Come al solito il titolo italiano punta tutto su una precisa sequenza del film, ove convergono i due elementi più appetibili (sesso e violenza), senza contare che persino quello originale tira un brutto scherzo, dacchè il film è semplicemente la storia della rocambolesca evasione di due galeotti condannati ai lavori forzati. Una vicenda illustrata in modo genuino, diretto e veritiero, che mette in luce anche alcuni aspetti realistici della dura vita nei penitenziari USA anni '50. Oculato l'uso dello split-screen e azzeccata la soundtrack blues/country. Frost, tu mi stupisci!
MEMORABILE: L'incongruo titolo statunitense, che rimanda ad una fantomatica gang di prigioniere incatenate...
Onesto exploitation, parzialmente declassato da una serie di titolazioni ben poco attinenti al contenuto, che narra l'evasione di un gruppo di carcerati negli anni '50; buona la prima parte, con una rappresentazione realistica delle condizioni di vita dei prigionieri, poi si passa al classico road-movie con uomini in fuga puntuato da qualche momento di violenza. Nulla che non si sia visto altrove e meglio nella nutrita filmografia di genere dei 70s, tuttavia l'assenza di spettacolarizzazione, una ost bluegrass/folk azzeccata e un cast più che discreto lo rendono accettabile.
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Alquanto prevedibilmente, visto l'anno di realizzazione (1971), il crudo titolo "sineddochico", appioppato dalla distribuzione italiana furbacchiona, ingigantisce a tema centrale del film una piccola sequenza presente al suo interno che poco ha a che vedere con l'argomento ed il tenore generale della pellicola.
Niente rape'n'revenge ma al contrario un racconto secco, lineare e artigianale sull'evasione carceraria di un gruppo di ergastolani obbligati ai lavori forzati per il resto della loro vita.
A qualcuno andrà male, a qualche altro peggio...
Chè chè ne dicano, Lee Frost, o Robert Lee Frost, che dir si voglia, è stato un piccolo maestro della exploitation primi anni 70. Spaziando dal violento biker movie di La guerranon è finita sergente Mitch, al protonazi di Camp 7, al western di Nascondi la tua donna, prendi il fucile...arrivano gli scavengers, sino alla pura blaxpoitation di Black gestapo, e già il titolo...E autore dello script di quel gioiello che è In corsa con il diavolo. Peccato che i suoi film siano poco fruibili su home video da noi, per quanto ne cerchi , in 25 anni di collezionismo, sono riuscito a beccarne solo due , Camp 7 e La guerraè finita sergente Mitch..A volte mi girano, leggendo Nocturno , che và a riesumare registi come Bruno Gaburro(!), ma ti sfido dedichino uno speciale su Lee Frost...vabbè. Prendiamo quello che viene...
Si, d'accordissimo con te! Un regista dalla tecnica non propriamente eccelsa ma di una ruvidità molto apprezzabile. Questo è il suo terzo film che commento sul Davinotti e devo ammettere che, rispetto agli altri due, mi ha colpito e convinto molto di più. Impressionante soprattutto per come riesce a mostrare le difficili condizioni a cui erano relegati gli ergastolani nelle carceri americane dei '50 e '60: incatenati a due a due per le caviglie (24 ore su 24), e di notte anche tutti assieme, per mezzo di un'ulteriore grossa catena che scorreva tra i letti della camerata...
Avrei anche un quarto suo film da poter inserire (Sweet Captive, del 1981) ma purtroppo è un hard a tutti gli effetti (il regista lo firmò col suo pseudonimo Leoni Valentino).
Ti racconto un aneddoto io,Gestarsch...questo film lo presi ancora nel '99 perchè cercavo un film che avevo visto soltanto in parte e che mi aveva suggestionato da matti.Il titolo di questo film era molto attinente,e a quei tempi non c'era mymovies e internet non era così capillarmente diffuso.Ebbene,il film era in spagnolo e non aveva niente a che fare con quel che cercavo,quindi l'ho accantonato.Ora almeno proverò a cercarlo fra le vecchie vhs,se l'avrò perso pazienza...Del film che cercavo vidi le foto un anno fa su un manuale tedesco di cinematografia...ebbene...era LA LUNGA SPIAGGIA FREDDA di Gastaldi(una delle sue rarissime esperienze di regista),ne ho una versione italiana abbastanza fair ma un'altra in inglese perfetta.L'una ha compensato l'altra e al film ho dato 5 pallini strameritati...
A parte questa parentesi,tu in che lingua ce l'hai questo film di Frost?Grazie.FAUNO.
La colonna sonora del film fu composta dal musicista country statunitense Porter Jordan, autore anche degli score di altre pellicole dirette sempre da Lee Frost, tra cui The thing with two heads, Dixie Dynamite e Patsy Tritolo e Chrome and Hot Leather.