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Discussioni su Il cadavere dagli artigli d'acciaio - Film (1970) | Pagina 1

DISCUSSIONE GENERALE

45 post
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  • Buiomega71 • 6/08/12 00:12
    Consigliere - 27445 interventi
    Undying ebbe a dire:
    Decorosa la versione passata in televisione su Rete 4 e durata 75 minuti.

    Credo che sia uno dei rarissimi casi di film che non presentano il titolo nei credits iniziali.

    Sull'integrità della versione ci sono dubbi (forse qualche taglio è stato eseguito all'inizio, quando Romy Schneider si concede a Maurice Ronet)


    Nella vhs Mitel in mio possesso il titolo sui credits iniziali c'è, appare bello grande in rosso.

    Anche la vhs dura 75 minuti (con il buio finale e la canzone "Who are you?" di sottofondo arriva ai 76)

    Non credo ci sia molto da tagliare francamente ( per di più il film non è nemmeno vietato ai minori), nemmeno il primo approccio amoroso tra la Schneider e Ronet, piuttosto casto.

    Credo fermamente che sia la stesso master mandato in onda da Rete 4, per cui uncut.
  • Buiomega71 • 6/08/12 09:37
    Consigliere - 27445 interventi
    Uno dei (bellissimi) flani d'epoca del film. Come si può notare dalla dicitura il film non è vietato, per i suoi "alti contenuti artistici!"
    (http://www.giallogoblin.com/blog/archives/date/2011/08/page/3)

    Ultima modifica: 6/08/12 19:53 da Zender
  • Buiomega71 • 6/08/12 10:00
    Consigliere - 27445 interventi
    L'ESTATE FRANCESE IN NERO

    Al di là del titolo (potevano anche intitolarlo L'assassino dalle mani di velluto, La sbarra nel cervello o I piaceri morbosi di Marina, tanto per dare una titolazione d'effetto, così, per sport, non c'entrando un h con il succo del film. Ma anche vero che sarebbe stata dura tradurre il titolo originale "polanskiano" Qui?) non è un brutto thriller come si legge in giro, anzi.

    Supportato da una buona regia (Keigel andrebbe quanto meno rivalutato, anche se ha pochissimi film nel suo carnet), un ottimo score musicale che ha sonorità alla Franco Micalizzi, un finale beffardo che sconfina nel grottesco hitchcockiano e la bellezza prorompente di una Romy Schneider al massimo del suo fascino.

    Dopo un ottimo inizio (di culto la Romy che apostrofa un bovino Tinti :"Sei anche mezzo impotente!") sulle coste bretoni, il film prende andazzi inconsueti da commedia romantica (si vedano i duetti tra un paranoico Ronet e la Schneider, che sconfinano in una scenetta degna di Blake Edwards: Lui ciucco che dice che la ama, lei che ride, e l'ex moglie di lui imbronciata che si chiude in bagno a fare le...parole crociate!)

    L'aspetto thrilling ha pochissimi agganci con i nostri gialli dell'epoca (che siano quelli lenziani o argentiani), e se proprio devo trovarle un accostamento, e più simile (a larghe somme) a un Luciano Ercoli.

    Keigel ci infila schegge baviane (il surreale inseguimento Tinti "ritornante" e una spaurita Schneider ai Grandi Magazzini) e addirittura pre-argentiane (c'è pure l'occhio sbarrato alla Profondo rosso in primo piano), con un pre finale tesissimo del faccia a faccia Tinti/Schneider, segue coltellata e sepoltura alla Poe sotto una pioggia torrenziale.

    Finale hitchcockiano sotto il solleone vacanziero.

    Interessante, poi, constatare il ludibrio feticistico di Keigel: la Schneider che , sdraiata sul divano, mette i piedini sulle gambe di Ronet (eccitante scena di seduzione), Ronet che toglie gli stivaloni neri delle Schneider a letto, ma l'apoteosi avviene in un negozio di calzature, quando la Schneider e l'ex moglie di Ronet (Simone Bach) cianciano, mentre quest'ultima continua a provarsi scarpine su scarpine.

    Niente di trascendentale, ma curioso e godibile, e anche velato da una non disprezzabile originalità.

    Ottima la vhs targata Mitel, che anche se usa l'ormai consueto full screen, ha una certa nitidezza d'immagine.

    Se si stà al gioco, ci si può pure divertire.
    Ultima modifica: 6/08/12 12:44 da Buiomega71
  • Cotola • 6/08/12 18:55
    Consigliere avanzato - 3925 interventi
    Però questo flano è magnifico e come accedeva
    spesso all'epoca, involontariamente comico. Gusti a parte, paragonare un film del genere a
    "La donna che visse due volte", "La finestra sul cortile" ma anche al bellissimo "I diabolici"... eh eh eh

    E poi quella dicitura: "Per il suo alto livello artistico, nonostante le scene di terrore, il film non è vietato" :)
  • Zender • 6/08/12 19:57
    Capo scrivano - 49283 interventi
    Vero, notevole, sì.
    Ok Buio, portato in curiosità col link giusto (chissà da dove ti era uscito quel goldenmap, che non c'entrava niente col sito vero, boh).
  • Buiomega71 • 6/08/12 21:30
    Consigliere - 27445 interventi
    Zender ebbe a dire:
    Vero, notevole, sì.
    Ok Buio, portato in curiosità col link giusto (chissà da dove ti era uscito quel goldenmap, che non c'entrava niente col sito vero, boh).


    Sulla foto in immagine googliniane...Risolto l'arcano. Grazie Zender.
  • Mco • 6/08/12 23:15
    Risorse umane - 9999 interventi
    Buiomega71 ebbe a dire:
    L'ESTATE FRANCESE IN NERO

    Al di là del titolo (potevano anche intitolarlo L'assassino dalle mani di velluto, La sbarra nel cervello o I piaceri morbosi di Marina, tanto per dare una titolazione d'effetto, così, per sport, non c'entrando un h con il succo del film. Ma anche vero che sarebbe stata dura tradurre il titolo originale "polanskiano" Qui?) non è un brutto thriller come si legge in giro, anzi.

    Supportato da una buona regia (Keigel andrebbe quanto meno rivalutato, anche se ha pochissimi film nel suo carnet), un ottimo score musicale che ha sonorità alla Franco Micalizzi, un finale beffardo che sconfina nel grottesco hitchcockiano e la bellezza prorompente di una Romy Schneider al massimo del suo fascino.

    Dopo un ottimo inizio (di culto la Romy che apostrofa un bovino Tinti :"Sei anche mezzo impotente!") sulle coste bretoni, il film prende andazzi inconsueti da commedia romantica (si vedano i duetti tra un paranoico Ronet e la Schneider, che sconfinano in una scenetta degna di Blake Edwards: Lui ciucco che dice che la ama, lei che ride, e l'ex moglie di lui imbronciata che si chiude in bagno a fare le...parole crociate!)

    L'aspetto thrilling ha pochissimi agganci con i nostri gialli dell'epoca (che siano quelli lenziani o argentiani), e se proprio devo trovarle un accostamento, e più simile (a larghe somme) a un Luciano Ercoli.

    Keigel ci infila schegge baviane (il surreale inseguimento Tinti "ritornante" e una spaurita Schneider ai Grandi Magazzini) e addirittura pre-argentiane (c'è pure l'occhio sbarrato alla Profondo rosso in primo piano), con un pre finale tesissimo del faccia a faccia Tinti/Schneider, segue coltellata e sepoltura alla Poe sotto una pioggia torrenziale.

    Finale hitchcockiano sotto il solleone vacanziero.

    Interessante, poi, constatare il ludibrio feticistico di Keigel: la Schneider che , sdraiata sul divano, mette i piedini sulle gambe di Ronet (eccitante scena di seduzione), Ronet che toglie gli stivaloni neri delle Schneider a letto, ma l'apoteosi avviene in un negozio di calzature, quando la Schneider e l'ex moglie di Ronet (Simone Bach) cianciano, mentre quest'ultima continua a provarsi scarpine su scarpine.

    Niente di trascendentale, ma curioso e godibile, e anche velato da una non disprezzabile originalità.

    Ottima la vhs targata Mitel, che anche se usa l'ormai consueto full screen, ha una certa nitidezza d'immagine.

    Se si stà al gioco, ci si può pure divertire.


    A seguito della lettura delle tue parole, la voglia di vedere (o rivedere, come nel mio caso) viene aumentata a dismisura mercé la bontà e la genuinità della passione che trasuda da ogni riga della tua stesura descrittiva.
    Grazie Buio.
    Mco
  • Buiomega71 • 7/08/12 00:20
    Consigliere - 27445 interventi
    Mco ebbe a dire:
    Buiomega71 ebbe a dire:
    L'ESTATE FRANCESE IN NERO

    Al di là del titolo (potevano anche intitolarlo L'assassino dalle mani di velluto, La sbarra nel cervello o I piaceri morbosi di Marina, tanto per dare una titolazione d'effetto, così, per sport, non c'entrando un h con il succo del film. Ma anche vero che sarebbe stata dura tradurre il titolo originale "polanskiano" Qui?) non è un brutto thriller come si legge in giro, anzi.

    Supportato da una buona regia (Keigel andrebbe quanto meno rivalutato, anche se ha pochissimi film nel suo carnet), un ottimo score musicale che ha sonorità alla Franco Micalizzi, un finale beffardo che sconfina nel grottesco hitchcockiano e la bellezza prorompente di una Romy Schneider al massimo del suo fascino.

    Dopo un ottimo inizio (di culto la Romy che apostrofa un bovino Tinti :"Sei anche mezzo impotente!") sulle coste bretoni, il film prende andazzi inconsueti da commedia romantica (si vedano i duetti tra un paranoico Ronet e la Schneider, che sconfinano in una scenetta degna di Blake Edwards: Lui ciucco che dice che la ama, lei che ride, e l'ex moglie di lui imbronciata che si chiude in bagno a fare le...parole crociate!)

    L'aspetto thrilling ha pochissimi agganci con i nostri gialli dell'epoca (che siano quelli lenziani o argentiani), e se proprio devo trovarle un accostamento, e più simile (a larghe somme) a un Luciano Ercoli.

    Keigel ci infila schegge baviane (il surreale inseguimento Tinti "ritornante" e una spaurita Schneider ai Grandi Magazzini) e addirittura pre-argentiane (c'è pure l'occhio sbarrato alla Profondo rosso in primo piano), con un pre finale tesissimo del faccia a faccia Tinti/Schneider, segue coltellata e sepoltura alla Poe sotto una pioggia torrenziale.

    Finale hitchcockiano sotto il solleone vacanziero.

    Interessante, poi, constatare il ludibrio feticistico di Keigel: la Schneider che , sdraiata sul divano, mette i piedini sulle gambe di Ronet (eccitante scena di seduzione), Ronet che toglie gli stivaloni neri delle Schneider a letto, ma l'apoteosi avviene in un negozio di calzature, quando la Schneider e l'ex moglie di Ronet (Simone Bach) cianciano, mentre quest'ultima continua a provarsi scarpine su scarpine.

    Niente di trascendentale, ma curioso e godibile, e anche velato da una non disprezzabile originalità.

    Ottima la vhs targata Mitel, che anche se usa l'ormai consueto full screen, ha una certa nitidezza d'immagine.

    Se si stà al gioco, ci si può pure divertire.


    A seguito della lettura delle tue parole, la voglia di vedere (o rivedere, come nel mio caso) viene aumentata a dismisura mercé la bontà e la genuinità della passione che trasuda da ogni riga della tua stesura descrittiva.
    Grazie Buio.
    Mco


    Grazie a te amico mio :)
  • Undying • 19/08/12 03:53
    Comunicazione esterna - 7565 interventi
    Buiomega71 ebbe a dire:

    Nella vhs Mitel in mio possesso il titolo sui credits iniziali c'è, appare bello grande in rosso.

    Anche la vhs dura 75 minuti (con il buio finale e la canzone "Who are you?" di sottofondo arriva ai 76)

    Non credo ci sia molto da tagliare francamente ( per di più il film non è nemmeno vietato ai minori), nemmeno il primo approccio amoroso tra la Schneider e Ronet, piuttosto casto.

    Credo fermamente che sia la stesso master mandato in onda da Rete 4, per cui uncut.


    Grazie per la precisazione.
    E complimenti per la tua successiva analisi. Stiamo parlando di un film legato a quegli anni, ma che ha un suo perché per chi sente oggi nostalgia per certe produzioni.
  • Buiomega71 • 19/08/12 10:56
    Consigliere - 27445 interventi
    Undying ebbe a dire:
    Buiomega71 ebbe a dire:

    Nella vhs Mitel in mio possesso il titolo sui credits iniziali c'è, appare bello grande in rosso.

    Anche la vhs dura 75 minuti (con il buio finale e la canzone "Who are you?" di sottofondo arriva ai 76)

    Non credo ci sia molto da tagliare francamente ( per di più il film non è nemmeno vietato ai minori), nemmeno il primo approccio amoroso tra la Schneider e Ronet, piuttosto casto.

    Credo fermamente che sia la stesso master mandato in onda da Rete 4, per cui uncut.


    Grazie per la precisazione.
    E complimenti per la tua successiva analisi. Stiamo parlando di un film legato a quegli anni, ma che ha un suo perché per chi sente oggi nostalgia per certe produzioni.


    Grazie Undying, pienamente d'accordo sul fattore nostalgia...
  • Fauno • 20/08/14 00:32
    Formatore stagisti - 2771 interventi
    Per me il brano Who are you non è male, ma alla fine diventa un tormentone. FAUNO.
  • Schramm • 15/03/18 13:28
    Scrivano - 7835 interventi
    io sono ancora sotto choc misto estasi di santa maria goretti misto morto&risorto e di nuovo stramorto dalle risate. cosa dell'altro mondo che si sostituisce alla tua psiche come una droga, cui non si può opporre resistenza perché vi si accampa prepotente mettendo a ferro e a fuoco ogni residuo di ratio. uno scardinamento dall'interno di ogni ossatura grammaticale non solo del thriller fin là conosciuto e inteso, ma del cinema in sé, e arrivati al minuto 10' poco importa se keigel impiastro ci è o se ci fa mascherato da satiro con orecchie da asino, o se è rimasto inconsapevolmente vittima di un rimaneggiamento nostrano dato dalle solite oscure e autolesive logiche distributive, o tutto questo assieme: resta qualcosa di assolutamente divaricato e scarenato che va testimoniato per poter giurare in tribunale che esiste e non essere egualmente creduti: pare di assistere a un polselli bello alticcio alle scivolosissime prese col polarizzato remake di hitchcock mentre bergonzelli lo aiuta a dar fondo alla bottiglia proponendogli di innestarci polanski, ed è subito Grande Festa Mondiale: ovviamente zero attinenza col titolo originale (qui?,molto probabilmente nel senso del porre in essere lo stato in luogo -non solo per l'esserenonessere psichico della schneider e fisico della svanita controparte- ma del film tutto e spettatore annesso, che per 75' si domanda sconquassato dalle risa se sta sognando o se dabbasso è andato in fiamme un campo di cannabis); un editing processato col minipimer o prendendo la moviola a calci, tutto raccordi ben poco anulari; dialoghi elaborati da un grillo parlante clementoni buttato dal quarto piano, che rendono servizio e sevizie a un plot che pare ideato da un loop pedal lasciato acceso e abbandonato; un profilmico che fa marameo a tutto e anche a se stesso immerso in una consecutio temporum del tutto a scazzoni, e a coronare un delirio già indiscusso monarca dal primo minuto, uno dei chasing che più mettono a soqquadro il senso dello spazio e della continuità che cinema abbia mai offerto, qualcosa di veramente scardassato che rené clair avrebbe applaudito col fegato colabrodato d'invidia.

    cinema apostata di se stesso, che fa dell'incoscienza assoluta e del non luogo a procedere la propria carne, il proprio credo, la propria guida cieca, che esperisci per metà con stupefazione bambina e per l'altra metà chiedendoti quando appare il cartello di scherzi a parte, al cui termine desideri scovare keigel per esortarlo a imbracciare di nuovo la cinepresa!

    cinquestelle, per un albergo colpito da una dodicesima richter!
    Ultima modifica: 15/03/18 13:34 da Schramm
  • Schramm • 15/03/18 13:54
    Scrivano - 7835 interventi
    Cotola ebbe a dire:
    E poi quella dicitura: "Per il suo alto livello artistico, nonostante le scene di terrore, il film non è vietato" :)

    è un'altra di quelle opere che fanno desiderare che il sogno di wells si avveri per poterne sondare le reazioni in sala. che si sappia, è l'unico keigel uscito da noi?

    sul terrore non scommetterei ma un colpo di genio c'è, e l'applauso interiore m'è scattato tanto più lo fa passare quasi sottotraccia, quindi ora attenzione allo spoiler a capo dopo i due punti:

    quando la schneider rincasa e trova lui bel bello redivivo accomodato sul divano (oddio, spoiler...: ma chi ci aveva creduto davvero a un suo stato allucinatorio?) accanto a lui possiamo notare una foto che lo ritrae con lo stesso identico profilo e la stessa identica espressione del viso. davvero superiore.

    lo spoiler è finito, andate in pace
    Ultima modifica: 15/03/18 13:54 da Schramm
  • Daniela • 15/03/18 15:34
    Gran Burattinaio - 5955 interventi
    Schramm, pourquoi?

    passi per la re-visione delle frattaglie umane ieri sera, ma questo?
    disgraziatamente, è di facile reperibilità - si trova anche su youtube - e dal tuo post pregustavo delizie nonsense, perle di umorismo involontario.
    Forse oggi non è giornata, forse non sono stata in grado di cogliere, ma era tanto che non vedevo un film tanto insignificante, mi ha depressa, vado a letto a mettere la testa sotto le coperte, sperando di fare sogni migliori (sono le tre e mezza del pomeriggio e questa non è una battuta).
  • Schramm • 15/03/18 15:57
    Scrivano - 7835 interventi
    danyta mia, giuro che ti riconosco sempre meno; ammappete, se non è una deflagrazione di non sense e di umorismo quest'ordito-ordigno, cos'altro? lo script sembra la sintesi di chi sproloquia in sogno durante un dormiveglia dopo aver consumato mezz'etto di nero, redatta da chi s'è magnato l'etto rimanente, e anche quanto a sintassi visiva siamo sempre in zona spaccio di roba tagliata male. addirittura insignificante e deprimente?! come può non averti lasciato basita l'inseguimento finale così ortograficamente disastrato, con l'unità di spazio-tempo mai così a remengo e sottosopra? e quel montaggio fatto allo stesso modo in cui si sorteggiano i numeri del lotto? e il colpo di grazia dell'editing italiano, poi! tutte cose che fanno esclamare a ogni minuto "giuro che non ce la posso fare!", ma con le risa a coprire dialoghi e suoni del film.

    ma così per curiosità, cosa accadrebbe allora dovessi mai incappare in proia, certo pastore, polselli o bergonzelli? iodavveroboh.
    Ultima modifica: 15/03/18 16:00 da Schramm
  • Mco • 15/03/18 16:07
    Risorse umane - 9999 interventi
    Ah ah ah grande Schrammy, fu uno dei primi a finire in collezione secoli fa, al tempo degli scambi in vhs...
    Sono andato a scartabellare nel mio archivio e il commento, breve come usavo allora, riporta di un film discretamente arty nel cui contesto le gambe della Schneider appaiono come momentum con la m maiuscola.
    Gli affibbiai quattro x, che nel mio sistema valutativo sta sul più che sufficiente/discreto...
  • Schramm • 15/03/18 16:17
    Scrivano - 7835 interventi
    io a un film così affibbio quattro x, cinque y, sedici z e tutto l'alfabeto etrusco!! devo però ammettere che le gambe della schneider sono state proprio l'ultima delle cose notate nel film, e avrei dovuto, in un'opera che vive quasi esclusivamente di primi piani peraltro quasi sempre asimmetrici!! io ve lo domando in ginocchio sulle puntine, ditemi che in italia sono approdate altre sue carabattole!
  • Fauno • 15/03/18 17:50
    Formatore stagisti - 2771 interventi
    Ho un attimino letto e decifrato tutti i tuoi tre interventi. Ti dico che ebbi la fortuna di vederlo al cinema 7 anni e di non rivederlo per i successivi 40. In effetti quando mi accorsi che era nei sacri testi di thriller mi venne il latte alle ginocchia, perché tutt'al più è un giallo tradizionale ma del thriller neanche lontano parente. Come tu ben sai io guardo ai contenuti e lascio parecchio perdere la tecnica, tuttavia il particolare della foto lo ricordo bene pure io. Se però tiri in ballo La verità secondo Satana di Polselli sono io che mi sganascio, perché siamo su due universi differenti. Degli altri link non posso dire non avendo visto i relativi film, ma quello di Keigel è un giallo classico con una suspense più che un brivido, ed è pure credibile alla lontana, ma Renato ha una dimensione tutta sua, non bada affatto alla credibilità, viaggia senza meta al di fuori di spazio, tempo e logica. Con lui è chi lo vede che deve decidere se ignorarlo e accantonarlo o navigarci sopra e costruirci a sua volta dei voli pindarici o addirittura una nuova vita come ho fatto io, ed è proprio per quello che per me sarà sempre il numero uno. Era un ciociaro, ma era di un altro pianeta. Figurati se uno come Keigel poteva anch4e solo avvicinarsi a lui. Forse Bergonzelli in Porco mondo o in Nelle pieghe della carne, Rondi in certe opere, e anche qualche altro regista minore, bistrattato e deriso a sua volta.

    Comunque restando su questo film lo ritengo un giallo senza infamia e senza lode. Tinti non è male, ma anche lui ha fornito prestazioni per le quali ho invocato la clonazione, vedi Un attimo di vita.

    Più che altro è il titolo che è potentissimo per un film alla fin fine comune...
  • Mco • 15/03/18 19:26
    Risorse umane - 9999 interventi
    Schramm ebbe a dire:
    io a un film così affibbio quattro x, cinque y, sedici z e tutto l'alfabeto etrusco!! devo però ammettere che le gambe della schneider sono state proprio l'ultima delle cose notate nel film, e avrei dovuto, in un'opera che vive quasi esclusivamente di primi piani peraltro quasi sempre asimmetrici!! io ve lo domando in ginocchio sulle puntine, ditemi che in italia sono approdate altre sue carabattole!
    Ci sarebbe La notte del peccato, che girava nelle notti d'antan sulle private. Ma ne ho vaghi ricordi...
  • Daniela • 16/03/18 11:09
    Gran Burattinaio - 5955 interventi
    Schramm ebbe a dire:
    danyta mia, giuro che ti riconosco sempre meno

    Forse c'è una spiegazione: ieri sera ho accusato un malore (crampi allo stomaco, brividi di freddo ed altre cose sgradevoli), tanto è vero che non mi potuta alzare dal letto neppure per preparare la cena al resto della famigliola.
    Due le ipotesi:
    1) stavo già poco bene durante la visione del film ed è proprio questo mi ha impedito di apprezzarne le stramberie narrative e le castronerie estetiche;
    2) stavo già poco bene e la visione del film stesso ha depresso ulteriormente il fisico debilitato.
    Nel secondo caso, che non posso escludere, dovresti sentirti un poco in colpa... :oP

    PS: Stanotte all'una, disturbo passato e sveglia come un grillo, messo in atto cura ricostituente cinematografica: re-visione dopo decenni di un capolavoro (Il fantasma dell'Opera con Chaney) e, a seguire, due altre trasposizioni dello stesso romanzo che invece non avevo mai visto.