Discussioni su It (capitolo due) - Film (2019)

DISCUSSIONE GENERALE

  • Poppo • 29/12/19 15:40
    Galoppino - 465 interventi
    Zender ebbe a dire:


    Non ho capito perché le dinamiche simboliche perderebbero senso 27 anni dopo. ...



    Beh, ma perché a 40anni se non hai superato turbe, problematiche e traumi adolescenziali sei sostanzialmente spacciato...

    infatti, ribadisco, vediamo una femmina ammogliata con un carnefice peggiore del padre... (e questo la dice lunga sul discorso femminicidio)

    mentre un altro si taglia le vene, appunto...

    il film però finisce lì come sostanza, non riesce ad andare oltre a queste "minime" (cinematograficamente) immagini di dramma esistenziale, con in più la scena iniziale dei due gay malmenati che sembra un corto promozionale LGBT...

    [la cronaca narra pure che il pubblico italico abbia rumoreggiato per i due che si baciavano...]

    insomma c'era dell'intento buono forse anche in questo capitolo due ma è finito tutto in farsa, facendo peraltro un colossale danno a problematiche esistenziali che, al contrario, andrebbero affrontate con un po' più di serietà, la qualcosa, ribadisco, grazie all'ambientazione epoca/adolescenziale era perfettamente riuscita nel capitolo uno...

    il libro non so, come ho detto non ho mai letto King
    Ultima modifica: 29/12/19 15:45 da Poppo
  • Zender • 29/12/19 17:24
    Capo scrivano - 47698 interventi
    Poppo ebbe a dire:
    Zender ebbe a dire:


    Non ho capito perché le dinamiche simboliche perderebbero senso 27 anni dopo. ...



    Beh, ma perché a 40anni se non hai superato turbe, problematiche e traumi adolescenziali sei sostanzialmente spacciato...


    No aspetta... Qui si nega la psicanalisi, che va appunto a lavorare alla rimozione di traumi, turbe adolescenziali et similia, tra le altre cose. Senza contare chi non ha rimosso nulla e ha solo temporaneamente nascosto sotto la sabbia e non per questo è spacciato. E' a questo tipo di persone che King e il film guardano direi.

    Al di là di questo, non credo che un horror abbia il compito di affrontare necessariamente con serietà o rigore certi argomenti, né mi pare che lo facesse il capitolo uno, in cui parlando di bambini aveva semplicemente meno timore di "sbagliare". Lo stesso King d'altra parte riesce bene quando parla di bambini perché, come spesso ha detto, in lui c'è ancora ben più del pascoliano fanciullino...
  • Poppo • 29/12/19 22:34
    Galoppino - 465 interventi
    Zender ebbe a dire:


    No aspetta... Qui si nega la psicanalisi, che va appunto a lavorare alla rimozione di traumi




    Se vogliamo essere precisi la psicoanalisi non "rimuove" semmai libera portando alla superficie una problematica precedentemente rimossa...

    Ma al di là di questo, credo siano modi talmente differenti di fruire il cinema i nostri che spieghino come mai potrei anche dare 5 palle al capitolo uno e una sola al capitolo due

    se il libro ha una maggiore tenuta direi che qualcosa è collassata nella trasposizione cinematografica del sequel

    Ammenoché c'entri qualcosa il discorso sui "finali mal riusciti"...

    Ma non posso andare oltre non avendo letto il racconto originale---
  • Zender • 30/12/19 08:15
    Capo scrivano - 47698 interventi
    Sì, intendevo rimozione degli effetti, non dei traumi ovviamente, che lì restan per forza.
    In effetti è abbastanza curioso che un film diretto nello stesso momento dallo stesso regista come fosse un film unico possa produrre in te questa differenza tanto abissale tra una prima parte e una seconda. Ad ogni modo il libro lo lessi oltre vent'anni fa quindi non è che lo ricordi poi così bene...
  • Rebis • 30/12/19 09:56
    Compilatore d’emergenza - 4419 interventi
    Le due parti non sono state girate insieme, ma a distanza di un anno circa e c'è stato anche un cambio alla sceneggiatura (Dauberman è rimasto orfano di Palmer e Fukunaga: sappiamo che quest'ultimo ha avuto un ruolo essenziale nell'adattamento, prima di essere cassato). Anche per me comunque la differenza tra primo e secondo capitolo è clamorosa.
    Ultima modifica: 30/12/19 10:03 da Rebis
  • Zender • 30/12/19 17:46
    Capo scrivano - 47698 interventi
    Ah grazie Rebis, non l'avrei detto, i bimbi mi sembravano esattamente gli stessi e di solito in operazioni così si girano le due parti insieme o a brevissima distanza. Avrei dovuto informarmi meglio. Ad ogni modo mi aveva detto poco anche il primo, per cui la differenza non la vedo comunque. Giusto per curiosità ho dato un occhio ai voti di Imdb: preferenza per il primo ma mi pare non gran differenza anche per pubblico e (meta)critica di quelle parti. Sono il primo a dire che non significa assolutamente nulla, sia chiaro, era solo per vedere se la differenza tra le due parti era tanto abissale anche lì perché davvero non ce l'ho vista. Sarà che sopporto a fatica i film coi ragazzini e che il libro mi era invece piaciuto, in quello.
    Ultima modifica: 30/12/19 17:54 da Zender
  • Raremirko • 2/06/21 20:02
    Call center Davinotti - 3862 interventi
    Meglio del prequel, con l'aggiunta di due attori niente male come McAvoy e la Chaistain (già assieme in qualche X men) e camei notevoli come King e Bogdanovich (!).

    Quasi 3 ore che non stancano, con effetti di buon livello (a volte inquietanti, altre un pò rivedibili), solite critiche sociali (riguardo una città piena di violenza, bullismo ed omofobia) e qualche momento emozionante.

    Come il libro è un film sull'infanzia, che lo scrittore del Maine sembra conoscere così bene; sempre bene Skarsgard che,s eppur pesantemente truccato, non ci fa rimpiangere troppo il Pennywise ballerino di Curry (e qui vengono pure date blande spiegazioni sulel sue origini!).

    Wallace battuto, anche per via di un finale con ragnone finalmente meglio riuscito.
  • Schramm • 3/06/21 16:40
    Scrivano - 7693 interventi
    Rebis ebbe a dire:
    . Ma quella boiata del vaso indiano, degna di uno scalcinato b movie anni '80
    ...e il vaso hindi non è niente: nessuno ha riso fino a rimescolarsi stomaco intestino pancreas fegato e milza coi biscotti della fortuna? e che dire, ammesso la risarola lo permetta, della vecchiarde in casa di bev? e vogliamo parlare del boscaiolo gigante sputapipistrelli? quante migliaia di batterie di polli fa spanzare il pupazzone che emerge dalla melma dei pozzi neri?

    e via disastrando: lo zombi alla o'bannon, con la differenzona che o'bannon era deliberatamente ironico e qua ci si prende maledettamente sul serio; la testa-cosa à la carpenter, una cgi che ridefinisce l'aggettivo impropobibile, citazioni che fanno rattrappire di imbarazzo (una su tutte: quella di shining quando bev si ritrova catapultata nei bagni della scuola), su fino allo stesso it che ha pari appeal orrorifico del chucky più buontempone. roba che farebbe sentire presi per i fondelli anche gli aventi anni 8. tutte scelte sbagliate in sé e per sé, che scavalcano qualsiasi accostamento col libro.

    sono anch'io con digital, rebis, pumpkh e chi ha malamente sofferto dello iato tra i due blocchi: se muschietti quasi riesce (quasi, eh) a dare un tono da fiaba adulta nella parte coi bambini, fa diventare desolatamente puerile fino all'assolutamente irricevibile quella con gli adulti (chi nel commentarlo l'ha paragonato a una puntata di scooby doo non poteva operare sintesi più centrata). se della serie tv è ottimizzata la perfettibile prima parte, la volontà di rafforzare tutti i difetti della seconda, caricando oltre 90 anche con quelli latenti, col risultato che muschietti si fa odiare anche solo per averci costretto al ravvedimento sul mezzo scempio commesso da lee wallace.

    in sé non è stato sbagliato rendere più epico (larger than book, diciamo) il gran finale, che nel libro era sbrigativo e in wallace di un simbolismo così spicciolo che si vorrebbe morire male. non si eccepisce  nemmeno sui tempi (anzi, su questi un mezzo applauso concediamoglielo: quasi tre ore e non farcene sentire il peso per un minuto, in quanti ci riescono?). sono proprio i modi spielbergari a demotivare. se a muschietti va riconosciuto un certo coraggio nello scansare la pedissequità rispetto alla matrice, va anche rimarcata la sua totale incapacità di rivisitarla senza mai riuscire a evitare di abbracciare il ridicolo più estremo e non lasciarlo più andare. del resto king è king (e it è it), non lo si manipola impunemente senza un minimo di catastrofico effetto boomerang.

    mentre non posso azzardare giudizi usando come metro stranger things, che non ho mai avuto modo e tempo di recuperare, la qual cosa me l'ha probabilmente fatto andar giù per il tubo con qualche spanna di preconcetti e di stroncanti parametri e paragoni in meno.
    e far incontrare stefanone nostro con uno scrittore da lui creato è un gran bel colpo metabiografico, anche facile facile se si vuole, ma che muove a certa simpatia. tolto il quale, però temo che saranno solo le sguaiate risate che mi ha regalato a contrassegnare il memento di questo capitolo che non conclude certo in gloria un pur promettente primo.

    torno da capo: per it ci sarebbe voluta una serie di un paio di stagioni scritta, prima ancor che diretta, da un team coi controcosi grandi come pianeti.

    se nessuno se l'è mai sentita di scommetterci sopra, chiediamocelo, il perché.
    Ultima modifica: 4/06/21 13:05 da Schramm
  • Rebis • 3/06/21 19:14
    Compilatore d’emergenza - 4419 interventi
    Sì il film è vomitevole e prolassante, ma non sono assolutamente convinto che una maggiore durata coinciderebbe con una maggior fedeltà allo spirito del libro, anzi. Così come molte delle scene che citi come ridicole sono trasposte paro paro dalla pagina scritta. Si è detto molte volte: gli adattamenti letterali da King non funzionano quasi mai (vedi quella sciagura di Garris). È necessario invece un autore che se ne appropri e lo rielabori secondo la sua poetica. La durata non c'entra, credo si possa fare un It terrifico anche solo in 90 minuti.
    Ultima modifica: 3/06/21 19:15 da Rebis
  • Schramm • 4/06/21 13:00
    Scrivano - 7693 interventi
    >>>ma non sono assolutamente convinto che una maggiore durata coinciderebbe con una maggior fedeltà allo spirito del libro

    stiamo un po' viaggiando su binari paralleli: una delle poche cose che ho trovato vincenti (tra innumerevoli virgolette) è l'aver dilatato passaggi che nel libro erano sbrigativi e imbarazzanti, su tutti lo scontro finale (sarà un caso che l'incapacità di scrivere un buon finale viene così ribambata nel personaggio di bill, sin da fargliela rimproverare allo stesso king?). ma ciò detto, non ne faccio una questione squisitamente comparativa con la fonte cartacea, è stato comunque bravino a rendere così scorrevole quasi tre ore che in altre mani chissà quanto sarebbero state mappazzose.
    del libro non ho una memoria adamantina pagina per pagina, avendolo letto due sole volte (a 15 e 17 anni), ma a occhio m'è parso che in ambedue le parti muschietti si sia concesso una bella selva di licenze e arbitrarietà.
    it in 90'? è una bella sfida, ma se non l'ha mai raccolta nemmeno l'autore migliore (e non ne mancano di audaci e capaci) ci sarà un perché. bello spesso anche. visto così come l'ha acconciato muschietti, a me il pensiero è volato spesso a due opzioni diametralmente opposte: o l'anironica presa di petto del rose di candyman oppure, dovendo proprio buttarla sul fracassone lunaparkaro, ci avrei a quel punto visto bene kostanski, uno che ci avrebbe fatto urlare dagli all'eretico! ma che sicuramente ci avrebbe regalato un it più incisivo, spassoso e memorabile. senza dimenticare che si è dimostrato, con un the void, anche capace di cose più che discretamente temibili...
    poteva comunque andarci assai peggio: immaginiamoci cosa sarebbe stato rimaneggiato, appunto, da un garris...
  • Rebis • 4/06/21 14:33
    Compilatore d’emergenza - 4419 interventi
    >>> nessuno ha riso fino a rimescolarsi stomaco intestino pancreas fegato e milza coi biscotti della fortuna? e che dire, ammesso la risarola lo permetta, della vecchiarde in casa di bev? e vogliamo parlare del boscaiolo gigante sputapipistrelli? quante migliaia di batterie di polli fa spanzare il pupazzone che emerge dalla melma dei pozzi neri?

    Ecco tutte queste scene sono riprese abbastanza fedelmente dalla pagina. In realtà si è concesso più libertà nella prima parte per quanto riguarda le apparizioni di It. Di Kostanski ho visto solo The Void, che è più carpenteriano e fulciano direi, però come cinema citazionista e cumulatorio funziona. Ovvio che in 90 minuti non immagino un adattamento integrale, ma una parte del libro per il tutto. Chi l'ha detto che il film debba ripercorrere tutto il libro per funzionare? Forse è vero il contrario: allora perché non solo la backstory remota di Derry o solo la parte dedicata agli adolescenti e magari nemmeno tutti?
    Ultima modifica: 4/06/21 14:34 da Rebis
  • Schramm • 4/06/21 16:12
    Scrivano - 7693 interventi
    Rebis ebbe a dire:
    Di Kostanski ho visto solo The Void, che è più carpenteriano e fulciano direi, però come cinema citazionista e cumulatorio funziona. 
    urka la mazurka! a questo punto ti raccomanderei il recupero di father's day e pg psycho goreman e non solo per meglio capire cosa intendo quando dico che sarebbe stato l'opzione ideale per portare a conseguenze davvero estreme la cialtrona buffoneria baracconesca cui ha fatto ricorso (abuso) muschietti, riconfigurandola e portando fresche ventate di bora al cosa e al come, ma anche perché sono opere che ti fanno rotolare come un kebab cui è impazzito lo spiedo dalle risa (oltre che cose sciroccatissime che non sospetteresti mai da chi ha escogitato the void). anche se si tratta di un umorismo troppo sbroccato, che sospetto non essere il tuo pomeridiano bricco di ciobar... però un it riprocessato in quel survoltatissimo modo, beh io ci metterei la firma con tutto il mio sangue..!!

    si, anche una sorta di spin off o un prequel non sarebbero male. anzi probabilmente si sforna qualcosa di più potente così che non sommando wallace e muschietti.

    ma di nuovo, ci vorrebbe qualcuno in sede di scrittura a cui fumano emisferi cerebrali e qualcosa più in basso... purtroppo ai più delusi che proprio non vogliono saperne del libro non resta che fare tre passi indietro con tanti auguri da parte di wallace...


    Ultima modifica: 4/06/21 16:17 da Schramm
  • Raremirko • 5/06/21 21:16
    Call center Davinotti - 3862 interventi
    A me gli effetti speciali non mi son sembrati così scarsi...

    Sul discorso durata mi avete messo in difficoltà: il libro è molto lungo, non so come verrebbe più lungo di 3 ore o addirittura dimezzato a 90 minuti...

    Comunque il fulcro del discorso è per me il budget a disposizione (come per L'ombra dello scorpione di Garris): il film di Muschietti ha a disposizione più soldi rispetto a Lee Wallace (che comunque era meno bambinesco nell'approccio) e la differenza c'è.

    Nessuna delle due versioni mi è sembrata brutta; King è difficile da trasporre on screen (e lo stesso scrittore è spesso stato deluso dai film tratti dai libri) e ogni regista ci mette del suo, cosa di sicuro interessante.



  • Schramm • 5/06/21 22:00
    Scrivano - 7693 interventi
    Raremirko ebbe a dire:
    A me gli effetti speciali non mi son sembrati così scarsi...
    scarsi no, ma sono proprio ridicole a busso le bamboccesche soluzioni figurative da tunnel degli orrori anni 80 da questi veicolate. se intendevano fare paura, non mi risulta di averne mai avuta. anche perché ero troppo occupato a ridere. non torno sulle cesure che ci sono rispetto al libro perché è un discorso che rischia di protrarsi per una decina di pagine. personalmente, fin quando è stato possibile, ho cercato di fingere di non averlo mai letto. la qual cosa è stata proficua nella prima parte quanto ugualmente rovinosa in questa seconda che secondo me funziona solo quanto a gestione della scansione ritmica. una cosa è certa, nel rileggere la totalità delle discussioni mi è rimontata la voglia di recuperare stranger things.
    Ultima modifica: 5/06/21 22:29 da Schramm
  • Raremirko • 5/06/21 22:17
    Call center Davinotti - 3862 interventi
    E a me mi è quasi tornata la voglia di rileggere il libro; ci starebbe bene pure una bella graphic novel imho, come successe per La torre nera!

    Il tutto va comunque contestualizzato; essendo per lo più un'opera sull'infanzia, ci sta che certi effetti/effettacci si rivolgano a target giovanili.

    Comunque capisco ciò che volete dire.
  • Schramm • 5/06/21 22:28
    Scrivano - 7693 interventi
    Raremirko ebbe a dire:
    essendo per lo più un'opera sull'infanzia, ci sta che certi effetti/effettacci si rivolgano a target giovanili.
    è invece il 2 + 2 più sbagliato che si possa fare quando si parla di infanzia. king poi diventa di una profondità quasi insondabile quando tocca quelle corde. e vederlo messo in pari con l'equazione "per l'infanzia = coté puerile e giovanilistico" no, proprio no grazie.

  • Raremirko • 7/06/21 19:38
    Call center Davinotti - 3862 interventi
    Schramm ebbe a dire:
    Raremirko ebbe a dire:
    essendo per lo più un'opera sull'infanzia, ci sta che certi effetti/effettacci si rivolgano a target giovanili.
    è invece il 2 + 2 più sbagliato che si possa fare quando si parla di infanzia. king poi diventa di una profondità quasi insondabile quando tocca quelle corde. e vederlo messo in pari con l'equazione "per l'infanzia = coté puerile e giovanilistico" no, proprio no grazie.

    Mi son spiegato molto male schramm, scusa, intendevo una ocsa un pò diversa, che comunque non ha molto senso specificare visto che la tua argomentazione l'ho capita molto bene.

    Comunque ci sta la tua uscita su un It televisivo in stagioni.