Il piccolo principe - Film d'animazione (2015)

Non completamente riuscito, anche se comunque gradevole. La prima parte, in cui si alternano due tipi di animazione (idea vincente) e narrazione vecchia e nuova, è la migliore. Divertente, fresca, scorrevole. Poi purtroppo si incappa in una seconda parte cupa e inutilmente lunga, pesante nella sua ridondanza del messaggio morale di non scordarsi mai di quando si è stati bambini. Buono il lavoro di doppiaggio, azzeccata la colonna sonora. Un'occasione mancata ma vedibile.

Il fatto che sia un film di animazione e la trasposizione di un libro considerato capolavoro per l'infanzia non deve far pensare che sia un prodotto destinato solo alla fruizione dei più piccoli. Rispetto al materiale di partenza il soggetto aggiunge una parte molto consistente che stravolge un po' la storia, ma questo non necessariamente risulta un difetto. La tecnica di animazione è buona e realizzata con due stili completamente diversi per quanto riguarda la parte "nuova" e la parte ereditata dal romanzo di Saint-Exupéry. Gradevole.

E' il mio primo approccio al famoso racconto francese scritto tanti anni fa e portato più volte in tv e al cinema sia come cartone che come anime o film dal vero. E, detto da uno che de "Il piccolo principe" sapeva ben poco, l'esperienza non è stata affatto scontata, anzi. Il messaggio di crescere bene e non dimenticare le cose del passato è ben inserito e i due tipi d'animazione usati in questo film (CGI e stop motion) sono ben sfruttati. La piccola protagonista, vessata da una madre in carriera, è simpatica. Bello.

Quello di Antoine de Saint-Exupéry è un testo interessante, uno di quelli che si presta a diversi livelli di interpretazione. La riduzione su grande schermo di Osborne non è pedissequa (sarebbe risultata noiosa), ma decostruisce il romanzo, lo frammenta e lo sovrappone a un seconde filone narrativo. L'espediente funziona, il senso originale è rispettato, le metafore conservano la loro forza. L'estetica, separata nei due piani, richiama il disegno ed è estremamente godibile (mi ricorda i recenti Peanuts cinematografici). Dove cede un po' è nella chiusura, troppo intrisa di positivismo ed espressamente rivolta a un target bambino.

Si potrebbe dire una trasposizione nell'era attuale del famoso romanzo di Saint-Exupéry fatta attraverso il personaggio del libro che incontra il piccolo principe nel deserto e ora, vecchio, vive accanto alla casa della piccola protagonista del film. La favola viene raccontata senza stravolgimenti, mostrando nel frattempo le reazioni sulla bambina, inquadrata da una madre immersa in uno stile di vita troppo pragmatico. Non che ce ne sia bisogno, ma è un buon modo di rinverdire l'opera letteraria. Azzeccate le figure del vecchio e della bambina.

Molto complicata sulla carta, la trasposizione cinematografica dell'opera letteraria di Saint-Exupéry può dirsi riuscita. Funziona la storia della solitaria ragazzina, collaterale alla vicenda principale ma in qualche modo organica alla stessa. Efficace graficamente la parte dedicata al principe, realizzata con un tratto molto raffinato. La regia riesce infine a mantenere un buon ritmo, benché la vicenda non sia molto "dinamica" di per sé. Doppiaggio italiano discreto.

Una poetica trasposizione del classico di Antoine de Sait-Exupery in chiave moderna. Conferma di non essere una favola per bambini o, almeno, non solo. Mantiene il "core" dell'originale che conduce per mano lo spettatore di qualunque età in una favola che si dimostra veicolare un messaggio mai scontato.

Premessa: il libro è quanto di più poetico sia mai stato scritto. Purtroppo è una storia difficilmente trasportabile al cinema. Le soluzioni sarebbero o annacquarla o creare storie parallele che la integrino. La seconda è stata la scelta di questo film, che mantiene l'impianto originario aggiungendo la storia della bambina a cui in qualche modo l'originale viene raccontata. Indubbiamente perde la forza del romanzo, pur essendo le animazioni fantasticamente realizzate. Le disgressioni sulla storia del romanzo hanno la loro poesia. Però...

Non avendo mai letto il libro non posso esprimere pareri sulla trasposizione, tuttavia mi è sembrata più avvincente la storia della ragazzina, piuttosto che la parte collegata all'opera letteraria. Tutto sommato il risultato è godibile, ma molto lontano da quello che può essere un capolavoro all'altezza di un libro ormai divenuto classico. Non pienamente convincente.

Osborne dirige una rivisitazione dell'opera di Antoine de Saint-Exupéry, evidenziando la contrapposizione tra elementi buoni e cattivi attraverso un'ottima resa cromatica. Il pianeta dell'essenziale a ogni costo è triste e grigio, quello del Principe dopo il suo ritorno torna a risplendere rigogliosamente verde. Il vecchio aviatore mostra attenzione per ciò che spesso il quotidiano ci fa sfuggire di mente, sostituisce il fanciullino all'omologazione di massa. E il sogno diventa realtà, anche per lo spettatore. Uno splendido viaggio.

Delicato prodotto animato che, sfruttando la favola, riesce a coniugare moderno con antico, sia nel concetto, che nell'applicazione (nel mondo moderno creato dalla madre e trasferito forzatamente alla figlia, manca il colore). La storia del Piccolo Principe è infatti narrata utilizzando, prima vecchi disegni e poi una tecnica volutamente legnosa, che ricorda la stop motion. Il risultato è piacevole, nonostante i personaggi degli asteroidi abbiano fatto il loro tempo, specialmente per le nuove generazioni. Merita la visione, domandandosi se il citato "dimenticare" sia ormai una pratica comune.

Un bellissimo cartone animato che riesce nell’impresa di catturare lo spirito essenziale dell’opera di Antoine de Saint-Exupéry. Gradevole anche per un pubblico adulto che può trovare in esso molteplici spunti di riflessione. Regge bene sotto tutti i punti di vista, forte di buone animazioni e un’ottima caratterizzazione psicologica dei personaggi. Quella vena malinconica che è parte integrante della storia fin dall’inizio viene enfatizzata da una buona colonna sonora, in grado di aumentare il coinvolgimento emotivo.