Buiomega71 • 6/08/12 10:00
Consigliere - 27445 interventi L'ESTATE FRANCESE IN NERO
Al di là del titolo (potevano anche intitolarlo
L'assassino dalle mani di velluto,
La sbarra nel cervello o
I piaceri morbosi di Marina, tanto per dare una titolazione d'effetto, così, per sport, non c'entrando un h con il succo del film. Ma anche vero che sarebbe stata dura tradurre il titolo originale "polanskiano"
Qui?) non è un brutto thriller come si legge in giro, anzi.
Supportato da una buona regia (Keigel andrebbe quanto meno rivalutato, anche se ha pochissimi film nel suo carnet), un ottimo score musicale che ha sonorità alla Franco Micalizzi, un finale beffardo che sconfina nel grottesco hitchcockiano e la bellezza prorompente di una Romy Schneider al massimo del suo fascino.
Dopo un ottimo inizio (di culto la Romy che apostrofa un bovino Tinti :"Sei anche mezzo impotente!") sulle coste bretoni, il film prende andazzi inconsueti da commedia romantica (si vedano i duetti tra un paranoico Ronet e la Schneider, che sconfinano in una scenetta degna di Blake Edwards: Lui ciucco che dice che la ama, lei che ride, e l'ex moglie di lui imbronciata che si chiude in bagno a fare le...parole crociate!)
L'aspetto thrilling ha pochissimi agganci con i nostri gialli dell'epoca (che siano quelli lenziani o argentiani), e se proprio devo trovarle un accostamento, e più simile (a larghe somme) a un Luciano Ercoli.
Keigel ci infila schegge baviane (il surreale inseguimento Tinti "ritornante" e una spaurita Schneider ai Grandi Magazzini) e addirittura pre-argentiane (c'è pure l'occhio sbarrato alla
Profondo rosso in primo piano), con un pre finale tesissimo del faccia a faccia Tinti/Schneider, segue coltellata e sepoltura alla Poe sotto una pioggia torrenziale.
Finale hitchcockiano sotto il solleone vacanziero.
Interessante, poi, constatare il ludibrio feticistico di Keigel: la Schneider che , sdraiata sul divano, mette i piedini sulle gambe di Ronet (eccitante scena di seduzione), Ronet che toglie gli stivaloni neri delle Schneider a letto, ma l'apoteosi avviene in un negozio di calzature, quando la Schneider e l'ex moglie di Ronet (Simone Bach) cianciano, mentre quest'ultima continua a provarsi scarpine su scarpine.
Niente di trascendentale, ma curioso e godibile, e anche velato da una non disprezzabile originalità.
Ottima la vhs targata Mitel, che anche se usa l'ormai consueto full screen, ha una certa nitidezza d'immagine.
Se si stà al gioco, ci si può pure divertire.
POI DAVINOTTATO IL GIORNO 2/07/17
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