Un paesino sperduto nello stato dell'Alaska, inghiottito dalla notte gelida e perenne
I suoi abitanti soffrono di nervosismo e di una crisi "depressiva" per la mancanza della luce del sole (se si esclude l'incipit)
In questo ambiente ben poco ospitale agisce Dexter Miles (un luciferino Malcom McDowell, tutto ghigni e sorrisetti "satanici") il barbiere del villaggio, filosofo e serial killer, con la passione di stuprare e strangolare giovani e avvenenti ragazze (almeno, quelle poche che vivono in quel posto dimenticato da dio)
La polizia locale (che non ci fà una bella figura) brancola nel buio (e il caso di dirlo), finchè non ci mette becco l'FBI
Le indagini portano al solito vicolo cieco, ma forse si trovano degli indizi...Ma Dexter (sempre attento, guizzante e guardingo) ha i suoi piani mefistofelici per "farla in barba" a tutti...
Curioso e bizzarro thriller "notturno" (un pò come succedeva in
30 Giorni di Buio, solo che al posto dei vampiri c'è un barbiere assassino con passioni strangolatorie alla Albert De Salvo) che si intinge di humor macabro, di buoni dialoghi, di un ottima caraterizzazione dei personaggi e di un finale beffardo e ben poco consolatorio.
Bafaro ci sà fare, con un occhio a
Twin Peaks e l'altro al cinema "nero" dei fratelli Coen, immerge il suo racconto in un clima cupo e angoscioso e se l'inizio pare placido poi si và in crescendo, con alcuni colpi di scena , a volte, davvero azzeccati
McDowell gigioneggia, si racconta (con la sua voce narrante fuori campo), cita Ramirez, Bundy e Gacy, e amico di tutti (soprattutto di tutte), perchè secondo lui un vero "serial killer" deve dimostrarsi affabile e amico con le proprie prede
Dall'inizio con il puma e il ritrovamento del cadavere di Lucy sepolto nella neve, per poseguire con McDowell a casa di Sally mentre preparano l'alberello (ma lui pensa a tutt'altro), McDowell che sgranocchia patatine e guarda la tv con l'effetto neve immerso chissà in quali foschi pensieri, gli esami autoptici sui cadaveri delle vittime, il confronto finale tra lo sceriffo Corgan, i due agenti dell'FBI e McDowell all'interno del bar, pregno di una buona dose di carica emotiva, la chiusa finale mordace e sarcastica
Non tutto funziona (soprattutto all'inizio, dove si stenta a entrare in sintonia con il film), ma poi la visione si fà piacevole e si viene coinvolti nell'agire dei bizzarri personaggi e dagli sguardi di ghiaccio dell'ex Alexander Delarge
Non può non far venire alla mente
Insomnia (anche se il film di Bafaro e molto più divertente)
Notevole Garwin Sanford nel ruolo del serioso agente dell'FBI e da antologia le rivelazioni della gente del villaggio sulla trioaggine di Lucy (la prima vittima) e suggestiva la fotografia pumblea e livida di Adam Sliwinski
Di culto assoluto IL BARBIERE DI SIVIGLIA sui titoli di coda
Per Zendy: Il regista, in realtà e
Michael Bafaro (ma IMDB lo segnala come
Micheal Bafaro, sarebbe da mettere tra parentesi uno dei due, altrimenti non funziona nella ricerca)
Alcuni siti (compreso il Mereghetti) lo titolano
The Barber-Sei tui il prossimo? (vedi tu se metterlo nel titolo o lasciarlo negli aka)