Carnival of souls - Film (1998)

L'originale è una piccola perla d'atmosfera e sottili inquietudini freudiane, il remake recupera solo in parte il soggetto per dilungarsi in 80 minuti di visioni, flashback, allucinazioni perverse, il tutto immerso nell'asettico abisso delle produzioni direct-to-video. L'inventiva è inversamente proporzionale alla noia che questo campionario di cliché suscita. Sangue nullo, main cast di scarso rilievo (a parte Shawnee Smith in era pre-Saw), plot twist ovvio anche per chi non ha visto il primo. Discreto solo il finale in un luna park hooperiano.

Remake (ma solo in parte) su cui mette la firma, in qualità di produttore, il mitico Craven. Il film ha una sua particolare inquietudine data dal buon uso di flashback e dalla scelta di non svelare troppo (ottimo in questo caso il lavoro introspettivo della protagonista). I visi sono quelli giusti e Miller è perfetto come viscido antagonista (spaesante tale scelta dato che di fatto è un comico specializzato in commedie). Peccato per lo scarso successo ottenuto, perché tutto sommato non è assolutamente male.