Sotto zero - Corto (1930)

Comica ambientata in un rigido inverno, clima ideale per i guai e le risate. Infatti la coppia ci regala un'altra ottima performance, anche se purtroppo gli attori secondari non sono troppo brillanti. Da notare il finale nella botte o quando sono inseguiti dal rapinatore.

Stanlio e Ollio suonano sotto la neve, elemosinando, ma proprio davanti a un collegio per sordomuti. Avranno non pochi problemi (lo spalatore e la donna tremenda). I due comici sono in forma e il meglio lo danno quando sono al ristorante (senza soldi). Stanlio sbuccia le olive, prima di mangiarle; e il momento in cui si accorge di avere il portafoglio della guardia, che pranza con loro, è fantastico. Finale surreale. Da vedere.

Curiosa comica, che mescola trovate antiche (le palle di neve sono una riedizione delle già obsolete torte in faccia) a meccanismi più articolati, per un risultato globale discreto, dovuto ad un paio di grandi trovate (i due che chiedono l’elemosina suonando davanti all’istituto per sordomuti e la foto nel portafoglio) in mezzo a momenti più bassi e tirati via. Ci sono Hall e Sandford (che stavolta non fa il poliziotto, bensì il cameriere).

Tra i migliori della coppia. Essenziale come pochi altri, veloce, senza un solo attimo di stanca, con una regia attenta a valorizzare al massimo ogni sguardo, ogni gag, le battute. Laurel e Hardy una volta di più regalano una grande interpretazione, con alcune scene da antologia.

Come suonatori ambulanti nel rigido inverno del '29 Stanlio e Ollio non hanno molto successo visto che lo fanno davanti all'istituto dei sordomuti; quando poi trovano dei soldi e vogliono pagare il conto a un gentile poliziotto si può intuire che la sfortuna continui... Comica simpatica e divertente, ma non sempre. Alcune trovate sono surreali (Stanlio col pancione dopo aver bevuto il contenuto di una botte) e alcuni personaggi azzeccati (la virago che distrugge gli strumenti). Ma il ritmo è altalenante e mancano pezzi davvero indimenticabili.

Incantevole comica di Laurel & Hardy con 3 momenti conchiusi in cui la progressione è spietatamente precisa: il concertino davanti all'istituto per sordomuti; la baruffa con la implacabile virago; il ristorante. Ritmo calibratissimo e cornice innevata memorabile, dietro la quale possiam scorgere gli effetti della Grande Crisi (il film è datato 1930): loro improvvisati suonatori ambulanti, l'elemosina, il ladro, i tanti che al ristorante non pagano. Lo script di McCarey nell'ultima sezione è vertiginoso: l'oliva sbucciata, il portafogli multitasche, il pancione...

Sotto il gelo e in miseria: cercando di incassare qualche soldo come suonatori ambulanti ma provocando, invece, solo i vicini. Prima parte più lenta, pur simpatica e divertente, mentre la seconda è ambientata in un ristorante al quale i due nullatenenti hanno invitato un poliziotto (dopo un casuale ritrovamento di un portafoglio). Meno comica del solito ma più stratificata nel tratteggiare l'animo di due buontemponi a suo modo onesti, per quanto sfortunati. Finale surreale, con il divertente effetto dell'acqua nella botte su Stanlio. Gradevole.

Spassoso e godibile cortometraggio della celebre coppia. Una ventina di minuti scarsi ma sufficienti per inanellare una serie di gag quasi sempre riuscite senza momenti di cedimento. Personaggi di contorno non eccellenti ma che fortunatamente vengono salvati dai due comici. Sicuramente da vedere.

Comica in cui il destino è particolarmente avverso alla coppia. Tranne un paio delle solite sbadataggini, infatti, sono perseguitati dalla sfortuna senza averne colpa. Qui sono due suonatori ambulanti in una prima parte lenta e con gag un po' abusate (forse già all'epoca), a cui segue una seconda più fantasiosa con un twist verso la fine niente male. Nel complesso godibile.

Non una delle migliori comiche del duo Laurel & Hardy. L'inizio con i due che suonano davanti ad un istituto per sordomuti è buono ma nel prosieguo le idee latinano anche se un certo grado di divertimento è garantito dalle trovate estemporanee e dalle espressioni dei due grandi attori. Simpatica la trovata finale di Stanlio gonfio oltremisura dopo avere ingerito l'acqua della botte. I caratteristi incidono meno del solto.