Wetlands - Film (2013)

Tra i pochi ritratti adolescenziali al femminile minimamente tangibili e credibili del cinema contemporaneo, diretto magistralmente ma purtroppo incapace di gestire al meglio le provocazioni, la cui sovente gratuità (in primis: la pizza - con citazione hardcore a Kubrick - e la ferita autoinflitta) appesantisce il narrato e fa a pugni con la verosimiglianza a cui si vorrebbe puntare. Resta un coming of age spassoso, estremo, esteticamente formidabile e impeccabile nelle interpretazioni, seppur non per tutti gli stomaci. *** non pienissimi.

Commedia che punta sul disgusto, a tratti centrando i suoi bersagli, a tratti no, sostanzialmente per due motivi: il primo è che il troppo stroppia ed è chiaro che lo strambo a tutti i costi è fin troppo programmatico; in secondo luogo poiché dietro al presunto anticonformismo si nascondono in realtà sentimenti di assoluta normalità. Alla fin fine è una sorta di coming of age anche sentimentale. Però è anche innegabile che il film è ben girato, a tratti diverte e la Juri fornisce una prova notevole, resa ancora più straordinaria dalla difficoltà del ruolo. Gustosa colonna sonora.

Quando la coming of age è una panoramica sulle parafilie e viceversa e quando la patologia (affettiva, fisiologica, psichica) diventa stargate incrementale per il cinema più innalzato e aumentativo estetico, lo spettatore non può che rischiare micro-crisi mistiche a ogni slittamento di frizione. Wnendt (da tenere sotto stretta sorveglianza) diverte destabilizza commuove disgustando; Carla Juri incamera e irradia tutto il carisma la sensualità la bravura del cosmo, impossibile non innamorarsene per sempre. Un'Amelie sordida che balza addosso e bacia morde lecca graffia a ogni frame.