Aquila della Notte, perdonaci: non avevamo capito. Texofili e spaghettofili, vedemmo il film in sala e ne fummo delusissimi. Sbagliati, sala e momento: ora, alla giusta distanza di tempo e visto in tv (la sua naturale destinazione) il film funziona, idem Gemma pur non doppiato, e pure le inquadrature costruite come vignette. Certo, restano lungaggini, effetti poverini, Flavio Bucci trashissimo come il patriarca Bonelli narratore tale e quale in Conan, e tuttavia l'ultimo western di Tessari è sulla buona strada per diventare un culto minore.
MEMORABILE: "Chiunque sia stato a commettere questa crudeltà, dovrà sudare sangue prima di riposare nel più profondo degli inferni!"
Non è uno spaghetti western e questo fu forse il più grosso equivoco del film, che lo portò al flop. In realtà è un film d'avventura con elementi fantasy alla Indiana Jones. È un ottimo esempio su come fare di necessità virtù: non disponendo di un grosso budget Tessari confeziona il film come un puplum (cioè con finta magniloquenza) e da buon cinefilo usa i pochi effetti speciali (risibili) a disposizione alla maniera dei vecchi horror del muto in modo da risultare credibile, rispolverando addiritura i viraggi in blu, rosso e giallo di tali film. Da vedere.
Mediocre tentativo di far rivivere lo spaghetti western quando ormai il genere è tramontato da un pezzo. E, sopratutto, tentativo fallito di trasportare al cinema le avventure del celebre ranger dei fumetti. Copione che miscela in particolare ben due avventure a metà strada tra fantasy/horror e western, non convincendo in nessuno di questi fronti. Gemma, comunque, è un Tex Willer azzeccato, mentre gli altri non valgono i loro personaggi. Trascurabile.
Quando lo spaghetti western ormai era tramontato Tessari realizza con i mezzi a disposizione (veramente pochi) una onesta trasposizione cinematografica/televisiva di tre episodi del noto fumetto. Nulla di esaltante ma comunque di buona qualità e con attori dignitosi, senza nulla inventare (salvo qualche accenno horror/fantasy) e rifacendosi abbastanza fedelmente alla trama e al linguaggio tipico dell’eroe tanto amato dai lettori. Discreto.
Un mito del fumetto italiano in una trasposizione cinematografica che più che un western appare un'onesta operazione di fiction con elementi fantasy che del genere di frontiera per eccellenza conserva solo le apparenze. Il limite del film è il budget limitato con il quale è stato sicuramente realizzato, il che è evidente da alcune chiare "lacune" di ambientazione. Il film è però vedibile grazie anche ad un discreto cast.
Non malvagio, ha il demerito di sprecare le buone intuizioni iniziali con svariate cadute di stile. Innanzitutto Tex non usa i suoi intercalari storici ("vecchio cammello", "satanasso" ecc.), Carson per contro parla praticamente come nel fumetto e, complice il doppiaggio, pare una macchietta; inoltre Tiger e altri indiani sono interpretati da italiani truccati. Da texofilo accanito, ho apprezzato la fedeltà nello spirito al fumetto e la volontà di ricrearne l'atmosfera, ma non si può parlare di un'operazione troppo riuscita.
MEMORABILE: Il narratore indiano interpretato da G.L. Bonelli in persona! Kit Carson: "...Bistecche alte tre dita con montagne di patate fritte!"
Tex Willer in carne ed ossa? Più che un film per il cinema, sembra un episodio di una fiction tv sul ranger di Bonelli & Galep. Giuliano Gemma manco viene doppiato, come ai vecchi tempi, dando a Tex quel tono che nuoce al personaggio. William Berger è un discreto Kit Carson, Carlo Mucari un dimenticabile Tiger Jack, Flavio Bucci uno stregone cattivo troppo teatrale (nel peggior senso del termine), Isabel Russinova una regina bellissima quando dimenticabile. Brutto film per Duccio Tessari!
Si fa fatica a concepire Tex Willer con il volto di Gemma, eppure questo primo approdo al cinema del fumetto bonelliano complessivamente funziona. Salvo impegolarsi nella seconda parte, la storia fanta-western mantiene il ritmo veloce ed avvincente delle strisce con numerose sparatorie, azione acrobatica, grezzi effetti orrorifici (i volti e i corpi mummificati) e suggestive memorie peplum (la fumigante grotta sotterranea ove dimora il Signore degli Abissi). Nel recitare Gemma è piuttosto impacciato, a differenza di Berger, che disegna un Kit Carson ironico e brontolone come nel fumetto.
MEMORABILE: Le "bistecche altre tre dita"; le sabbie mobili; il provvidenziale serpente.
Generalmente è considerato una ciofeca, ma ha dalla sua il tentativo, a volte riuscito, di riprodurre le tavole dei fumetti di Bonelli. Gemma ha il physique du rôle ma la recitazione è mesta. Mimetico Berger ma odioso il doppiatore; Mucari per nulla credibile. Bucci sembra disegnato da Galep ma recita che neanche in teatro. Certo, quando il tempio crolla e la Russinova (sic) si accosta all'architrave le risate sono dietro l'angolo. Uno sforzo riuscito solo in parte; il film soffre di ritmo lasco e di budget risicato.
Difficile portare sullo schermo un mito del fumetto come Tex Willer senza rischiare il flop. Per chi come me ha amato Aquila della Notte e il suo meraviglioso mondo, vedere questo film è stato abbastanza imbarazzante. Per carità, gli attori si impegnano, ma la regia fa acqua da tutte le parti e in più manca l'atmosfera tipica della serie disegnata. Probabilmente Ford o Sturges avrebbero potuto rappresentare egregiamente quel tipo di western, la produzione italiana e i suoi pochi mezzi falliscono miseramente.
Il buon Tessari deve far ricorso a tutto il suo mestiere, alternando generi e linguaggi per rendere credibile la trasposizione cinematografica di uno dei fumetti italiani piú amati. Non lo aiutano il budget striminzito e alcuni bravi attori qui fuori ruolo, dal protagonista Gemma a Bucci. Bene invece l'austriaco Berger, che trascina Kit Carson fuori dagli stereotipi del fumetto e ne fa un personaggio plausibile. Ai fans di Aquila della Notte lascerà forse l'amaro in bocca, agli altri regalerà una serata di cinema senza complicazioni emotive.
Non male, ma come tutti gli eroi del fumetto italiano, neppure Tex Willer riscosse grande successo al cinema. All'interno di una cornice western si sviluppa una trama che lambisce l'horror gotico (tanto da ricordare un'avventura di Indiana Jones, in alcuni passaggi). Tessari tenta di sopperire agli evidenti limiti della produzione con una regia vivace, ma stavolta il cast (fatta eccezione per Berger, un ottimo Kit Carson) non lo supporta adeguatamente: improbabili Bucci e la Russinova e stranamente neppure Gemma brilla particolarmente.
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Disorder ebbe a dire: 124c ebbe a dire: Ma se non si riesce a trovare un fitogramma dell'avventura texana con Mefisto...
E'vero purtroppo...Solo su Emule si trova qualche spezzone di Supergulp ma i tempi di download sono biblici,e poi è quasi tutta roba sulle Sturmtruppen o Corto Maltese (belli anche quelli comunque)
A questo punto confido in qualche replica o recupero da parte della Rai...
L'unico Tex disponibile a fumetti in tv è El Muerto, attualmente in via di pubblicazione in edicola per la seconda edizione della collana Supergulp, i fumetti in tv. Seiu anche fortunato, perchè è il piatto forte delle prime uscite.
Direttamente dall'archivio privato di Buiomega71, il flanetto di Tv Sorrisi e Canzoni della Prima Visione Tv, (martedì 20 dicembre 1988) di Tex e il signore degli abissi: