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TITOLO INSERITO IL GIORNO 16/05/10 DAL BENEMERITO SABRYNA
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Sabryna 16/05/10 16:57 - 225 commenti

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Film di genere drammatico e calligrafico, uno dei pochi degni di nota girati durante il periodo della seconda guerra mondiale. Soldati traspone in maniera molto fedele il romanzo di Fogazzaro dedicandosi ad un'accurata sceneggiatura e a minuziose scenografie sia per gli interni che per gli esterni. Maria de Matteis ai costumi fa il resto. Il paesaggio segue di pari passo lo stato d'animo dei protagonisti e accompagna le loro vicissitudini travagliate. Nonostante le buone premesse, però, la visione risulta un po' pesante. Ad ogni modo, non male.
MEMORABILE: La reiterata filastrocca "Ombretta sdegnosa del Missipipì [sic] non far la ritrosa e baciami qui".

Homesick 5/05/13 16:35 - 5737 commenti

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Il calligrafismo rappresenta un pregio e insieme un limite. Laddove infatti Soldati traspone in bella scrittura cinematografica (dialoghi, costumi, le immagini del paesaggio lacuale lombardo) il romanzo di Fogazzaro, la resa drammatica è debole e fredda e il doppiaggio della piccola Maria detta “Orietta” patetico e insopportabile. I due protagonisti sono piuttosto rigidi ed appannati; più di loro risaltano i ruoli secondari della terribile marchesa (Dondini) e dell’infervorato professore (Molteni), così come la saporita caratterizzazione del prete buongustaio (Barrella). Molto lento.
MEMORABILE: La perquisizione; l’incubo della marchesa dopo l’annegamento di Orietta.

Lucius 10/01/16 15:59 - 3015 commenti

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Un affascinante affresco aderente al testo del romanzo. Il trampolino di lancio nell'Olimpo del cinema di Alida Valli, non richiede distrazioni. Vietato perdersi un sola battuta, tanto è infatti fitto di dialoghi il film. L'ambientazione sul Lago di Como, per quanto poco sfruttata in esterni, contribuisce a incorniciare di una magica atmosfera la pellicola. Facce giuste e reparto costumi degno di nota. Lasciatevi incantare dal cinema di una volta.

Daniela 3/09/17 10:10 - 12662 commenti

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Abile nella trasposizione di classici letterari, Soldati offre un'illustrazione accurata del più noto romanzo di Fogazzaro, molto valida per quanto riguarda ricostruzione ambientale e resa dei paesaggi lombardi (bella la fotografia dai toni soffusi) ma viziata da una certa freddezza accademica, in gran parte dovuta alla prova corretta ma poco ispirata dei due protagonisti. Più di Valli e Serrato, sono destinati a restare impressi i caratteristi, in particolare Dondini che incarna con grande autorevolezza il personaggio odioso della zia marchesa e Pedrone, uno zio Piero dagli accenti commoventi

Silvia75 25/09/21 21:53 - 162 commenti

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Il miglior film, insieme a I bambini ci guardano di De Sica e Ossessione di Visconti, del periodo dei cosidetti "telefoni bianchi" degli anni 30/40. Mario Soldati dirige con sicurezza e lirismo la storia omonima di Fogazzaro. Alida Valli, bellissima, rivela qui per la prima volta il suo grande talento drammatico. Begli scorci della Lombardia ottocentesca con una eccellente fotografia.

Myvincent 27/09/21 07:10 - 3742 commenti

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Il piccolo mondo antico è quello di un' Italia non ancora formata, ma che si organizza segretamente per combattere l'invasore e crearsi un'identità. Il film è anche una storia d'amore con tutte le vicissitudini che si trovano ad affrontare due persone che si scelgono spontaneamente. Ad Alida Valli, giovanissima, viene affidato un ruolo difficile, ma ricoperto con brillante maturità, a cui fa da contraltare un altrettanto bravo Massimo Serato. Lo spirito del romanzo di Fogazzaro viene rappresentato con indiscutibile maestria.

Gottardi 12/07/23 10:38 - 396 commenti

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Trasposizione fedele del romanzo di Fogazzaro, che nonostante le necessità di riduzione cinematografica e lo spazio alla coppia di divi Serato/Valli da servire al pubblico (comunque bravi, specie la seconda) riesce a dare il giusto spazio sia alla parte familiare privata e sentimentale sia a quella storica. Opera assai accurata (scenografie, costumi, esterni), fattori che assieme al garbo della regia rendono la visione gradevole.
MEMORABILE: La sequenza della tragedia di Ombretta.

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