Discussioni su L'ultimo treno della notte - Film (1975)

DISCUSSIONE GENERALE

  • Ecc.danilo • 17/05/14 16:19
    Galoppino - 19 interventi
    Gestarsh99 ebbe a dire:
    @ Ecc.Danilo

    Se cerchi film ispirati ai fattacci del Circeo recuperati I ragazzi della Roma violenta, I violenti di Roma bene, Roma l'altra faccia della violenza, Come cani arrabbiati e Roma a mano armata (di sguincio in un solo episodio).


    Li guarderò,o cercherò di farlo, premetto però che non è il mio genere, mi pare si chiami "Stupro e vendetta" Come i due fantasmi apparsi a Tito Andronico. Tuttavia apprezzo molto il tuo intervento e ne farò tesoro, volevo chiedere ai moderatori se posso qui, che fine hanno fatto i miei commenti a "fuori orario" e "World War Z", se è possibile. Sono misteriosamente scomparsi.
  • Gestarsh99 • 17/05/14 17:01
    Vice capo scrivano - 21546 interventi
    Ecc.danilo ebbe a dire:
    Gestarsh99 ebbe a dire:
    @ Ecc.Danilo

    Se cerchi film ispirati ai fattacci del Circeo recuperati I ragazzi della Roma violenta, I violenti di Roma bene, Roma l'altra faccia della violenza, Come cani arrabbiati e Roma a mano armata (di sguincio in un solo episodio).


    Li guarderò,o cercherò di farlo, premetto però che non è il mio genere, mi pare si chiami "Stupro e vendetta" Come i due fantasmi apparsi a Tito Andronico. Tuttavia apprezzo molto il tuo intervento e ne farò tesoro, volevo chiedere ai moderatori se posso qui, che fine hanno fatto i miei commenti a "fuori orario" e "World War Z", se è possibile. Sono misteriosamente scomparsi.



    Sono opere mediocri comunque, non ti aspettare capolavori.
  • Fauno • 17/05/14 20:09
    Contratto a progetto - 2742 interventi
    Beh, sì, a parte I ragazzi della Roma violenta che è un capolavoro assoluto e che è l'unico che ricalca bene i fatti del Circeo, Come cani arrabbiati che è a quattro palle e I violenti di Roma bene che è un buon film.
    Di Roma a mano armata l'episodio del circolo monarchico è tanto ottimo quanto grossolano,vedi la frase "proletario di merda"...E mi dispiace tanto dirlo, ma che L'ultimo treno della notte ricordi i fatti del Circeo equivale a dire che Napoleone Bonaparte è nato a Melbourne.
    Mi fermo qui perchè è meglio. FAUNO.
  • Gestarsh99 • 17/05/14 20:23
    Vice capo scrivano - 21546 interventi
    Secondo me il migliore del mazzo è I violenti di Roma bene (escludendo il film di Lenzi, che è apparentato alle cronache circeiane solo di straforo).

    I ragazzi della Roma violenta può anche esser visto come un capolavoro ma nell'ottica specifica della cattiveria estrema e della misoginia radicale (come pugni nello stomaco ha poco da invidiare al Salò di Pasolini, anche se parliamo di livelli autoriali lontanissimi).
  • Fauno • 18/05/14 02:34
    Contratto a progetto - 2742 interventi
    Va beh Gest, ma non dilunghiamoci in questa sede a parlare di film che sono scaturiti per caso da un accostamento errato del Circeo al film di Lado. Al limite andiamo sulle discussioni apposite se vogliamo approfondire.

    I film vanno visti a prescindere, e chi li vede non dovrebbe essere nè smontato nè caricato. Poi, una volta che li ha visti e commentati, se ne può discutere a 360°, ed è quello il bello della discussione. FAUNO.
  • Gestarsh99 • 18/05/14 03:04
    Vice capo scrivano - 21546 interventi
    Fauno ebbe a dire:

    I film vanno visti a prescindere, e chi li vede non dovrebbe essere nè smontato nè caricato.


    Beh, a volte non è un male partire da basse aspettative. Se il film poi piace, lo si apprezza con ancor più gusto.

    Io quando affronto una qualsiasi pellicola parto sempre molto cauto, senza entusiasmi eccessivi. Quelli devono montare spontanei col procedere dei minuti (sempre che montino).

    Al massimo, come hai detto, ne riparliamo nella discussione de
    I ragazzi della Roma violenta.
  • Fauno • 18/05/14 13:51
    Contratto a progetto - 2742 interventi
    Ah ah ah ah...anch'io, ma chissà perchè tutte le volte che un film mi si presenta come mediocre a me rischia di piacere da matti, vedi Grida di estasi, e al contrario di trovare grossi problemi in film giudicati inattaccabili, vedi proprio da ultimo Rosemary's baby.
    Certo che se però mi dici che son mediocri i film di Savino e quello di Imperoli mi è difficile restare indifferente, per di più lo star lontano dal sito lunghi periodi rischia di caricarmi troppo, visto che come sai per me commentare è quasi un bisogno. Comunque niente di grave, ci siam capiti. Ciao Gest. FAUNO.
  • Alex75 • 22/11/16 17:54
    Call center Davinotti - 709 interventi
    Capannelle ebbe a dire:
    Fauno ebbe a dire:
    Voglio anche sottolineare la pesantezza del brano iniziale di Demis Roussos...è un brano natalizio, ma ha la stessa funzione della intro de Il gatto a nove code o della serenata sullo yacht, a chitarra acustica, in Bermude:la fossa maledetta, subito prima che tutti si gettassero in mare per venire sbranati dagli squali...quella classica musica dolce, melodica, quasi protettiva, che prelude a contenuti crudeli e cruenti, quindi molto azzeccata. FAUNO.

    Concordo in pieno.
    E come similitudini, aggiungo Cannibal Holocaust.


    A rendere il tutto più disturbante, contribuisce il testo "love & peace", senza contare che la musica è stata ripresa dal tema principale di un film diametralmente opposto, per toni e contenuti, a quello di Lado (Il giro del mondo degli innamorati di Peynet).
  • Alex75 • 21/03/17 17:54
    Call center Davinotti - 709 interventi
    Capannelle ebbe a dire:


    Anzi, dirò di più, Lado cerca alla fine di far emergere la primitività del padre e la vigliaccheria della Meril per far capire che in fondo i più bastardi sono questi "schifosi borghesi". Pensate anche alla figura del guardone che si eccita guardando le sevizie e denuncia il tutto solo quando si è messo è ampiamente in salvo.


    Per quanto mi sia pressoché impossibile provare una qualsiasi empatia per i due balordi non ho trovato per nulla liberatorio il finale: il personaggio di Salerno si fa giustizia da solo, ma non riavrà mai indietro sua figlia, mentre la complice dei due aguzzini si salva solo per la sua apparenza rispettabile (e mi è venuto spontaneo chiedermi se la tragedia di cui è corresponsabile le abbia provocato un qualche sussulto di coscienza).
  • Fauno • 1/06/18 17:06
    Contratto a progetto - 2742 interventi
    Chiaro che il dottor Stradi non potrà mai riavere sua figlia e visto dalla parte dei genitori il finale non è liberatorio...Lo è molto di più se si pensa a tutti gli sconti e le giustificazioni che i criminali di quel tipo puntualmente ottengono. Poi ovvio che i nomi non li posso fare.
  • Il Dandi • 24/04/19 19:17
    Segretario - 1488 interventi
    Finalmente l'ho rivisto (e commentato): come la prima volta mi ha di nuovo disturbato (un po' di meno) e mi è di nuovo piaciuto (un po' di più).

    Vedo con stupore che molti commenti (sia sul davinotti che fuori) si dividono invece sul significato "sociale" della pellicola: a me sembra tanto evidente (perfino urlato) che, comunque la si pensi, è difficile non prenderne atto.
  • Gestarsh99 • 24/04/19 21:08
    Vice capo scrivano - 21546 interventi
    Alex75 ebbe a dire:
    Per quanto mi sia pressoché impossibile provare una qualsiasi empatia per i due balordi non ho trovato per nulla liberatorio il finale: il personaggio di Salerno si fa giustizia da solo, ma non riavrà mai indietro sua figlia, mentre la complice dei due aguzzini si salva solo per la sua apparenza rispettabile (e mi è venuto spontaneo chiedermi se la tragedia di cui è corresponsabile le abbia provocato un qualche sussulto di coscienza).

    Infatti è proprio così.
    Ecco perché secondo me il film di Lado è di gran lunga superiore al suo platonico ma effettivo modello ispiratore (L'ultima casa a sinistra): a differenza del precedente film di Craven, che almeno regalava al pubblico la micro-soddisfazione di un finale in qualche modo appagante e "conciliatorio" rispetto alla quantità di violenze e brutture messe in scena, L'ultimo treno della notte invece non concede alcuna catarsi possibile. Nè alla vicenda né ai personaggi né tantomeno agli spettatori.

    P.s.: Poi, vabbè, mettiamoci pure la professionalità registica, il gusto estetico/fotografico e la suspense "da gotico" che aleggia nella pellicola italica e abbiamo il carico a coppe definitivo sul seminale ma pur sempre rustico e primaticcio rape'n'revenge craveniano. Imho.
  • Buiomega71 • 24/04/19 21:22
    Consigliere - 25943 interventi
    Il Dandi ebbe a dire:
    Finalmente l'ho rivisto (e commentato): come la prima volta mi ha di nuovo disturbato (un po' di meno) e mi è di nuovo piaciuto (un po' di più).

    Vedo con stupore che molti commenti (sia sul davinotti che fuori) si dividono invece sul significato "sociale" della pellicola: a me sembra tanto evidente (perfino urlato) che, comunque la si pensi, è difficile non prenderne atto.


    Non saprei, Dandi, per me ha la stessa struttura di un qualsiasi rape & revenge (nè più nè meno)

    Poi, vabbè, Lado ci infila la viscida e untuosa borghesia che ne combina peggio di Bertoldo in Francia (ma non è una novità nel suo cinema, vedi la setta altolocata della Corta notte o le orgette al sapor di BDSM di Chi l'ha vista morire?), che quì si "sporca" con il proletariato (Bucci/Grassi)

    Per me non ha la forza viscerale dell'Ultima casa craveniana (quello che combinano Krug e soci sulle due ragazze e ancor oggi quasi insostenibile) e sarà perchè sento più affine le sperdute e boschive province americane, ma il film di Lado (pur essendo un bel pugno nello stomaco anch'esso) mi è sempre parso un rip off, nè più nè meno, sicuramente ben fatto e con notevoli picchi di sex and violence, ma che attutisce il colpo dopo i furiosi trascorsi craveniani (e la sua regia grezza e rozza ne è valore aggiunto che ne amplifica la sporcizia e il disagio)

    Poi, vabbè, se si parla di stupri insuperati per ferocia e bestialità, per me, quello ai danni della colf sudamericana di Charley Bronson ne Il giustiziere della notte 2 resta ineguagliata.
    Ultima modifica: 24/04/19 21:30 da Buiomega71
  • Il Dandi • 24/04/19 22:16
    Segretario - 1488 interventi
    Buiomega71 ebbe a dire:


    Non saprei, Dandi, per me ha la stessa struttura di un qualsiasi rape & revenge (nè più nè meno)


    Certo, ma una cosa non esclude l'altra.
    Mi spiego: secondo me siamo portati ad accettare le "critiche sociali" solo quando le riconosciamo come espressione di una grande profondità di pensiero. Invece, molto banalmente, non è così (e noi che viviamo nell'epoca della comunicazione orizzontale sui social dovremmo saperlo meglio di tutti). La "critica sociale" non la fanno solo le élite intellettuali, ma anche i piccolo borghesi, i semi-colti.

    Così un film può avere un sotto-testo pienamente "politico" a tutti gli effetti e contemporaneamente essere superficiale e qualunquista.

    Nel caso dell’Ultimo treno della notte ci sono diversi elementi (troppi per essere casuali) che fanno riferimento all’appartenenza politica-economica-culturale dei personaggi, per puntualmente metterne in evidenza (anche in barba alla verosimiglianza) l’ipocrisia o quantomeno la fragilità. È un concetto tanto urlato da essere inequivocabile.

    Quindi se la domanda è: Lado può vantarsi di aver fatto critica sociale? Per ma la risposta non può essere che sì.

    Se invece la domanda è: questo basta a fare di Lado un intellettuale politicamente rilevante? In questo caso la risposta è no, ma certi film rimangono documenti della loro epoca anche in maniera indiretta.
  • Buiomega71 • 24/04/19 22:26
    Consigliere - 25943 interventi
    Il Dandi ebbe a dire:
    Buiomega71 ebbe a dire:


    Non saprei, Dandi, per me ha la stessa struttura di un qualsiasi rape & revenge (nè più nè meno)


    Certo, ma una cosa non esclude l'altra.
    Mi spiego: secondo me siamo portati ad accettare le "critiche sociali" solo quando le riconosciamo come espressione di una grande profondità di pensiero. Invece, molto banalmente, non è così (e noi che viviamo nell'epoca della comunicazione orizzontale sui social dovremmo saperlo meglio di tutti). La "critica sociale" non la fanno solo le élite intellettuali, ma anche i piccolo borghesi, i semi-colti.

    Così un film può avere un sotto-testo pienamente "politico" a tutti gli effetti e contemporaneamente essere superficiale e qualunquista.

    Nel caso dell’Ultimo treno della notte ci sono diversi elementi (troppi per essere casuali) che fanno riferimento all’appartenenza politica-economica-culturale dei personaggi, per puntualmente metterne in evidenza (anche in barba alla verosimiglianza) l’ipocrisia o quantomeno la fragilità. È un concetto tanto urlato da essere inequivocabile.

    Quindi se la domanda è: Lado può vantarsi di aver fatto critica sociale? Per ma la risposta non può essere che sì.

    Se invece la domanda è: questo basta a fare di Lado un intellettuale politicamente rilevante? In questo caso la risposta è no, ma certi film rimangono documenti della loro epoca anche in maniera indiretta.


    Oddio, Dandi, veramente non saprei (il cinema degli anni 70 ne è zeppo di critiche sociali)

    Nel cinema di Lado la borghesia non esce mai benissimo (vedi La corte notte-dove si nutre di giovani ragazze-, Chi l'ha vista morire?-coi suoi vizi lussuriosi-, ma anche il proletariato de L'ultima volta)

    Ne L'ultimo treno la borghesia debosciata "manovra" il proletariato a suo piacimento, per i suoi turpi e perversi scopi

    SPOILER

    Difatto la signora bene della Meril salva la buccia per la sua facciata perbenista e insospettabile, e a pagare sono i "poveri cristi". Lo sberleffo ladiano è che e stata lei a mettere in piedi il crudele teatrino di Sodoma su quello scompartimento di sofferenza, dolore, agonie e depravazione. Cade la maschera della borghesia irreprensibile e si palesa la vera natura mostruosa fin lì repressa sotto un velo da profumo di signora in nero.

    FINE SPOILER


    Al contrario di Craven, dove Krug e soci erano borderline e borderline rimangono
    Ultima modifica: 24/04/19 22:35 da Buiomega71
  • Il Dandi • 24/04/19 22:45
    Segretario - 1488 interventi
    Beh, "poveri" sì ma "Cristi" niente affatto (né lo spettatore né il regista li riscatta minimamente neanche solo per un attimo, neppure da morti).

    Oltre allo (e prima dello) stupro, le azioni di Bucci e De Grassi passano dal rapinare un Babbo Natale, aggredire col coltello un controllore, sbeffeggiare dei nostalgici nazisti (ma solo per spirito vandalo, non certo per "coscienza di classe"), andare in bagno uno a farsi una sveltina l'altro a farsi una pera:
    direi che i due giovani teppisti siano ritratti in maniera enfatica e iperbolica, ma puramente funzionale alla componente "horror" e alla vendetta (benché inefficace perché incompleta, questo sì) finale.

    In questo senso hai ragione: tutto il cinema degli anni '70 (essendo anni di grandi tensioni sociali) è zeppo di "critiche" analoghe, non necessariamente di alto profilo ma (è quello che volevo dire all'inizio) anche queste fanno "cultura" nel senso più ampio del termine.
  • Buiomega71 • 24/04/19 22:56
    Consigliere - 25943 interventi
    Il Dandi ebbe a dire:



    Oltre allo (e prima dello) stupro, le azioni di Bucci e De Grassi passano dal rapinare un Babbo Natale, aggredire col coltello un controllore, sbeffeggiare dei nostalgici nazisti (ma solo per spirito vandalo, non certo per "coscienza di classe"), andare in bagno uno a farsi una sveltina l'altro a farsi una pera:






    Esattamente, specchio, non poi tanto distorto, dei pariolini che in quegli anni proliferavano anche al cinema (vedi I ragazzi della Roma violenta o San Babila ore 20), e quì che possono venire accomunati alla cricca di Krug del film di Craven

    Ma la svolta ladiana è proprio la figura della Meril, e quì entra in gioco il fascino perverso della borghesia, che nei momenti più crudeli mostra più depravazione e accanimento dei due balordi (perchè, alla fine, questo sono)
  • Ruber • 25/04/19 02:29
    Formatore stagisti - 9242 interventi
    Direi che un film che gli somiglia parecchio non solo ovviamente per la location ferroviaria, ma anche per gli atti drammatici di rape&revenge è La ragazza del vagone letto" che ho sempre accostato a questo di Lado, per la caratterzzazone dei eprsonaggi molto verosimile alla realtà di quel mondo del cinema anni '70 in cui queste violenze anche molto esplicite andavano di moda, fra i registi del tempo.