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Discussioni su Il cadavere dagli artigli d'acciaio - Film (1970) | Pagina 2

DISCUSSIONE GENERALE

45 post
  • Schramm • 16/03/18 12:25
    Scrivano - 7836 interventi
    Fauno ebbe a dire:
    tutt'al più è un giallo tradizionale ma del thriller neanche lontano parente.

    di strettamente tradizionale non so cosa ci vedi: per caso, per scelta, per asineria, per un accidente chiamato perverse logiche distributive nostrane, per un misto delle quattro, è una contravvenzione a tutto quanto v’è di ortodosso, di classico, di usuale nel genere, e più per esteso contravviene anche al genere stesso strettamente codificato e inteso, e al cinema tutto. sembrerebbe piuttosto essere andato a sbattere malamente contro il cinema passando con sensibile fatica per porte (il giallo, il thriller, lo psycho-drama) troppo strette per il suo corpo.

    difatti non mi sembra lontano parente neanche della settima arte, anche se si trova in essa inciampato, e affaticato a rialzarsi.

    Fauno ebbe a dire:
    Come tu ben sai io guardo ai contenuti e lascio parecchio perdere la tecnica

    …facendo a mio rispettoso e umile avviso non proprio bene, dato che in ogni ambito creativo le due cose si determinano alimentano amplificano (in questo caso, annullano) vicendevolmente, ed è esattamente grazie a un dato e preciso accorgimento tecnico che puoi beneficiare di una trovata arguta come quella della foto che ti fa fare snap! e dire anvedi apperò. la tecnica si può combattere, sabotare, snobbare, ma c’è sempre malgrado le volontà o nolontà dell’autore. poi magari è usata da aprirci un'inchiesta, ma c'è, e nella digestione critica di tutti ha il suo peso. senza, non hai un film, non hai proprio nulla. una tecnica malandata e/o trasandata come quella di questo film porta a una narrazione sfasata, deviata, che non si cura della linearità e della comprensibilità e che si capta accidentalmente a singhiozzo, e ciò a me pare, per tornare sui passi del quote precedente, qualcosa di lontano costellazioni da un giallo tradizionale: tenendosi saldo alla tassonomia, Buio ha difatti chiamato in causa la commedia; io andrei anche di ampi passi più in là o più di lato, sospettando la parodia, se non l’autoparodia.

    Fauno ebbe a dire:
    Se però tiri in ballo La verità secondo Satana di Polselli sono io che mi sganascio, perché siamo su due universi differenti.

    certo che sì e d’altra parte io non son qua a dire che i film suoi e quelli di bergonzelli pastore proia scotese o ippolito son uova fatte e covate dalla stessa gallina, né che linguaggi e specifici siano identici. li ho inanellati per dare a daniela esempi di strutture pericolanti divertenti da esplorare sapendo che possono rovinarti addosso. più prosaicamente, li ho adunati nella stessa truppa per l’altissimo tasso di delirio sintattico e sinottico dato proprio da un abc della tecnica continuamente stuprato. ciascuno di loro ha quella che tu definisci una “dimensione peculiare fuori da tempo spazio tempo e logica”, e ciascuno la esplicita in modi uguali e diversi. uguali per delirio, diversi per riformulazione linguistica, per grammatica del delirio e della farneticazione e della catastrofe filmica dove la logica e la ratio pagano alla romana il conto di tutti. per cui non capisco tanto presentat-arm.

    keigel si può benissimo collocare in questa zona rossa, e il bello è che sei proprio tu ad ammetterlo quando osservi

    Fauno ebbe a dire:
    ed è pure credibile alla lontana

    ma anche alla vicinissima, anzi, alla più intimamente psichica, come si può credere a un sogno, a un miraggio da eccessiva calura, a un’allucinazione da febbre alta o da abuso di cannabis, a una traveggola da stanchezza estrema. la carne del film sta tutta lì.
    e più si cerca di aggrapparsi al plot, più questo –pur sembrando lineare e coerente- assume la cifra di una presa cantonata, i contorni dell’evanescenza, dell’inconsistenza – ed è la tecnica fuor d’ogni criterio a smentirlo, e a discuterne il rincorso realismo.

    peraltro trovo molto curioso che proprio tu che insorgi per il “maltrattamento” riservato a certi autori sia il primo a classificare questa genia autori minori, quando per me si tratta di autori del tutto super partes, incodificabilii, appartenenti a una genealogia a sé.

    stante che c’è sempre delirio e delirio: ci sono film brutti fatti male e film brutti anatroccoli disfatti bene, che sono cigni in fieri. keigel lo reputerei tra questi.

    Fauno ebbe a dire:
    Più che altro è il titolo che è potentissimo per un film alla fin fine comune...

    continua a sfuggirmi che ci trovi mai di così comune in un film che ospita al suo interno (per fare l’esempio più clamoroso, e che da solo vale tutta la tratta) un inseguimento che si infischia soavemente della più microscopica soluzione di continuità, passando dai tetti alla strada, dal centro commerciale al magazzino, con la protagonista che ora arriva da destra, poi da sinistra, con lui che le sta sempre davanti, precedendola come fosse flash gordon o teletrasportato da brundle, come se i raccordi li avessero creati estraendo i rulli a sorte… e questo per fare l’esempio più eclatante di sconquassi e schiaffi alla percezione e sgambetti alla logica che non trovi neanche nell'argento più anarchico o nel fulci più stanco.
    Ultima modifica: 16/03/18 13:13 da Schramm
  • Schramm • 16/03/18 12:36
    Scrivano - 7836 interventi
    Daniela ebbe a dire:
    Schramm ebbe a dire:
    danyta mia, giuro che ti riconosco sempre meno

    Forse c'è una spiegazione: ieri sera ho accusato un malore (crampi allo stomaco, brividi di freddo ed altre cose sgradevoli), tanto è vero che non mi potuta alzare dal letto neppure per preparare la cena al resto della famigliola.
    Due le ipotesi:
    1) stavo già poco bene durante la visione del film ed è proprio questo mi ha impedito di apprezzarne le stramberie narrative e le castronerie estetiche;
    2) stavo già poco bene e la visione del film stesso ha depresso ulteriormente il fisico debilitato.
    Nel secondo caso, che non posso escludere, dovresti sentirti un poco in colpa... :oP


    può darsi il malessere abbia giocato e preso posto nella sala comandi del giudizio, del resto sul davibook feci una lunga dissertazione su come quanto perché la critica più accademica come il giudizio dello spettatore domenicale siano estremamente soggetti alla variabile impazzita del momento in cui l'opera è esperita, che con gran sollievo di zender non ribadirò qui (piuttosto ti esorterei nuovamente a davibookarti). epperò non si può certo obiettare che da una parte sia inequivocabilissimo il mio esplicitare come e perché andando incontro a questo prodotto si sa già che gran reame dei ghirigori si abbraccerà; dall'altra dovresti ben sapere che siffatti scempi, che a me fanno sentire la tarda primavera anche in siberia a metà gennaio, a te fanno passare ogni poesia. ti basterebbe prendere una certa famiglia adamson per capire come i venerdì mancanti che per me formano intere settimane a te guastano invece giornate e umori. ;)
    Ultima modifica: 16/03/18 12:41 da Schramm
  • Fauno • 16/03/18 15:13
    Formatore stagisti - 2771 interventi
    A me sembra molto strano tutto quello che dici. Comunque alla prima occasione lo rivedo e ti dico. Non c'è nessun presentat arm anche se ho fatto il CAR nella tua terra natia.
    L'unica cosa che mi raccomando per allora, onde non prendersi un ennesimo cicchetto dalla direzione ed essere relegati al davibook, cerchiamo di permanere contingenti a questo film, senza debordare sul modo di vederlo, sul privilegiare tecnica o contenuti, sui link e quant'altro, che son tutte cose di cui abbiamo già abbondantemente discusso, ok? Io l'ho solo accennata quella dei contenuti e mi fermo lì, ed è pure inutile che ti controbatta o ti dia ragione senza avere rivisto il film, che fra l'altro non lo devo neppure difendere, solo che voglio capire cosa ci sia per te di così ridicolo. Per altri film visti 20 volte potrei fare a meno di rivederli, ma per questo sicuramente no. Per cui a presto su questi schermi.;-)
    Ultima modifica: 16/03/18 17:36 da Fauno
  • Schramm • 17/03/18 11:11
    Scrivano - 7836 interventi
    Fauno ebbe a dire:
    cerchiamo di permanere contingenti a questo film, senza debordare sul modo di vederlo, sul privilegiare tecnica o contenuti, sui link e quant'altro

    beh come avrai pur letto, ogni rischiosa derapata è stata poi doverosamente ricondotta alla natura e alla sostanza del film ;)

    Fauno ebbe a dire:
    solo che voglio capire cosa ci sia per te di così ridicolo.

    è questo il bello: assolutamente niente. è qui che proprio non ci capiamo. non trovo questi chiamiamoli malware cinematografici ridicoli in senso dispregiativo e denigratorio, come del resto ti ho per l'appunto precisato nel precedente post, definendoli addirittura super partes (mi è in senso lato parsa più dispregiativa daniela, che ha tolto ogni alterità alla pellicola, demolendola senza se e senza ma); la reazione della risata non è dovuta a scherno, ma dalla stupefazione, dall'euforia allucinatoria di non avere più il suolo sotto i piedi. poi certo, anche gli sfondoni e le voragini di keigel, quando ti arrivano contro ti fanno espettorare un "no, non posso crederci...". quando vedi un montaggio-sabotaggio come quello di questo film, veicolato per cercare di aggrapparsi (ma con mani zuppe d'olio) alla sinossi, impossibile non esplodere in una risata, pur non avendo certezze su quanto sta a monte: è voluto dall'autore? sono sbagli? è mancanza di mezzi/denari? è genio? sciatteria? una neo-nouvelle vague? o è più vaghezza che vague? è questo che me li fa adorare, e che mi fa riporre in keigel rinnovate sperate di divertimento (nel suo etimo: andare da un'altra parte). a presto!
    Ultima modifica: 22/03/18 13:44 da Schramm
  • Zender • 17/03/18 11:16
    Capo scrivano - 49284 interventi
    Sì, non derapiamo troppo Schramm però, o si finisce nel burrone del davibook.
  • Schramm • 17/03/18 11:23
    Scrivano - 7836 interventi
    a me finora non pare di essere andato fuori tema né fuori film. tutto quanto scritto fa capo e anche coda, ripeto, al film, a quel che contiene e al modo in cui keigel l'ha messo assieme. è impossibile dissociare dall'opera le sensazioni le impressioni e i pensieri che questa dà. se ora ci si deve disciplinare e forzare a non parlare neanche di questo che è un elemento inevitabile (e tanto più in casi simili) capisco sempre meno a cosa serva la DG....
    Ultima modifica: 17/03/18 11:24 da Schramm
  • Zender • 17/03/18 12:06
    Capo scrivano - 49284 interventi
    La discussione generale serve a parlare del film, non a divagare troppo su altro per due pagine. Non era riferito a un post in particolare. In questo caso era solo un avvertimento, come vedi non ho spostato alcunché.
  • Schramm • 17/03/18 13:24
    Scrivano - 7836 interventi
    si ma si chiama discussione generale, non particolare! :D in ogni caso come vedi si divaga restando sullo specifico filmico (o su un modo di fare cinema che abbraccia anche -per non dire soprattutto- il film schedato), non è che ci si sta spostando a sproposito sulla comparazione tra chimica, nanotecnologie e nuove frontiere religiose. ci sta che una cosa chiami l'altra, sono nessi, associazioni effetti domino e sottoinsiemi inevitabili e tutt'altro che arbitrari. li hanno le materie scolastiche, li ha il mondo tutto (forse solo nei tribunali non è permesso), non vedo perché il cinema/un dato film, che è sua volta materia -e lo è in tutti i sensi- non possa o non debba averli.

    in fondo la scheda stessa ha una voce chiamata "il film ricorda...", il che include la possibilità di confrontare all'americana i ricordi degli utenti con tanto di perché siano scattati. lo dico senza alcuna polemica, son cose che a me sembrano davvero andare da sé. per stare appunto in tema, se keigel fa saltare per aria la struttura e la sintassi in un modo che richiama anche altri, spero si possa annotare e se ne possa discutere discernere senza doversi fare il segno della croce affinché non scatti una punitiva dislocazione...
    Ultima modifica: 17/03/18 13:26 da Schramm
  • Poppo • 17/03/18 17:28
    Galoppino - 466 interventi
    Carina la pistola carillon...
  • Fauno • 17/03/18 20:27
    Formatore stagisti - 2771 interventi
    L'ho rivisto. Ti faccio una domanda secca. Non è che dal titolo o dalla trama letta da qualche parte ti aspettavi di vedere qualcosa di interessante e invece hai visto un film che ai tuoi occhi è una ciofeca e ti sei allora divertito a delineare con lo stile che ti è proprio i connotati del film?

    Guarda, forse i tre pallini non li confermerei, perché ha diversi passaggi noiosi e senza senso,ma i paesaggi bretoni e gli attori scelti se la cavano, la storia dei primi piani asimmetrici e l'inseguimento non-sense io non l'ho davvero notato. I Centres Lafayette sono estesi e c'è un gran viavai,quanto al metro di Chaussée d'Antin mi sembra non ci siano mischioni o cappelle cinematografiche che saltino così all'occhio. Che poi nell'ultimissima scena fossero andati in Italia a godersi un po' di sole, boh! Non mi sembra malvagio o assurdo.

    Confermo di non proferir verbo per i link sui film che non ho visto, ma Polselli e Bergonzelli sono consapevolmente deliranti, e il loro è sciamanesimo allo stato puro.


    SPOILER


    Questo Keigel, come tanti altri autori francesi molto migliori di lui (questo sì), si è limitato a preservare le caratteristiche di tanti film di oltralpe: tu attendi, attendi e attendi ancora per impattare contro qualcosa di catastrofico che spesso non arriva mai o arriva troppo affievolito tanto che l'unico risultato è il lacrimone di sconforto di quel povero tapino che si è visto il film. Ad esempio tu vai a pensare subito che Claude non sia morto, anche perché è impossibile che lei abbia solo allucinazioni per tutto il film. Ecco che quando finalmente te li trovi di fronte ti aspetti chissà quale motivazione di chissà quale diabolico piano, mentre invece esce la frase da latte alle ginocchia che lui vuol solo scappare in Canada dove ha un discreto gruzzolo...Lo stesso Claude poi incassa un sacco di improperi ma gli parte l'embolo se vengono messe in dubbio le sue capacità sessuali.


    FINE SPOILER


    Son queste le caratteristiche di molti film d'oltralpe: lunghi primi piani, ottimi paesaggi oppure luoghi lerci e decadenti di grandi città ma un senso di attesa indefinita...e il più delle volte l'imprevedibilità e la sorpresa vanno a ranare. E questo film non fa eccezione. Un punto però glielo do con la chiusura a fotogrammi che sottolinea bene l'epilogo, anche se in sottofondo si continuano a sentire le risate spensierate di loro sulla barca. E' un espediente che in Italia ha chiuso al meglio almeno altri tre titoli, più o meno validi: Qualcuno ha visto uccidere, Indagine su un delitto perfetto e soprattutto Istantanea di un delitto.

    Ripeto, non è certo un bel film ma visibile, per me non incredibile nel senso che dici, non vedo attinenze con Polselli, ma mi fa piacere che alla tua maniera ti abbia divertito. Certo che capisco molto di più i tuoi excursus su Delitti o anche su AIDS pericolo strisciante.
    Ultima modifica: 17/03/18 20:36 da Fauno
  • Schramm • 18/03/18 16:00
    Scrivano - 7836 interventi
    Fauno ebbe a dire:
    Ti faccio una domanda secca. Non è che dal titolo o dalla trama letta da qualche parte ti aspettavi di vedere qualcosa di interessante e invece hai visto un film che ai tuoi occhi è una ciofeca e ti sei allora divertito a delineare con lo stile che ti è proprio i connotati del film?

    risposta secca: assolutamente no.

    risposta approfondita: tutto l'inverso. mi aspettavo qualcosa di sciattissimo, tedioso, che avrei ejectato entro il ventesimo minuto se non prima. non sapevo assolutamente niente della trama e ignoravo anche ci fosse dentro la schneider. l'inizio che molti han trovato esaltante non mi aveva fatto ben sperare, per dire. come ti dicevo nella scorsa pagina, tu continui a equivocarmi: il film per me non è una ciofeca, è un gioiello -involontario, inconsapevole, non meditato per essere riconosciuto/diventare tale- del cinema Altro. il modo in cui delineo i connotati vengono più dalla pancia che da uno stile. sintatticamente è un film che ha la medesima morfologia dell'attività onirica. tanta roba.

    Fauno ebbe a dire:
    la storia dei primi piani asimmetrici

    non posso purtroppo mettermi a catturare frames e caricare hosting altrimenti te li dimostrerei passo passo. ma in più di un caso sono evidentissimi.

    Fauno ebbe a dire:
    e l'inseguimento non-sense io non l'ho davvero notato. I Centres Lafayette sono estesi e c'è un gran viavai, quanto al metro di Chaussée d'Antin mi sembra non ci siano mischioni o cappelle cinematografiche che saltino così all'occhio.

    ammappate, ma hai mica visto una versione extended con 10' extra? :D

    il problema (che poi per me è paradossalmente un pregio) non è la vastità del luogo; il "problema" è che si sbalza con raccordi tranchant da lei che scappa fin quasi al tetto a lei che esce e si ritrova per strada (quindi dall'alto al basso in uno stacco, e viceversa), da lei che scappa in mezzo alla folla dei grandi magazzini per poi ritrovarsi, del tutto a capocchia, dentro il magazzino (sempre nel millisecondo di uno stacco), da una scena in cui scappa arrivando da destra e una in cui scappa e arriva da sinistra. così. come se il metraggio fosse stato raccordato estraendo a sorte, e con lui che dovqunque lei approdi è onnipresente neanche fosse il gemello di multiman. come puoi adocchiare nei commenti non sono l'unico ad associare la sfera della surrealtà a questo passaggio. e si ha una cosa del genere anche verso il finale.

    SPOILERONE DAGLI ARTIGLI DI PIOMBO

    lei scappa da lui seduto nel divano, va nella cucina adiacente e se lo ritrova dirimpetto, come se si fosse teletrasportato o fosse uno spettro. (perciò chiamo in causa repulsion, cercando una chiave logica ho più volte sospettato che la cifra del girato intendesse rappresentare un suo delirio psichico, ma non so se keigel è davvero così sottile...).

    PAGATA LA MANICURE. FINE SPOILER.

    Fauno ebbe a dire:
    tu attendi, attendi e attendi ancora per impattare contro qualcosa di catastrofico che spesso non arriva mai...

    ...e nel frattempo ti accorgi che questo qualcosa è il film stesso! :D

    Fauno ebbe a dire:
    Ad esempio tu vai a pensare subito che Claude non sia morto, anche perché è impossibile che lei abbia solo allucinazioni per tutto il film.

    questo non è in sé impossibile, è keigel che se l'è giocata male. o, per meglio dire e intenderci, se l'è giocata così male da giocarsela paradossalmente anche bene..!!
    Ultima modifica: 18/03/18 16:19 da Schramm
  • Fauno • 18/03/18 19:58
    Formatore stagisti - 2771 interventi
    Il primo punto te lo concedo interamente, poiché come è noto, ognuno di noi è il solo a sapere le sensazioni che prova a vedere un film e la provenienza delle medesime.

    Sul secondo qualche dubbio ce l'ho, perché dal tono dei precedenti interventi sembra quasi siano inquadrature simili agli specchi umoristici dei luna park. Io bado molto a guardare il film e a non perdere particolari, ma se fossero stati davvero pacchiani gli errori di inquadratura, penso che almeno un paio li avrei notati.

    Sul terzo: il tuo ragionamento non fa una piega, ma è ovvio che in un centro commerciale così vasto nessun regista avrebbe potuto riprendere per intero un inseguimento durato a momenti dei km, quindi lì penso abbia voluto esporne i punti salienti.
    Quanto alla presenza di Tinti in qualsiasi istante, è chiaro che in tutti i thriller il killer o presunto tale è dipinto come un Golia verso la vittima; è anche vero che l'ubiquità della scena spoilerata scavalca la barriera del ridicolo, perché lì sembra di quasi di vedere Rassimov sia in Tutti i colori del buio con la Fenech, sia in Schock-Transfert con la Nicolodi, ma in quei casi era una scena ai limiti dell'onirismo INFINITAMENTE meglio preparata.Gli occhi azzurri e lo sguardo beffardo sono comuni ai due attori, ma la preparazione, l'impatto e quindi la credibilità sono altro che Davide vs Golia!!! XD XD

    Quarto punto: valutazione soggettiva; per me non catastrofico, né questo né altri titoli, ma molto meno dirompenti dei nostrani dello stesso genere.

    Ultimo punto, fondamentale: se Keigel avesse anche solo lontanamente avuto l'intenzione di giocarla sulle allucinazioni allora avrebbe talmente sbagliato da fare veramente (almeno per me) un filmaccio. A quel punto tu forse ti saresti sganasciato e magari l'avresti straquotato, ma io avrei consigliato mentalmente al regista di vedere 10 volte Chi è l'altro? di Mulligan, in quanto in quell'opera ogni strumento atto allo scopo è al posto giusto per creare un marchingegno quasi perfetto. Peccato anche che il film di Mulligan sia postumo di 3 anni e quindi alla fine sarei stato zitto. XD

    Grazie della discussione. Se fai un altro intervento lo leggo volentieri e te la lascio chiudere. ;-)
  • Poppo • 19/03/18 22:11
    Galoppino - 466 interventi
    Schramm ebbe a dire:

    SPOILERONE DAGLI ARTIGLI DI PIOMBO

    lei scappa da lui seduto nel divano, va nella cucina adiacente e se lo ritrova dirimpetto, come se si fosse teletrasportato o fosse uno spettro. (perciò chiamo in causa repulsion, cercando una chiave logica ho più volte sospettato che la cifra del girato intendesse rappresentare un suo delirio psichico, ma non so se keigel è davvero così sottile...).




    -----------------------
    io credo che sia semplicemente una tecnica funzionale a creare tensione; la stessa foto ritratto del morto-non-morto appare durante l'incubo della donna quando questa dorme la prima notte a casa del fratello del presunto affogato...

    la deneuve in repulsion ricopre un ruolo completamente diverso, dai tratti psichici e psichiatrici molto più devastanti per lo spettatore... infatti il finale è tragico mentre qui è sardonico, un po' caustico forse, ma con una certa inclinazione ideologico-reazionaria nei riguardi della donna vittima della violenza maschile...

    E qui si apre un discorso critico ideologico, peraltro sempre attuale, che nella vostra interessante discussione mi pare abbiate completamente ignorato.
    Ultima modifica: 19/03/18 22:53 da Poppo
  • Fauno • 19/03/18 22:53
    Formatore stagisti - 2771 interventi
    Sì Poppo, ma bisogna sempre cercare di rimanere contingenti al film.

    Se apriamo una tavola rotonda su un argomento interessante e attuale, sì, ma pure molto vasto, è quasi scontato che la discussione venga poi deviata ad altra sede. Un riferimento breve e il meno possibile di parte si può fare, ma se si pigliano troppe tangenti ci si allontana troppo e non si finisce più. E non solo: si rischiano di prendere posizioni ideologiche definite e da lì è pure facile scontrarsi. A quel punto neanche più il davibook può garantire una discussione...
  • Poppo • 19/03/18 23:09
    Galoppino - 466 interventi
    Mi sa che non ci siamo capiti. (sempre SPOILER ovviamente)

    Il film tratta di un conflitto di coppia che si evolve in un'altra relazione più tranquilla tra la donna scampata miracolosamente all'incidente iniziale e il fratello del primo compagno scoparso in mare; apparentemente c'è un lieto fine, anche se la polizia attende sul molo i due piccioncini...

    L'incidente iniziale può essere visto come tale oppure come tentativo di suicidio di coppia; non a caso lo stesso fratello ha una pessima opinione dello scomparso e si lascia scappare "in fondo...", tanto che lei chiede "in fondo che?" (sottotesto: "in fondo era uno stronzo").

    Ad essere proprio obiettivi il non-morto tenta di spaventare a morte la donna che prova a ribellarsi cavando persino una pistola dalla borsetta; lui la prende a botte, la sbatte in auto e comincia una folle corsa inscenando un primo suicidio (strizza) puntando verso un autotreno che arriva sulla corsia opposta; poi arrivano sulla costa bretone; per il resto vediamo un'auto che corre sui prati e infine che punta verso il mare; lei si salva gettandosi dall'auto in corsa ma non vediamo la scena...

    Ci sono un paio di ingredienti per il mistero; infatti il fratello pensa che lei abbia ucciso l'uomo e fatto precipitare in mare l'auto col cadavere... (peraltro un classico).
    Ultima modifica: 21/03/18 22:23 da Poppo
  • Fauno • 19/03/18 23:56
    Formatore stagisti - 2771 interventi
    Alla fine Tinti lo spiega molto bene che aveva inscenato il suo suicidio per scomparire e godersi un gruzzolo, quindi direi che il passaggio dalla coppia burrascosa alla coppia tranquilla ci può stare solo in minima parte. Se vuoi vedere un film in cui invece considerazioni come quelle che hai fatto tu ci stanno tutte, vediti Col cuore in gola di Tinto Brass, perché questo è al contrario un film di una concretezza e di un evidenza esilarante, e secondo me pure fondato su canoni assolutamente incompleti. Se gli ho dato tre pallini è per la fotografia, per le ambientazioni e soprattutto per gli attori, che se la cavano bene, ma il soggetto è poverissimo, e annoverarlo fra i thriller è prendere in giro il genere. Dì grazie se è un giallo. E in effetti il secondo punto del pensiero del fratello, è un ingrediente valido per un giallo. Certo che però anche come giallo è molto povero...
    Ultima modifica: 19/03/18 23:57 da Fauno
  • Poppo • 20/03/18 00:14
    Galoppino - 466 interventi
    Fauno ebbe a dire:
    Alla fine Tinti lo spiega molto bene che aveva inscenato il suo suicidio per


    No. Ti sbagli, ammenoché la versione ita/doppiata travisi l'originale che non conosco.

    L'uomo conferma che si è trattato di un incidente, o, in altre parole, la situazione gli è sfuggita di mano, oppure voleva realmente suicidarsi portandosi appresso la donna che invece è saltata dall'auto.

    Ps
    ciò che conta è il conflitto insanabile di coppia, lui è psicopatico di brutto ma lei lo provoca sempre sul sesso; per questo dico che è un classico del conflitto M/F, un film per certi versi attualissimo.
    Ultima modifica: 20/03/18 00:23 da Poppo
  • Fauno • 20/03/18 01:12
    Formatore stagisti - 2771 interventi
    Sì, fa quasi capire che è una situazione che gli è sfuggita di mano, ma il fatto che subito dopo dica che se non avesse avuto quel tipo di macchina non si sarebbe salvato lascia ben presagire che l'abbia fatto più che apposta o che per lo meno sapesse bene come pararsi il posteriore in caso di incidente. In pratica è uno che va a tiramenti e trova sempre una motivazione o una via di fuga a tutto, e lo si può psichiatrizzare finché si vuole, ma alla fine è un gran fesso, e quindi è tutto tempo perso.


    Sull'ultimo punto rispetto la tua opinione, ma non la penso assolutamente così, e se dicessi i miei pensieri su quello che per me è veramente attuale andrei molto oltre e si finirebbe come ho detto.
    Sarebbe come dire che se in un film del '70 a una che è grassa dessero della cicciona obesa il film sarebbe di un'attualità sconcertante per via della clinica del Dottor Nowsaradan o delle attuali tecniche di liposuzione.
    E la cosa peggiore è che in tal modo si fan solo delle amare constatazioni, si tiran sassi nello stagno senza mai trovare un rimedio, anche perché il trovarlo, a qualcuno, non conviene economicamente. Questa è una delle cose dannatamente attuali, ed è fondamentale da afferrare. Almeno secondo me.

    Ripeto: se lanci un'allusione di una portata così vasta si sa a malapena come si comincia, e sicuramente non come si finisce.
  • Poppo • 21/03/18 10:19
    Galoppino - 466 interventi
    Fauno ebbe a dire:
    Sì, fa quasi capire che è una situazione che gli è sfuggita di mano, ma il fatto che subito dopo dica che se non avesse avuto quel tipo di macchina non si sarebbe salvato lascia ben presagire che l'abbia fatto più che apposta o che per lo meno sapesse bene come pararsi il posteriore in caso di incidente. In pratica è uno che va a tiramenti e trova sempre una motivazione o una via di fuga a tutto, e lo si può psichiatrizzare finché si vuole, ma alla fine è un gran fesso, e quindi è tutto tempo perso.



    Mi pare tu giunga a una conclusione che banalizza il tuo stesso ragionamento iniziale.

    ...ok SPOILER!!!

    Posto che abbiamo una lite tra un uomo e una donna, posto che l'uomo decide di terrorizzare la donna con una corsa folle in auto inscenando suicidi, posto che alla fine vediamo l'auto volare in mare con la portiera aperta dal lato passeggero e il conducente ancora alla guida, posto questo e altro che per brevità evito di trascrivere, ci troviamo a ipotizzare sul significato che quanto il regista ci mostra possa essere ricondotto a un evento reale e non a un atto di fantasia da interpretare metaforicamente:

    A) il tizio perde il controllo dell'auto e la tipa si getta dall'auto in corsa salvandosi
    B) il tizo vuole suicidarsi e portare con sé la compagna

    l'idea che in questo "incidente" ci sia della premeditazione non sta in piedi, in nessuna maniera tu possa rivoltare e analizzare la faccenda.

    se al contrario, lo pensiamo, rischiamo poi di interpretare arbitrariamente quanto il "risorto" dirà, per spiegare l'accaduto, nel salotto di casa del fratello...

    il cadavere, l'affogato, il morto-non-morto è sul piano del reale un uomo dalle chiare caretteristiche psicopatiche, che rischia la vita per sfogare la sua ira nei confronti della donna; sul piano filmico, il non-morto (quando diventa tale, ossia il sopravvissuto) diventa un elemento metaforico che veicola meglio i contenuti politico/sociologici del film.
    Ultima modifica: 21/03/18 10:35 da Poppo
  • Fauno • 21/03/18 17:06
    Formatore stagisti - 2771 interventi
    Se vuoi arrivare a dire che è un film attualissimo perché potrebbe richiamare tanti femminicidi attuali posso pure darti ragione, ma come ti ripeto, in discussione è meglio solo accennarle queste cose, non approfondirle.

    Se invece vuoi che restiamo sul film ti confermo che per me quello che lui fa è soltanto un gran "coup de theatre".

    Alla fin fine Claude, per quanto affascinante per le donne, era uno smidollato capriccioso e insicuro, e quando si è insicuri è ancora più facile dire le cose con l'opportunismo elementare adottato da lui nel tirar fuori il gruzzolo in Canada. L'insicurezza lo porta alla forza bruta contro la Schneider e a sparare una caterva di cavolate alla fine. Volta per volta dice quel che gli conviene...

    Quanto al protezionismo di Ronet della serie "Cosa vuoi che ti vada a denunciare visto che ti amo" faccio prima a risponderti, da uomo, "Vorrei vedere te con una creatura come la Schneider". Anche lì non ci sono strizzacervelli da tirar fuori. Fra l'altro il cadavere non era stato trovato e certe illazioni lo potevano cacciare in un mare di guai...Era solo invaghito all'inverosimile.