Discussioni su Buffet freddo - Film (1979)

DISCUSSIONE GENERALE

4 post
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  • Buiomega71 • 15/08/12 10:30
    Consigliere - 25998 interventi
    L'ESTATE FRANCESE IN NERO

    Folle, delirante, ai confini del surrealismo, venato da un ghigno macabro stampato sulla faccia.

    L'autore de I santissimi e Lui portava i tacchi a spillo non si smentisce con la sua vena corrosiva e originale, che stà tra un Ferreri, l'Avati di Tutti defunti tranne i morti e spezie polanskiane.

    Un palazzo cronenberghiano e al centro di un terzetto improbabile, quanto buffo, di una specie di associazione omicida : Depardieu (un disoccupato con la fissa del delitto), Blier (un poliziotto corrotto che confessa bellamente l'omicidio di sua moglie davanti ad un plotone di agenti) e Carmet (triste e malinconico assassino feticista di donne sole).

    Queste tre figure, che sembrano uscite da un film di Paul Morrisey, vagano di notte, uccidendo col sorriso sulla faccia, in situazioni assurde, oniriche, feroci ma al contempo grottesche, alimentate dalla paradossale situazione che fa piombare il film in uno stato perenne di incubo/veglia.

    Si aggiungono: una dama che tiene nella sua villa dei concertisti e vecchie cariatidi che sembrano uscite dalla Corta notte delle bambole di vetro, e che per un arcano motivo vuole morto il commissario di Blier (che detesta violoncelli e concerti di ogni risma), ma sul letto di morte, lui, farà una strage! Scena degna del miglior teatro dell'assurdo, da far invidia a Pupi Avati.

    Una vedova ninfomane (la milfona Genevieve Page in intimo nero), che in preda a crisi "d'astinenza" sembra Linda Blair posseduta da Pazuzu (di culto assoluto la scena in cui presa dalla febbre ninfomania comincia a stilare una lista di nomi dei suoi amanti che non finisce più), e una volta consumato, diventa una specie di vedova nera (vedere la fine del povero medico di guardia che approffita di lei).

    Un sicario panzotto e sfigato, vecchie donne sole da uccidere (che poi, ai nostri "eroi" mal gliene incoglie, non solo propriamente sole) e una bellissima e algida Carole Bouquet, vero e prorpio angelo della morte.

    Gran finale tra suggestive location boschive, dove bavianamente tutti scannano tutti con semplicità ludica da far venire i brividi.

    Blier intinge nel grottesco un malessere di vivere, realizzando un opera che non assomiglia a nessun altra (esempio dell'andazzo onirico beffardo del film: Michel Serrault con coltello a serramanico in pancia in una squallida stazione della metrò che continua a cianciare e fare filosofia davanti ad un attonito Depardieu, L'assassino della moglie di Depardieu si presenta a casa sua confessando il delitto a Depardieu, lui lo fa entrare, le offre la cena, le fa annusare i vestiti della moglie e poi ne diventa amico).

    L'assurdità di un'alleanza improbabile quanto folle, di un tris di assassini che uccidono per diletto, per gioco, con assoluta normalità.

    Un pò come succedeva nel primo Altman, tra giochi e ammiccamenti con lo spettatore.

    Nero, nerissimo, zeppo di girotondi mortiferi e macabri, imbevuto nel nonsense più allucinato, ma sempre col sorriso sulla faccia.

    Non per tutti i gusti (a qualcuno l'esercizio di Blier potrebbe infastidire), ma assolutamente pervaso da colpi di genio assoluti che stemperano l'orrore con una macabra e compiaciuta risata.
    Ultima modifica: 15/08/12 11:50 da Buiomega71
  • Zender • 15/08/12 14:19
    Capo scrivano - 47786 interventi
    Interessante questo... da recuperare.
  • Buiomega71 • 15/08/12 15:42
    Consigliere - 25998 interventi
    Zender ebbe a dire:
    Interessante questo... da recuperare.

    Sì, Zender, se si ama l'assurdo e il nonsense non dovrebbe deludere.

    Infatti ho pensato pure a te dopo la visione, perchè so che ami certo tipo di cinema.

    Bizzarro e anomalo, per questo consigliato...
  • Fauno • 11/05/18 20:21
    Contratto a progetto - 2743 interventi
    Io non mi meraviglierei se Scorsese avesse preso un pochino spunto da un film come questo per fare qualche anno dopo Fuori Orario.

    Certo che come ho anticipato nel commento questo film,dal mio punto di vista, è una satira continua che però non è mai reale e quindi per quanto diverta, fa anche rischiare una certa prevedibilità alla lunga, mentre il film di Scorsese è un capolavoro perché è grottesco più che mai, ma in un caso su un miliardo può sovrapporsi al reale, mentre Buffet sembra scorporare e trasformare in reale i pensieri e le sensazioni di persone malate(nel senso soprattutto del disadattamento o addirittura della psicopatologia). E' quindi un film molto forte e particolare, ma lontano dalle vette di un capolavoro come Fuori orario.
    Ultima modifica: 11/05/18 20:23 da Fauno