Con un tratto semplice ed essenziale Bozzetto ci racconta due popoli: il nostro e quello tedesco. Forse si tratterà anche di "luoghi comuni" ma credo che nessuno di noi s'indignerà per come sono ritratti gli italiani né si stupirà nel vedere che anche i tedeschi hanno i loro difetti. Il nostro Bruno si conferma un attento ed inesorabile osservatore dei nostri costumi.
I tedeschi sono forme quadrate, gli italiani forme rotonde, efficacissima già questa differenziazione geometrica, che salta subito all'occhio, con tutte le associazioni semantiche del caso: solidità e rigore per i primi, adattabilità e imprevedibilità (quel rotolare...) per i secondi. Si gioca sugli stereotipi, ma non sempre a nostro sfavore: com'è triste la vacanza semi-solitaria del quadrato tedesco, in confronto alla rumorosa compagnia dei rotondi italiani! Tratteggiato con perizia, uno scontro amichevole che si conclude alla pari...
Benché qua e là ci sia qualche stereotipo superato (gli italiani si rivelano bravi nel fare la raccolta differenziata dei rifiuti), il filmetto (prodotto per il Goethe-Institut) è gustosissimo, prendendo in giro entrambi i popoli che, come è noto, si attraggono reciprocamente, sia perché il primo (i tedeschi) ama il secondo (senza stimarlo troppo), sia perché il secondo (gli italiani) stima il primo (senza amarlo troppo).
Per fare il cartone su commissione del Goethe Institut Bozzetto recupera l'idea del vecchio Europe & Italy. Vengono così messi a confronto i comportamenti di italiani (caciaroni e disordinati) e tedeschi (ligi e tetragoni), perfino nel disegno: sfere rotolanti i primi, quadrati che si muovono a scatto i secondi. Il gioco degli stereotipi funziona più o meno bene a seconda degli argomenti trattati (carino quello della spazzatura). Ma si sente che l'invenzione è vecchia e senza guizzi particolarmente originali.
Già utilizzato in altre occasioni, lo stereotipo del confronto tra italiani e stranieri rivive in questo cortometraggio nel quale il nostro paese è viene contrapposto alla Germania. Lo svolgimento è altalenante, con alcuni "quadretti" più riusciti di altri. Indovinato l'aspetto grafico. Vedibile ma non esaltante.
Divertente scambio di vedute tra noi e i nostri inquilini teutonici. Stereotipi ma che non si allontanano dalla realtà; dopotutto il popolo dei poeti e naviganti siamo noi e la praticità tedesca penso sia innegabile. Ha il pregio di essere disegnato semplice senza offendere e di rendere al limite dello scherzoso la critica sociale. Viene evitato il dualismo calciofilo (a nostro favore) e l'analisi macroeconomica (a loro favore).
"Chi nasce tondo non può morire quadro": partendo da una perla di saggezza popolare Bozzetto delinea i caratteri di due popoli che col tempo (e la globalizzazione) sono in parte cambiati (ma forse non più di tanto). Il tratto è essenziale ma efficace e il committente tedesco spinge un po' l'autore verso Berlino, ma l'analisi resta comunque impietosa per entrambi i popoli e vengono evitate spiacevoli derive xenofobe. Un filmato breve che è capace di dirla lunga sulle differenze fra noi e gli odiati/amati vicini. Merita sicuramente una visione!
MEMORABILE: Le reazioni al passaggio di una bella donna.
Bruno Bozzetto HA DIRETTO ANCHE...
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Ah, finalmente! Che bello! Un modo nuovo di
dipingere gli italiani ed i tedeschi. Non c'è
ombra di luogo comune in questo corto. Perchè
gli italiani dovrebbero sentirsi offesi dalla
rappresentazione di Bozzetto? Perchè la polizia
dovrebbe prendersela? Suvvia è solo un scherzo,
c'è solo ironia. Detto sinceramente e senza sarcasmo. O forse no?
Noto con piacere che Bozzetto sbeffeggia il
popolo italico anche in un altro corto: L'italia non è Europa. Che bello imparare a vivere, imparare l'educazione da popoli in cui tutto fila a meraviglia ed in cui non ci sono problemi, tutti sono civili e tutti rispettano le regole. Detto sempre senza
sarcasmo, forse.
DiscussioneZender • 25/05/11 21:11 Capo scrivano - 49130 interventi
Io lo trovo molto divertente, sinceramente. Non so proprio perché dovremmo prendercela. Si gioca coi luoghi comuni, vecchi di anni in molti casi. Che male c'è? Io resto invece atratto dall'abilità grafica di Bozzetto, per come riesce a sintetizzare tutto con quattro linee e un gusto notevolissimo nell'animazione. "Strada nuova", per dire, è esemplare come resa umoristica attraverso il disegno (la soluzione tedesca, intendo). E poi si sa che che son caricature e come tali devono agire per forza sul luogo comune.
La maestria di Bozzetto è innegabile. Tuttavia
uno dei filmati è per il Goethe, ed i tedeschi
(poverini) già ci odiano. Vabbè si divertiranno
a continuare a colmare il loro senso di inferiorità nei nostri confronti, con filmatini
canzoncine assortite ed altre amenità del genere.
Insomma il vero problema è che noi magari la prendiamo con ironia, all'estero ci credono davvero.
Poi è chiaro, è divertente, alcuni segmenti sono simpatici ma a volte anche i luoghi comuni, vecchi come dici tu di cento anni, stufano.
Ma non era per fare polemica.
Un saluto.
DiscussioneZender • 26/05/11 09:26 Capo scrivano - 49130 interventi
Ma infatti nessuna polemica. Che ci credano, all'estero, non capisco a cosa. Son cose che si dicono degli italiani da quando è nata l'Italia, non credo che una barzelletta (poco di più sono queste, in fondo) in più o in meno possa cambiare alcunché. Anzi, forse capiscono che noi italiani abbiamo la capacità di ridere di noi stessi, che è sempre gran dimostrazione di intelligenza e maturità. Poi qui secondo me non conta tanto il luogo comune ma come viene graficamente raappresentato, da sempre il punto di forza di Bozzetto.
DiscussioneGugly • 27/11/13 14:11 Archivista in seconda - 4712 interventi
Quando ho visto il titolo in database ho pensato fosse un film di e con Wanna Marchi, non ho pensato immediatamente a Bruno Bozzetto :)