Qualcuno sta uccidendo i più grandi cuochi d'Europa - Film (1978)

Qualcuno sta uccidendo i più grandi cuochi d'Europa
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MMJ Davinotti jr
Titolo originale: Who is killing the great chefs of Europe?
Anno: 1978
Genere: commedia (colore)
Note: Aka "Too many chefs". Tratto dal libro "Someone is killing the great chefs of Europe" ("Cadaveri su piatti di classe", in italiano) scritto da Nan e Ivan Lyons.

Volti del cinema italiano nel cast VOLTI ITALIANI NEL CAST Volti del cinema italiano nel cast

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Tra i due generi che costituiscono l'ossatura del film è indubbiamente la commedia a risultare preponderante, perché l'intreccio giallo non sembra proprio poter esser preso seriamente: al di là del fatto che il movente (per quanto bizzarro) è facilmente immaginabile, non esistono indizi che nel corso della vicenda possano aiutare a risolvere il caso; che peraltro passa nelle mani di poliziotti di diversa nazionalità, dal momento che l'azione si sposta da Londra a Venezia fino alla Francia. E che ci vuole pure un bel po' prima che si verifichi il primo omicidio. Ted Kotcheff (futuro regista di RAMBO!) comincia piuttosto a presentare i suoi personaggi...Leggi tutto soffermandosi sulla protagonista Natasha O'Brian (una Jacqueline Bisset davvero splendida), cuoca americana specializzata nella "Bomba", gigantesco dessert a forma di cupola. Sarà lei - insieme al suo ex marito (Segal), intenzionato ad aprire una catena di ristoranti in cui servire omelette – a trovarsi costantemente sul luogo dei delitto. Dapprima quando viene ucciso il più grande cuoco inglese (Cassel), quindi quello italiano (Satta Flores)... Tutti ammazzati guardando sadicamente ai loro piatti forti, senza che tuttavia la macchina da presa indugi su rivoltanti scene di morte. Perché per l'appunto, non va dimenticato che siamo più propriamente in una commedia nera di ampio respiro, che sfrutta la bellezza scenografica di location d'effetto (a cominciare da Venezia) per imboccare la via dell'opera raffinata, garbata, con qualche non disprezzabile (per quanto debole) spunto umoristico che arricchisca in brillantezza i dialoghi. La regia è però assai fiacca e non bastano le intenzioni per dare verve a un film che procede attraverso troppe scene interlocutorie e confidando nel magnetismo della Bisset, spalleggiata da un Segal piuttosto anonimo. Emerge molto di più il critico gastronomico interpretato da Robert Morley, spregevole caricatura dello snobismo imperante in campo culinario, direttore di una rivista di successo che pretende di avere l'ultima parola su tutto. Anche per lui tuttavia le cose non vanno per il meglio: il medico gli ha ordinato una dieta ferrea, visti gli evidenti problemi di obesità, e per chi è abituato per mestiere a gustare i piatti più succulenti del mondo non è il massimo. La girandola dei delitti continua oltralpe, dove non è facile stabilire chi sia il miglior cuoco del paese e di conseguenza la prossima papabile vittima del killer. "Noi sappiamo che qualcuno ucciderà il miglior cuoco di Francia. Ma... per la nostra reputazione cosa sarebbe peggio? Essere uccisi o venire risparmiati?" dice uno di loro (Noiret), specializzato nel cucinare l'anatra pressata utilizzando ricette molto precise che si divertirà a illustrare indirettamente a noi con dovizia di particolari. Più centrata sulla boria e il presunto savoir-faire latino la figura del cuoco italiano di Satta Flores, che accompagna al mercato del pesce di Rialto e al ristorante la bella ospite (Bisset) lì per un'intervista. A indagare ci pensa il commissario di Gigi Proietti, a sua volta inguaribile donnaiolo tanto per non smentire i luoghi comuni sull'italiano medio (le donne le interrogo e ci stanno, il suo vanto). Non ci si diverte granché né si può parlare di tensione o grande curiosità per la soluzione, ma è innegabile che la confezione sia di qualità, gli attori di rango e il film suoni sufficientemente buffo e stravagante.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 14/07/07 DAL BENEMERITO IL GOBBO POI DAVINOTTATO IL GIORNO 21/02/20
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Il Gobbo 14/07/07 12:11 - 3015 commenti

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I propositi di dieta di un corpulento gourmet sono facilitati da un sequela di delitti che colpiscono dei rinomati chef, secondo una logica inesorabile... Giallo con venature comico-grottesche, una buona idea di partenza e però il fiato corto, come quello del grassissimo protagonista, il cui interprete Robert Morley è eccezionale, e regge pressoché da solo l'esile filmino. Del resto lo humour e l'undertstatement non erano le caratteristiche principali dei film con cui Kotcheff ha avuto successo...

Pigro 3/12/08 09:50 - 9623 commenti

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Un serial killer di cuochi si aggira per l'Europa secondo un piano preciso. Buffo, curioso non tanto per il meccanismo dei delitti, già ampiamente e meglio congegnato - per rimanere in ambito grottesco - nei film interpretati da Vincent Price, quanto per l'ambientazione culinaria. Però, a parte le trovate più o meno strambe dei delitti in cucina e il grande Robert Morley, l'opera risulta stranamente pesante, non riesce mai a decollare con l'ironia giusta, e alla fine rischia la noia.

Skinner 27/08/11 09:35 - 592 commenti

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Una discreta commedia-mystery, tenuta in piedi da un ottimo cast internazionale (su cui spicca l'opulento Robert Morley) e da buoni dialoghi, ma che soffre di troppe pause e cadute di ritmo specie nella parte centrale. Molto divertente (e come sempre bravo) Proietti, peccato compaia sullo schermo per il tempo di un battito di ciglia, mentre l'attore che funziona meno è probabilmente Jean Pierre Cassel. Noiret non è sfruttato a dovere.

Cotola 29/12/12 23:56 - 8998 commenti

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Le premesse per un film almeno molto divertente c'erano tutte: il genere giallo-rosa, un meccanismo narrativo già oliato e ben funzionante, l'ambientazione nel mondo della cucina, un cast di grande livello. E invece troppo spesso è la noia a farla da padrona, specie nella parte iniziale. Pochi sono i momenti divertenti, mentre il meglio è rappresentato dai piatti e dalla loro preparazione. Tra l'altro anche assassino e movente non sono troppo difficili da indovinare. Grande prova di Morley; la Bisset è sempre bellissima. Breve particina per Proietti.

Daniela 20/06/17 17:07 - 12606 commenti

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La trama, che prevede una serie di delitti a falcidiare celebri chef, è certo stuzzicante e anche appetitosa ma il film appare come un soufflée tirato troppo presto fuori dal forno: floscio. Nonostante gli intenti e la buona volontà, scarseggia infatti quell'humor nero che innerva altre celebri pellicole del sotto-genere "delitti fantasiosi a catena", prima fra tutte il meraviglioso Oscar di Price. Peccato per l'occasione persa, soprattutto considerato il cast di gran pregio su cui troneggia il monumentale Morley, al quale si devono le battute migliori.
MEMORABILE: Il dottore: "La sua vita è nelle sue mani" "Meno male, temevo che fosse nelle sue"

Rambo90 8/10/22 02:23 - 7661 commenti

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Simpatica commedia gialla dall'assunto talmente bizzarro che si fa seguire amabilmente per scoprire dove si andrà a parare. L'intreccio giallo non è puro, ma sempre contaminato con ironia nera, eppure scoprire il colpevole non è facile e può appassionare i fan del genere. Grande cast internazionale in cui spicca il brillante Morley, mentre Segal si fa oscurare dalla Bisset e il nostro Proietti lascia il segno nonostante il poco screen time. Regia a tratti fiacca.

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  • Discussione Kanon • 21/02/20 17:35
    Fotocopista - 832 interventi
    Questo film mi è sempre rimasto in mente poiché i soggettisti di Topolino ne trassero sicuramente spunto per la loro storia "Topolino e il caso dei cuochi rapiti" (da Topolino n°1916).
    Ultima modifica: 21/02/20 17:47 da Zender