Una storia americana - Documentario (2003)

Una normale famiglia della medio-alta borghesia USA viene di colpo mandata in pezzi dall'infamante accusa di pedofilia e molestie sessuali su minori rivolta al padre e al figlio minore Jesse. Ricco di interviste e di home-video girati dai componenti della famiglia Friedman, questo documentario riprende la struttura di Rashomon: tutti raccontano gli avvenimenti dal proprio punto di vista ma, arrivati alla fine della visione, saremo noi stessi costretti a crearci una personale idea sulla faccenda. Per la giustizia erano colpevoli; secondo te invece?

Un film in un film. La vita reale della famiglia Friedman che da un giorno all'altro si vede accusata (padre e figlio minore Jesse) di pedofilia. Il materiale filmato è quello della stessa famiglia Friedman, ritratta in momenti di assoluta normalità. Quello che ne esce è un ritratto sconvolgente dato da testimonianze, accuse, dubbi, incertezze. La bellezza del documentario sta proprio nel lasciare allo spettatore la possibilità di scegliere da che parte stare e nel farsi una personale idea sulla vicenda.

Esemplare documentario su una curiosa storia di violenze su minori e la distruzione di una famiglia da parte di una giustizia, quella americana, più interessata al colpevole che alle vittime. Impreziosito da molti materiali girati dagli stessi protagonisti, scorre via con ottimo ritmo, presentando l'assurdità della condanna senza alcuna effettiva prova materiale, ma solo testimoniale. Traspare, al di là delle convinzioni personali, l'affetto che unisce le persone e i fratelli Friedmans anche in momenti così drammatici. Da vedere.

Una specie di documentario in "soggettiva" sulle vicende conseguenti alle accuse di pedofilia e di violenza a carico di alcuni membri della famiglia Friedman. Una scorribanda attraverso testimonianze con presunzione di verità, in cui i protagonisti si autoaccusano e si autoassolvono spiazzando il giudizio dello spettatore. Ne esce un quadro miserevole di una famiglia e di una comunità americana ma anche una velata accusa dei metodi di indagine della polizia a dir poco disinvolti. Curiosità e interesse scemano via via.

Un documentario sul cui contenuto "dice" di più il titolo originale rispetto a quello italiano. L'autore sfrutta infatti come meglio non si potrebbe il materiale d'archivio realizzato dai protagonisti della storia e ci imbastisce una sorta di thriller che rimane sempre sul filo dell'ambiguità tanto che arrivati alla conclusione è impossibile una visione univoca della vicenda. Molto efficace il montaggio delle immagini d'epoca alternato alle interviste. Un buon film