Di solito non c'è da aspettarsi molto dalle sceneggiature di Lorenzo Gicca Palli e questo infatti è uno dei punti deboli del film, che soprattutto nelle fasi finali della vicenda si nota. Inoltre la regia di Zurli è veloce ma non certo impeccabile, come se non bastasse Luisa Rivelli che offre un'interpretazione decisamente mediocre che non passa inosservata. Rod Dana invece è un agente per certi versi diverso dal solito e gli esterni utilizzati sono un po' piu del solito. Uno spy italico di medio livello.
Il titolo sarebbe più consono al thriller, mentre questo è integralmente uno spy-movie, sia perché tocca più o meno tutte le capitali europee del vizio, con tanto di night club e di suite in hotel a 5 stelle (anche se il nocciolo della questione è la lotta fra due organizzazioni per un traffico d'armi verso l'Africa), sia perché la componente femminile ha vita breve e si rinnova celermente. Musica ok, arti marziali spettacolari e ben intercalate; grottesco, ma a tratti pittoresco l'aspetto dittatoriale di Santuccio nel ruolo capo dei servizi segreti.
MEMORABILE: La vedova nera; La presa di corrente; La scena alla spiaggia della gemella; L'agguato a tre nello scantinato; Il misterioso capo dell'organizzazione.
Un agente per niente segreto deve indagare su una morte sospetta che conduce a una serie di volti femminili dei quali non c'è molto da fidarsi. Pane per i denti per l'atletico Rod Dana, che mostra i muscoli e fa capriole attorniato da donne più o meno attraenti cambiando spesso sfondo paesaggistico. Il film diverte per la componente umoristica che dà vivacità al progetto complessivo, nonché per un finale che più "Bond" non si poteva.
Buon film di spionaggio all'italiana, dal titolo decisamente fuorviante. Rod Dana, attore americano spesso presente nel sottogenere "eurospy" all'italiana, qui fa una buona parte, concede diverse scene pericolose (quella sui cornicioni) e fa le capriole all'indietro. Altri punti di forza del film: la colonna sonora e il bel cast femminile, su tutte Spela Rozin. Inutile citare la bellezza delle location negli anni 60. Film da riscoprire.
Eurospy di modesta levatura che cade su una trama che procede per linee rette mancando molti punti chiave della vicenda, affossato definitivamente da un montaggio realizzato col machete. Il cast di livello disomogeneo fa quello che può e alla fine risulta pure efficace, grazie soprattutto alla regia competente di Zurli che perlomeno sa dove piazzare la macchina. Apprezzabili le numerose location internazionali (si intravede anche la bellissima Santorini) e le scene d'azione non dozzinali, che potrebbero bastare a giustificare la visione, ammesso che vi piaccia il genere.
Guido Zurli HA DIRETTO ANCHE...
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