Tutto in famiglia - Serie TV (2001)

Orribile! La storia di una famiglia afro-americana, con un pessimo Damon Waynas e un episodio peggiore dell'altro. Tra il figlio che ama il nudismo o le due figlie (insopportabile la piccola), salvo solo i pochi episodi con la grande Betty White. Per il resto puro pattume.

Buona serie tv di Damon Wayans, uno tra gli 8 fratelli della famiglia Wayans (comprendente anche Marlon, Keenen Ivory e Shawn, cast e crew dei primi due Scary Movie); per stessa ammissione del regista/attore ispirata al mitico I Robinson, è divertente, solare, ben doppiata e con un sano ed ispirato umorismo. Alcune facce magari non sono ispiratissime, ma tutti recitano comunque bene; brava e bella pure l'attrice che interpreta la moglie di Damon. Composta da 5 stagioni, in onda su Italia 1.

I nuovi Robinson? Fino a un certo punto. Michael Kyle infatti sembra più un Mr. Cooper con famiglia a carico, irretito da una moglie tosta e da una prole difficilmente gestibile, ma capace sempre di risolvere le cose per il meglio. Nel complesso la serie è vispa e frizzante, dominata appunto da Wayans, pater familias simpatico e giovanile. Non è da meno la Campbell-Martin, una bella rivelazione in tutti i sensi. Sit-com semplice ma di buon livello quindi, che ha il suo apice nella prima puntata dell'ultima stagione, con la White versione Mary Poppins.

Apparentemente può sembrare la solita commedia americana francamente evitabile che non riesce nemmeno a strappare un sorriso, invece si rivela un ottimo prodotto semplice, con delle storie non molto complesse, ma che risultano piacevoli, quasi familiari. Damon Wayans interpreta il capo-famiglia che deve gestire una prole formata da tre ragazzini ribelli, ma simpatici. Nel ruolo di co-protagonista c'è Tisha Campbell-Martin, la moglie di Wayans, che recita distintamente il proprio ruolo di mamma.

Pur presentandosi come l'ennesimo epigono di quelle sit-com americane che hanno segnato la storia della televisione (da Happy Days a Otto sotto un tetto, da Genitori in blue jeans a Il mio amico Arnold), dimostra tutto sommato una buona capacità d'intrattenimento. Forte complice il cast (estraneo al ricorrente meccanismo della spalla-macchietta), in particolar modo quello maschile: la vis comica di Damon Wayans (uno dei famosi fratelli) e la demenza di George O. Gore funzionano alla grande. Geniale la staffetta Jazz Raycole-Jennifer Freeman.

Il protagonista è simpatico e le battute non sono male, soprattutto quelle sul testone del figlio, che pur avendo un cranio a palla da bowling, non brilla certo per intelligenza e acume. La moglie è spesso logorroica, mentre la figlia adolescente pensa solo all'aspetto fisico. Dopodichè, c'è la piccolina, che dimostra di essere piuttosto sveglia. Purtroppo, col passare degli episodi, proprio la qualità delle battute tende a scadere parecchio; e la parte in cui il figlio diventa anche lui padre è quasi inguardabile. Comunque, per un buon numero di puntate un'occhiata la merita.

Fresca e simpatica serie televisiva che racconta le vicende di una tipica famiglia americana, continuando il filone molto sfruttato dalla televisione passata. Il vero mattatore della situazione è Mayers, che dopo filmacci come Il maggiore Payne, riesce a trovare un personaggio davvero interessante. Anche i comprimari non sono da meno, riescono infatti a ricreare un simpatico ménage famigliare. Un telefilm mai prevedibile soprattutto negli sviluppi più importanti dell'intreccio. Dispiace molto la sua prematura cancellazione dopo cinque stagioni.