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Discussioni su Manderlay - Film (2005)

  • TITOLO INSERITO IL GIORNO 7/12/10 DAL BENEMERITO PINHEAD80
  • Clicca sul nome dei commentatori per leggere la loro dissertazione ( vale mezzo pallino)
  • Un film straordinario, quasi perfetto!:
    Fauno
  • Grande esempio di cinema:
    Pinhead80, Enzus79
  • Davvero notevole!:
    Cinecologo
  • Quello che si dice un buon film:
    Galbo, Mickes2
  • Non male, dopotutto:
    Bubobubo
  • Mediocre, ma con un suo perché:
    Luchi78
  • Scarso, ma qualcosina da salvare c’è:
    Buiomega71, Cotola

DISCUSSIONE GENERALE

19 post
  • Se ti va di discutere di questo film e leggi ancora solo questa scritta parti pure tu per primo: clicca su RISPONDI, scrivi e invia. Può essere che a qualcuno interessi la tua riflessione e ti risponda a sua volta (ma anche no, noi non possiamo saperlo).
  • Buiomega71 • 27/01/14 00:14
    Consigliere - 27250 interventi
    Visti i primi '65 minuti (perchè l'ho suddiviso in parti, ignorando che durava meno di Dogville) e , per ora, e una delle cose più brutte, noiose e terribili che Lars abbia mai diretto (e che il sottoscritto abbia mai visto)

    Parole, parole, parole, fitti dialoghi su democrazia e uguaglianza da rasentare la narcolessia (e pure di una banalità a dir poco sconcertante)

    Momenti da pagliacciata assoluta (i bianchi dipinti in faccia di nero che servono i neri a tavola!)

    Pure l'effetto scenografico (che "azzarda" vere e proprie costruzioni-la magione di Mam, il cancello-rispetto a Dogville) diventa ripetitivo e perde tutto il suo fascino

    Del mio adorato Lars, poi, manco l'ombra (nemmeno una sequenza visionaria che estasia, che lasci il segno, che renda giustizia al suo talento figurativo), ma solo un impianto teatrale prolisso e verboso, che non regala nessunissima emozione, non trasmette nulla e mette a dura prova le palpebre (e la pazienza) nonchè gli smadonnamenti del sottoscritto

    Pure attorialmente la Howard non ha un grammo del carisma della Grace della Kidman, e nemmeno Dafoe quello di James Caan

    Pare un Radici allestito al teatro Sistina, e l'inutilità su pellicola.

    Davvero loffio e pallossissimo (in più condito, ancora, dalla insopportabile voce narrante-che non è più quella di Giorgio Abertazzi-), senza alcun nerbo e nessun tipo di coinvolgimento

    Mi affanavo a cercare un barlume vontreieriano che fosse uno (a parte le scenografie), trovandolo nella scena in cui Grace non vuole guardare Timothy e si mette un foglio di carta davanti al viso, come farà Udo Kier nei confronti della Dunst, alla festa di matrimonio, in Melancholia

    Per ora ne esce bene solo Anthony Dod Mantle e la sua fotografia a volte cupa, altre dai toni caldi e sinuosi. Per il resto uno sfacelo d'autore su tutta la linea

    Spero di poter salvare qualcosa del mio amato Lars nella seconda parte, perchè se va avanti così c'è il temuto rischio della monopalla!
    Ultima modifica: 27/01/14 13:02 da Buiomega71
  • Raremirko • 27/01/14 00:36
    Call center Davinotti - 3863 interventi
    L'ho visto e, pur trovandolo inferiore a Dogville, non ci andrei giù così severo.
    Comunque trovo interessnate ciò che dici.
  • Buiomega71 • 27/01/14 09:49
    Consigliere - 27250 interventi
    Raremirko ebbe a dire:
    L'ho visto e, pur trovandolo inferiore a Dogville, non ci andrei giù così severo.
    Comunque trovo interessnate ciò che dici.


    E sono stato ancora tenero. Per ora una gran vaccata (come insegna la monopolla)

    Mi spiace solo che è un Von Trier (non pervenuto, tra l'altro)

    Dogville e distante anni luce da questo disastro!

    E visto il risultato-fin'ora ottenuto- avrei anche un titolo alternativo, che comincia sempre per M... , e che non posso scrivere per ovvi motivi...
    Ultima modifica: 27/01/14 11:34 da Buiomega71
  • Schramm • 27/01/14 11:34
    Scrivano - 7818 interventi
    come dogville, si riscatta un po' nella parte finale, che non è comunque così truce e disperata. pur non ricordando quasi niente della trama e delle scene, la ricordo anch'io un'esperienza abbastanza pesante.
  • Buiomega71 • 27/01/14 11:37
    Consigliere - 27250 interventi
    Schramm ebbe a dire:
    come dogville, si riscatta un po' nella parte finale, che non è comunque così truce e disperata. pur non ricordando quasi niente della trama e delle scene, la ricordo anch'io un'esperienza abbastanza pesante.

    Per ora si dovrebbe riscattare solo la mia pazienza (però, tra i fumi degli smadonnamenti e della noia intergallatica abissale, ho trovato il titolo alternativo per questa boiata-che comincia sempre con la M, e da il giusto significato a quanto ho visto, e mal sopportato, fin'ora)

    Non c'è nulla di peggio che vedere un brutto film realizzato da un regista che ami

    Passi l'avesse diretto un suo collaboratore, da ma Lars non mi aspettavo una simile pochezza...
    Ultima modifica: 27/01/14 11:49 da Buiomega71
  • Schramm • 27/01/14 13:15
    Scrivano - 7818 interventi
    a dire il vero a me von trier ha sempre lasciato un po' perplesso. l'ho sempre preferito quando nel suo estorcere dolore ha giocato a carte scoperte, e in tal senso dancer rimarrà sempre il mio von trier di sempre (mai uscito così straziato e lacrimante dal cinema, forse giusto con elephant man), di pari passo con i 2 kingdom e il grande capo.

    operazioni più snob, filtrate, pseudo-intellettualoidi o radical-chic come idioti o le ultime due prove mi hanno lasciato abbastanza annoiato e irritato.
    Ultima modifica: 27/01/14 13:16 da Schramm
  • Buiomega71 • 27/01/14 13:42
    Consigliere - 27250 interventi
    Schramm ebbe a dire:
    a dire il vero a me von trier ha sempre lasciato un po' perplesso. l'ho sempre preferito quando nel suo estorcere dolore ha giocato a carte scoperte, e in tal senso dancer rimarrà sempre il mio von trier di sempre (mai uscito così straziato e lacrimante dal cinema, forse giusto con elephant man), di pari passo con i 2 kingdom e il grande capo.

    operazioni più snob, filtrate, pseudo-intellettualoidi o radical-chic come idioti o le ultime due prove mi hanno lasciato abbastanza annoiato e irritato.


    Adoro alla follia Lars (uno dei miei autori preferiti)

    Dico solo che Le Onde Del Destino e Antichrist sono stati due mie personali palme d'oro (e un autore che ha nel carnet due film da me premiati come i più intensi in un anno di visioni non mi pare poco). Opere straordinarie e irripetibili che mi hanno emozionato come pochi film sanno fare

    Kingdom mi piacque di meno (ho visto solo il primo capitolo) ma ha momenti superlativi, ma metterei L'elemento del crimine e Melancholia tra i suoi lavori migliori

    Dogville e un diesel, parte male ma arriva a vette straordinarie nel finale (pur con qualche riserva)

    Ma con Manderlay (mi viene da chiamarlo in un altro modo) proprio non ci siamo (per quello che ho visto fin'ora) e credo sia la sua vaccata personale (ogni grande autore ne ha una, in verità)

    Mi duole molto quando un regista che adoro mi esce con stè pacchianate insulse. E sono ancor più severo se a realizzarle e un autore che amo
    Ultima modifica: 27/01/14 13:46 da Buiomega71
  • Buiomega71 • 28/01/14 00:33
    Consigliere - 27250 interventi
    Nel secondo tempo Lars un pò ridesta dalla narcolessia e dall'apatia con alcune immagini bellissime (il feretro della piccola Claire ripreso dall'alto, il cavallo infuocato in fuga, La Howard-nudo integrale e pelo rossiccio bene in vista-montata dal possente mandingo Bankolè nel talamo di Mam-che sembrano prove generali per Nymphomaniac-, la luna rossa che si staglia su Manderlay) vero e proprio marchio di fabbrica dell'amato Lars.

    Ma purtroppo non basta, e Manderlay si rivela il film più brutto e noioso di Lars, zeppo di luoghi comuni e convenzionalità a strom battuto (risibili le voglie di "sensazioni nere" della Howard, che si consola masturbandosi, dopo aver sbirciato i mandinghi farsi la doccia!)

    135 minuti di tedio e noia spaziale, e pure il finale e di una pochezza disarmante

    Dogville era tutto un altro pianeta, che comunque trasudava (anche se a intermittenza e con parecchie imperfezioni) il miglior Von Trier (o quantomeno si sentiva la sua mano nichilista e provocatoria, nonchè visionaria)

    Qui, di Von Trier, c'è solo una pallida ombra che fà capolino in due o tre sequenze degne di nota. Il resto sarebbe da dimenticare al più presto, archiviandolo come film totalmente sbagliato e francamente inutile.

    Il film più loffio di Lars in assoluto

    Di contro, bellissimi i titoli di coda con foto che ritraggono un america razzista e violenta, accompagnate ancora da "Young Americans" di David Bowie, che e sempre bello risentire.
    Ultima modifica: 28/01/14 00:36 da Buiomega71
  • Raremirko • 28/01/14 01:23
    Call center Davinotti - 3863 interventi
    da qualche parte ho letto che c'è qualche ispirazione anche da Africa addio, o magari sbaglio, cmq credo che Lars vi abbia fatto almeno in parte riferimento.
  • Buiomega71 • 28/01/14 11:03
    Consigliere - 27250 interventi
    Raremirko ebbe a dire:
    da qualche parte ho letto che c'è qualche ispirazione anche da Africa addio, o magari sbaglio, cmq credo che Lars vi abbia fatto almeno in parte riferimento.

    Mhà, tutto può essere...Effettivamente Lars vede di tutto, e cinefago onnivoro

    A me e parso più un Radici allestito al Teatro Ariston di SanRemo, in verità

    A parte qualche scheggia visiva che lascia il segno, e tipicamente vontreieriana-e che hanno "salvato" il film dalla sola monopalla- (il cavallo infuocato che fugge, il feretro della bimba morta, la scena di sesso tra la Howard e Bankolè), il resto e di una prolissità e inutilità imbarazzante (colpo di grazia il bruttissimo e fiacco finale)

    Pistolotti rigonfi di retorica, personaggi di una convenzionalità imbarazzante, luoghi comuni come se piovesse, discorsi banali e irritanti, sequenze che rasentano la comicità involontaria, non aiutano certo a migliorare il tutto

    Almeno avesse avuto dalla sua la potenza visiva del Lars che amo, ci sarei pure passato sopra. Ma per il 98% del film, Lars non pervenuto (oltretutto), e sembrava più un fiacco Vinterberg.

    Ripeto, per me il Von Trier più debole e malriuscito, che non ha un grammo della potenza viscerale e emozionale di Dogville

    Ma, come ho sempre sostenuto, tutti i grandi autori cadono in trappole "filmiche" e realizzano la loro opera da dimenticare. E anche Lars non ne e esente, da quanto ho visto.
    Ultima modifica: 28/01/14 11:14 da Buiomega71
  • Raremirko • 29/01/14 12:35
    Call center Davinotti - 3863 interventi
    Ripeto, non sarei così pesante ed esagerato (anche se i tuoi post li leggo cmq sempre volentieri), ma di base sono d'accordo con te, il film non è proprio paragonabile a Dogville.
  • Buiomega71 • 29/01/14 12:50
    Consigliere - 27250 interventi
    Raremirko ebbe a dire:
    Ripeto, non sarei così pesante ed esagerato (anche se i tuoi post li leggo cmq sempre volentieri), ma di base sono d'accordo con te, il film non è proprio paragonabile a Dogville.

    Ripeto, sono molto più severo essendo un Von Trier

    Non l'avesse diretto Lars, forse, potevo avere dei riguardi. Ma essendo di Lars , nessuna pietà (non del tutto vero, poi, visto che non le ho proprio affibbiato la monopalla secca), come gli autori che amo e mi deludono

    Comunque, il suo film più brutto e inutile che ho visto fin'ora (senza scusanti ne giustificazioni)

    Poi, sinceramente, non capisco dove stà l'esagerazione. Se un film l'ho trovato indigesto e il minimo che posso scriverne...
    Ultima modifica: 29/01/14 12:55 da Buiomega71
  • Raremirko • 29/01/14 23:16
    Call center Davinotti - 3863 interventi
    Certo, anche a me darebbe fastidio se un regista che amo facesse 1 vaccata
  • Schramm • 30/01/14 09:54
    Scrivano - 7818 interventi
    Raremirko ebbe a dire:
    da qualche parte ho letto che c'è qualche ispirazione anche da Africa addio, o magari sbaglio, cmq credo che Lars vi abbia fatto almeno in parte riferimento.

    più che africa addio il referente sembrerebbe essere maggiormente addio zio tom
  • Buiomega71 • 30/01/14 10:58
    Consigliere - 27250 interventi
    Schramm ebbe a dire:
    Raremirko ebbe a dire:
    da qualche parte ho letto che c'è qualche ispirazione anche da Africa addio, o magari sbaglio, cmq credo che Lars vi abbia fatto almeno in parte riferimento.

    più che africa addio il referente sembrerebbe essere maggiormente addio zio tom


    A me pareva più un Radici allestito al teatro Ariston di Sanremo
  • Raremirko • 30/01/14 23:04
    Call center Davinotti - 3863 interventi
    Schramm ebbe a dire:
    Raremirko ebbe a dire:
    da qualche parte ho letto che c'è qualche ispirazione anche da Africa addio, o magari sbaglio, cmq credo che Lars vi abbia fatto almeno in parte riferimento.

    più che africa addio il referente sembrerebbe essere maggiormente addio zio tom



    si vero
  • Fauno • 23/02/16 11:51
    Formatore stagisti - 2763 interventi
    Finalmente un regista moderno che mi piace sul serio.
  • Cinecologo • 15/01/19 14:01
    Galoppino - 30 interventi
    In questa ottima prova del vecchio Lars non c’è solo, semplicisticamente, la "civilizzazione" – non richiesta – del "selvaggio" tipica dei processi di colonizzazione culturale (l’Ameriga viene subito in mente), c’è molto di più. C’è, giocoforza, il ruolo di superiorità e inferiorità che i partecipanti alla relazione dialettica assumono (anche loro malgrado) e che qui viene reso fattivamente, dato che trattasi di schiavi e di una ricca ragazza (figlia di una famiglia non propriamente per bene). C’è il carattere esotico dell’altro-da-noi, verso cui la carità probabilmente poco ha a che fare col cuore: è anzitutto un fatto intellettuale e diviene, pertanto, emozione sincera ma non vera: la differenza è enorme! C’è una riflessione sulla possibilità/impossibilità di comprendere l’alterità, e il grottesco della frustrazione che ne deriva quando se ne prenda consapevolezza (evento che potrebbe essere l’indizio di un’ingenuità di fondo che rimarca quella distanza incolmabile che nell’aiuto si vorrebbe negare?). Infine c’è la costruzione teatrale della scenografia, che può essere letta come metafora di una farsa, di un finzione latente, anche se assolutamente verosimile. Finzione che, anche qualora non abbia nulla a che fare con le intenzione degli uomini, sta nel fatto in sé di una solo formale vicinanza tra realtà disomogenee e, forse, conciliabili a mero livello superficiale.
    Una delle opere filosoficamente più dense tra quelle di Trier e assolutamente attualissima. Peccato sia stata così poco riflettuta dalla critica e dagli spettatori italiani e, per questo, troppo velocemente accantonata.
  • Raremirko • 15/01/19 21:56
    Call center Davinotti - 3863 interventi
    Dogville era comunque più innovativo; peccato che il capitolo tre non si ancora stato fatto.