Da Antonie Fuqua un action che ha come protagonista un cecchino (shooter, per l'appunto) e nel quale non è difficile prevedere come la sua singolare abilità verrà utilizzata per trarlo d'impaccio; quel che forse era più difficile immaginare (per chi non sa che il film è tratto da un romanzo) è l'esistenza di una storia particolarmente articolata - a livello di incastri tra potere e corruzione - solitamente assente, in prodotti il cui obiettivo è in fondo quello di intrattenere i fan del genere.
Mark Wahlberg, chiamato a interpretare lo shooter del titolo, è sul pezzo fin dalla prima scena: in uno scenario di guerra che lo vede...Leggi tutto sistemato su una collinetta con il suo compare, si fa dettare distanze e altre specifiche tecniche utili a colpire il bersaglio da grande distanza. Passano alcune camionette e i proiettili fioccano: due contro mille i nostri sparano all'impazzata fino a quando uno di loro (indovinate un po' chi) ci rimette la pelle. Tre anni dopo ritroviamo il superstite, Bob Lee Swagger, a fare vita ritirata nei boschi col suo cane fino a quando non viene raggiunto dalla Cia (impersonata da Danny Glover), che gli chiede di accettare per patriottismo una missione: sanno che qualcuno vuole uccidere il Presidente e tocca capire dove sarà appostato il cecchino che dovrà sparargli. Bob fornirà l'informazione richiesta, ma il giorno dell'assassinio a sparare saranno proprio le persone che l'avevano ingaggiato. Un feroce doppio gioco che costringe il protagonista - individuato come capro espiatorio da accusare del tentato omicidio - a una fuga tipicamente rambesca inseguito da legioni di poliziotti. Ferito, si rifugia dalla vedova (Mara) del suo amico ucciso nell'incipit, si fa curare e prepara la vendetta, aiutato da un federale un po' ingenuo (Peña) che non crede alla versione ufficiale fornita dal governo.
Fuqua conosce il mestiere, ricama su una fotografia dai colori intensi e saturi e tiene viva la tensione. Gestisce invece non troppo bene l'intreccio fitto di brevi ellissi e fasi talvolta confuse, arrivando nella seconda parte a complicare ulteriormente i giochi di potere con l'entrata in scena dell'immancabile senatore corrotto (Beatty). Naturalmente subentra poi l'azione più classica, con Wahlberg che spara senza sbagliare un colpo da ogni distanza e corre mentre sullo sfondo il napalm brucia le foreste. Le location sono varie e discretamente scelte (si va anche sulla neve), mentre è curioso il continuo passaggio reiterato di Swager dall'arrendevolezza al giustizialismo più feroce, con una conclusione quasi bronsoniana che lascia un po' il tempo che trova. Evanescente Michael Peña, bella ma poco più pregnante Kate Mara, non un granché Glover in chiave negativa. Si apprezzano la consistenza della regia di Fuqua, il piacevole spettacolo offerto nelle sequenze più tese ma non c'è poi molto da ricordare (forse giusto un braccio tranciato di netto da un colpo in distanza). Peccato soprattutto perché la storia affronta più di uno snodo sorprendente che avrebbe potuto - se sottolineato meglio - colpire nel segno, anche grazie a un Wahlberg ben calato nel ruolo.
Il regista A. Fuqua (autore del bel Training day) torna con un discreto action che se non brilla per originalità (l'eroe solitario braccato da un complotto antigovernativo) è tuttavia ben realizzato, se si è pronti a trascurare qualche citazione (anche da Rambo) ed assurdità di sceneggiatura di troppo. Mark Wahlberg fa suo il personaggio ottimamente affiancato da un anonimo Michael Pena e dall'istrionico Danny Glover negli inediti panni del cattivo. Totalmente inidonea la protagonista femminile, uno dei punti deboli del film. Di evasione.
Il bravo soldato (tiratore scelto) che viene sacrificato dai suoi stessi capi... Il rientro in missione... La vendetta... Ma quante volte si è gia visto. A che serve fare film come questi? Peccato perché in fondo è ben realizzato, Mark Wahlberg è valido come novello Rambo, ma la mancanza di idee non permette di salvare la baracca: un po' di Bourne Identity, un po' di Rambo etc. etc. senza aggiungere altro. Si vede volentieri così come lo si dimentica velocemente (a due giorni di distanza manco me lo ricordavo più).
"Shooter" è la rappresentazione evidente dell'involuzione di un genere cinematografico che non ha più nulla da dire e che, probabilmente, non lo ha mai avuto. La prevedibilità della trama è disarmante al punto da essere fastidiosa. Mark Wahlberg, distante anni luce da Boogie Nights, è la maschera di se se stesso, anzi sembra che gliene abbiamo applicata una. Sulle scene action si potrebbe pure soprassedere se fosse un film d'amore: purtroppo è una pellicola d'azione. Non so a voi ma sto film mi ha ricordato Rambo.
44 rambi in fila per sei fuggitivi col resto di due hunted. Film-xerox dall'originalità chilometri sotto il livello del mare e dalla scansione narrativa di facile divinazione, ma di dignitosa esecuzione e confezione. Tutto sommato un'occhiata gliela si può concedere. Ma giusto una.
Istruzioni d'uso: ricordarsi di spegnere il cervello prima di cominciare la visione. "Shooter" è un discreto film d'azione che intrattiene piacevolmente nonostante sia molto prevedibile e colmo di stereotipi. Wahlberg è convincente nell'interpretare il solito superuomo specializzato in imprese impossibili e, anche se la sceneggiatura è abbastanza povera e poco credibile, ci si diverte perché in fondo quello che conta in questo tipo di film è lo spettacolo e quello non manca.
Buon film d'azione che non brilla di certo per originalità (l'eroe solitario, del genere Rambo e Bourne, fregato da un complotto antigovernativo ed inseguito ovunque), ma è comunque ben realizzato. Mark Wahlberg rende bene il cecchino braccato e anche gli altri attori non sono male. Si lascia vedere volentieri.
Di certo non si discosta dai classici stereotipi del suo genere e di certo non si può dire che non sia un'americanata. Ma nonostante questo e sorvolando su alcune pessime caratterizzazioni dei personaggi (l'eroe solitario contro i potenti, ma in particolare l'avido spietato senatore e la parentesi umoristica dell'esperto), è ben realizzato per ciò che attiene ai momenti più action, alla fotografia e al montaggio; pur difettando nella durata Fuqua sa confezionare un thriller; peccato però che non cerchi mai un briciolo di originalità.
Wahlberg in modalità Rambo, armato fino ai denti, affronta tre giorni del condor (e anche qualcuno di più) in questa pellicola un po' puerile ma non pesante. A suo favore il film ha una buona dose di ironia, una certa perizia balistica e una buona atmosfera, che controbilanciano una durata eccessiva e un notevole schematismo nei personaggi. Se si cerca lo spettacolo, è proprio quello che ci vuole. Si potrebbe anche discutere sull'idea del vigilante di sinistra, ma c’è da dubitare che la pellicola sia stata concepita per i circoli politici.
Nonostante non si rimanga col fiato sospeso per tutta la durata (eccessiva, qualche sforbiciata avrebbe giovato) il film riesce a tenere sempre alto l'interesse dello spettatore. C'è tanto rambismo aggiornato ai nostri tempi e una critica molto pesante all'americanismo guerrafondaio tra orge di poteri occulti e losche manovre di palazzo. Wahlberg azzecca in pieno la psicologia del suo personaggio fornendo una prova piuttosto considerevole. Bravo anche Glover nei panni del laido antagonista. Azione a tratti serrata, qualche dialogo incisivo. Non male.
Action movie con idee che si lascia guardare e riesce a mantenere vivo l'interesse fino alla fine dei suoi lunghissimi 124 minuti. Mark Wahlberg non è proprio il massimo dell'espressività ma il suo ruolo del resto non richiede doti alla Laurence Olivier. Inseguimenti con ogni mezzo, sparatorie, bombe, stragi: ogni tanto un po' di sana esagerazione in puro stile yankee è quello che ci vuole. Dalle parti di Steven Seagal e Chuck Norris ma con molta classe in più. Non male, dopotutto!
Con un protagonista come Wahlberg e una trama di questo tipo si poteva e doveva fare di meglio. Manca il salto di qualità per passare da "action discreto" a "grande action". Nonostante una certa lungaggine e alcune carenze il film non è malaccio, anche se rischia di essere visto e poi dimenticato alla velocità della luce.
Impossibile non andare con la memoria a John Rambo e certamente a questi si dovrà essere ispirato Wahleberg, che qui ha dato comunque un'ottima interpretazione. Paesaggi mozzafiato, sparatorie mirate e tanta azione, il tutto condensato con un nix di sex-appeal per una pellicola decisamente ben realizzata.
Il cecchino, fante affascinante per la sua scaltrezza e talento, in tutte le sue salse. Un'escalation di azione gestita piuttosto bene con un climax che tende a salire in un finale forse non troppo coinvolgente. Alcune trovate sono un po' esagerate, ma svolgono bene il loro compito di intrattenere. Piuttosto ispirata la coppia di protagonisti (maschili).
Un complotto ai danni del protagonista Wahlberg scatena una serie di situazioni al limite del credibile in un film non particolarmente originale nel suo soggetto. Se sorvoliamo su avvenimenti che sembrano ovvi ma ovvi non sono (la ragazza che accoglie e cura il presunto attentatore nonostante la potenza dei mezzi d'informazione è parecchio forzata), il film è interessante e con buone scene d'azione fino all'esplosivo finale.
Da prendersi con le molle perché alcuni passaggi sono tirati per i capelli e fa sorridere la trasformazione di Pena in cecchino di supporto. Ma Wahlberg è in palla e la mano di Fuqua capace, dosa bene il ritmo per quasi tutto il film e mantiene il focus più sulle persone che non sulle trovate a effetto. Anche come dialoghi va oltre la media: efficaci e con buona ironia, specie nella prima parte quando Wahlberg comincia a giocare la sua partita. La Mitra meritava qualche scena in più.
MEMORABILE: Il marchingegno per simulare i suicidi e la misera fine che fa.
Classico film d'azione dove tutto è marcatamente sopra le righe, ma fatto in modo che, se si è ben disposti, risulti uno spettacolo che allo stesso tempo rilassa e stimola. I personaggi sono perfetti, scelti con cura e molto ben delineati secondo lo stile suddetto. Ci si permette persino un finale moralmente discutibile (anche per un Paese come gli Usa) mascherando quella che può essere scambiata per mera vendetta con una sorta di pulizia necessaria che travalica il "limite" delle leggi. La cultura del Far West continua ad aleggiare.
Mark Wahlberg è un super soldato incastrato da colleghi corrotti e costretto alla macchia; ovviamente dovrà scagionarsi da solo lasciando dietro sé una scia di sangue. Nulla di nuovo sotto il sole: la storia ricorda a tratti Rambo e la miriade di cloni successivi, ma tutto sommato ci si diverte e l'adrenalina certo non manca. Sicuramente non tra le perle dell'action, ma comunque godibile.
Action interessante nelle premesse, con un colpo di scena iniziale che coinvolge subito lo spettatore facendolo partecipare della sorte del protagonista. Fuqua dirige al solito bene il ritmo, con scene d'azione discretamente confezionate (in particolare un inseguimento in auto) e un montaggio serrato. Wahlberg è nel suo, sebbene il cast di contorno lo superi in carisma a partire dall'ottimo villain Danny Glover. Buono.
Tratto da un romanzo di Stephen Hunter. Ex marine pluridecorato viene ingiustamente accusato di aver complottato contro il presidente degli Stati Uniti. Action di discreto livello. Storia interessante e tutt'altro che banale. Forse poteva durare qualcosa in meno. La regia di Antoine Fuqua è abbastanza efficace, l'interpretazione di Mark Wahlberg apprezzabile.
Film d'azione ben congegnato ma dal finale poco credibile, su un reduce che deve combattere contro tutto e tutti perché viene usato per ben due volte come elemento sacrificabile da loschi figuri della politica. Antoine Fuqua come sempre se la cava benissimo nelle parti d'azione e Wahlberg sa il fatto suo come cecchino infallibile. Un po' di maniera i personaggi di contorno.
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HomevideoGestarsh99 • 12/07/11 12:49 Vice capo scrivano - 21546 interventi
Disponibile in edizione Blu-Ray Disc per Paramount:
DATI TECNICI
* Formato video 2,35:1 Anamorfico 1080p
* Formato audio 5.1 Dolby Digital: Italiano Inglese Tedesco Spagnolo
* Sottotitoli Turco Olandese Italiano Portoghese Inglese Greco Inglese per non udenti Polacco Ungherese Finlandese Danese Norvegese
* Extra Commenti del regista Antoine Fuqua
La legge del più forte: dietro le quinte di Shooter HD
Independence Hall HD
6 scene eliminate HD
DiscussioneRaremirko • 1/05/18 20:53 Call center Davinotti - 3863 interventi
Fuqua si riconferma regista capace (ottime le sequenze di azione e la scelta delle location), gli interpreti sono ok e la vicenda, pur non brillando per chissà quale originalità, si lascia vedere avendo dato pure origine ad un serial con Ryan Phillipe.
Walhberg fa un personaggio ingenuo, lo ammette pure nel film, i dialoghi a volte non brillano (ma a volte si: "fai domande che vanno oltre il tuo reddito") e interessante è pure il background su armi, gittate, implicazioni dei tiri col vento ecc..