Lucien e Lola hanno trasformato una villa abbandonata in un locale dove si gioca d'azzardo. Lui però s'innamora di un'altra e si ripresenta uno spietato fantasma del passato che ha nome Fuentes. Il film risente in parte degli stilemi stantii del cinema del periodo e la regia è didascalica, ma sta in piedi grazie ad attori convincenti (il migliore è Costa-Fuentes, dal maligno e magnetico fascino serpentino) e al locale, che con i suoi svaghi fatui ed effimeri è metafora perfetta degli ultimi giorni dei maggiorenti di Salò.
MEMORABILE: "Accontentiamoci di vivere la nostra vita giorno per giorno: senza ieri e senza domani"; Le ultime, incerte note del pianoforte all'alba.
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La cinematografia della repubblica di Salò riuscì a realizzare pochi film. Questo è celebre più che altro per l'involontaria e autoironica profezia del suo titolo in relazione alla programmazione della pellicola nei cinema e all'esito del conflitto bellico in corso. A Milano il film entrò in programmazione al cinema Odeon il 24 aprile 1945 e per quel giorno soltanto ci rimase. Com'è noto, infatti, a partire dall'alba successiva, il regime nazifascista cominciò a "chiudere" per davvero e per sempre.
Allego una pubblicità, apparsa sul giornale un paio di giorni prima, della programmazione del film annunciata per il 24 aprile 1945: