Salomè - Film (1972)

Salomè
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MMJ Davinotti jr
Anno: 1972
Genere: drammatico (colore)
Note: Daria Nicolodi nel film non è presente ("ero occupata col teatro" spiega l'attrice) ma per amicizia con Bene fu accreditata.

Volti del cinema italiano nel cast VOLTI ITALIANI NEL CAST Volti del cinema italiano nel cast

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Incredibile, allucinato festival kitsch seppellito tra scenografie coloratissime e costumi improbabili. Montato follemente, ricorda nelle intenzioni i film sperimentali di Andy Warhol, completamente al di fuori delle normali logiche che regolano il cinema. Qui sembra che ognuno dica quel che vuole mentre le voci si sovrappongono tra loro in un calderone para-religioso dove gli attori improvvisano riallacciandosi solo di tanto in tanto alla traccia ispirata all’opera di Oscar Wilde. Nel frattempo le scene vengono incessantemente spezzettate da un montaggio impazzito, che alterna primi piani a improvvise, nervose inquadrature con la camera a mano. Nel caos generale che regna incontrastato sul set,...Leggi tutto Carmelo Bene truccatissimo nei panni di Erode parla a volte cantilenando altre volte a voce bassa, Donyale Luna senza capelli fa una Salomè che si esprime in un italiano stentato esibendo tutta la sua magnetica bellezza. L'impressione, per chi non conosce Bene e il suo personalissimo approccio all'arte, è di avere di fronte un pezzo di cinema sperimentale senza capo né coda, in cui tutti fanno ciò che vogliono mentre le immagini costantemente in movimento cercano di inquadrare più cose possibili tra scenografie incredibilmente “finte”: palmizi dalle foglie blu e rosse, costumi sgargianti, sfondi improbabili... un vero delirio kitsch che nel finale, a sorpresa, si concentra su due unici accadimenti: Gesù Cristo che prova ad autocrocefiggersi trovando delle difficoltà (ovviamente) per piantarsi l'ultimo chiodo sulla mano sinistra ed Erode spellato vivo (lungamente) da Salomè mentre parla e straparla. Certamente non un film per tutti.

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TITOLO DAVINOTTATO NEL PASSATO (PRE-2006)
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Rebis 3/01/08 19:16 - 2337 commenti

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Oltraggioso festino psichedelico rigurgitante bric à brac e orrori dove Cristo s’immola sul nulla e non salva nulla; un avvento che calpesta ceneri, sangue e fluo, profetizzato da un Battista blaterante da ceste ricolme di fiori. Salomè è un androgino ambrato che s’immagina di desiderarlo, non danza ma scarnifica a strati Re Erode sotto brucianti neon. Devitalizzato alle radici il mito e il sacro, Bene imbastisce un banchetto funebre che si chiude incensando l’opera - e l’autore - quale unico segno del miracoloso. Un film ipnotizzante, datato, compiaciuto, dallo sperimentalismo estremo.

Matalo! 15/08/08 16:48 - 1378 commenti

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Sulfurea ironia pronta a demitizzare la figura pagliaccesca ma umanissima di Erode in una festa beardseiliana di kajal, cristalli, biacca, seni, culi. Gesù si autocrociffigge al suono di Abat-Jour ma gli resta una mano "libera"; Donyale Luna farfuglia come un'epifania felliniana con marcato accento straniero. Anche stavolta Bene sta al cinema come il cavolo a merenda. Non lo capisce ma lo usa per distruggerlo. Se a teatro fu un genio distruttore con velleità hitleriane di cupio dissolvi al cinema è innocuo come una mosca annegata. Divertente.

Homesick 11/11/08 18:24 - 5737 commenti

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Musivo, vociante, caricaturale. Un irridente festino di frammentazioni policrome, scorci di natura tropicale di cartapesta, inserzioni di cartoni animati, forsennate orge brassiane di glutei e clitoridi danzanti, declamazioni bambinesche e goliardiche: dimenticato il poco più che pretestuoso riferimento evangelico, Bene scommette tutto sulla carta dell'aggressività visiva e sonora, allestendo una fiera del kitsch più sfrenato e vacuo.

Pigro 1/07/09 17:06 - 9666 commenti

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Il genio del teatro racconta la sua Salomè, ispirandosi a Wilde, ma ricreando in realtà una propria visione dove si intrecciano atmosfere da satrapie levantine a destrutturazioni della lettera evangelica (notevoli l'ultima cena e la crocifissione), in un folgorante mix fra tragedia, grottesco, lirismo, cabaret, parodia, goliardia, e in un'esplosione pazzesca di immagini, forme, voci, colori, tanto onirica quanto esplicitamente teatrale. Da questo frullato nasce qualcosa di meraviglioso e indicibile che è il mondo perverso e invitante di Bene.

Il Gobbo 14/07/10 09:06 - 3015 commenti

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Sarabanda camp del grande istrione, fra scenografie fluttuanti di plastica tipo peplum in acido, adesivi rifrangenti della 3M, un cast folle che mette insieme Veruschka e Alejandro Barrera detto Dakar, il gigante nero con numerose presenze nel nostro cinema di genere, che per tutto il film decapita un'anguria, e una colonna sonora che mette insieme Strauss, "Vipera", "Rosamunda" o "Abat-jour". Tour de force per operatore e montatore, ma anche sul sonoro come d'abitudine per Bene, che nella parte finale dà saggio di virtuosismo vocale. Divertente

Schramm 11/11/14 14:19 - 3495 commenti

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In soli 73’ il genio del Mal di Maelstrom dardeggia un compendium stroboscopico di molta Meraviglia a venire; calderone brassiano, fusione di cromie e morphé del più ossesso Paradzanov, stralunato elogio dell’analfabetismo che sarà caro a Ciprì & Maresco, iper-iconicità di Castellucci, passando per l’aphrodisia panvisibile del più emorragico Jodo, gratinando l’intera storia delle arti. Tenia e termite dell’arte in preda a un sovrano horror vacui, Bene rovescia dileggia macina carbonizza il cosmo armeggiando col kitsch più spudorato, baroccheggiando a perdifiato, senza tema di sporcarsi le mani con ogni sinergia possibile, inventandone di inedite. Una deità d’opera, che andrebbe vista da un inginocchiatoio.

Ronax 9/11/15 19:05 - 1252 commenti

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In preda a un delirio visionario mai più eguagliato, Bene allestisce un carrozzone folle e ipnotico dove la psichedelia va a braccetto con i fondali di cartapesta delle sagre strapaesane, la bulimia di carni femminili e di cibo con lo spettro androgino e anoressico di Donyale Luna, la magia della voce con il turbinio di immagini e di colori. Ai tempi accusato di oscenità e blasfemia, soprattutto per la dissacrante e ironica immagine di Gesù Cristo, è oggi il reperto di un'epoca lontana e dimenticata, quando anche un film così era possibile.
MEMORABILE: La frase finale: "Un re non deve mai dare la sua parola. Se non la mantiene è terribile, se la mantiene è altrettanto terribile".

Bullseye2 15/06/22 00:38 - 396 commenti

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Bravo, Bene, (cinema)bis: quando il regista/attore si fece alchimista per estrarre la follia di Polselli e Bergonzelli nella forma più pura. Come un Eroe del terzo mondo cinematografico, innalzò gli allora cinematograficamente "umili" Nando Cicero, Batzella e Jesus Franco abbassando (ma in questo caso non è da prendere come cattiva cosa) Brass, Fellini, Kubrick e Russell. "Alti" e "bassi", tutti insieme appassionatamente in una sarabanda protopunk e psichedelica che rende di carne Disney e Tex Avery. Da vivere più che da vedere, ma con moderazione. Salomèlleessedi.

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  • Homevideo Il Gobbo • 14/07/10 09:07
    Segretario - 762 interventi
    In dvd per General Video, copia secondo gli standard della casa, ossia discreta ma che forse non rende interamente giustizia ai colori.
    Ultima modifica: 16/07/10 12:54 da Il Gobbo
  • Curiosità Mauro • 11/01/18 15:58
    Disoccupato - 11980 interventi
    Nel libro autobiografico "La magia della vita" il mago Silvan (Aldo Savoldello) ha rivelato che in questo film le mani dell'attore che interpreta Dio sono le sue.