Serial rapist - Film (1978)

Serial rapist
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Titolo originale: Jûsan-nin renzoku bôkôma
Anno: 1978
Genere: drammatico (colore)

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 3/06/16 DAL BENEMERITO COTOLA
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Cotola 3/06/16 13:26 - 9013 commenti

I gusti di Cotola

Francamente mi devo essere perso qualcosa di importante poiché il film mi è parso assai brutto. Sembra quasi di essere dinanzi ad un fumettone pseudoporno di altri tempi, il cui tratto distintivo è la ripetitività: si assiste a svariati stupri ed omicidi. Tutto sembra completamente gratuito ma forse qualcuno potrebbe invece leggerci significati profondi. Forse il protagonista è frutto dell'alienazione di una società alienata e profondamente violenta tanto che solo altra violenza (quella di stato: c'è una critica in ciò?) può "risolvere" la situazione. E l'amore stavolta non è salvifico.

Daniela 7/06/16 23:42 - 12626 commenti

I gusti di Daniela

Ragazzo cicciottello e con l'aspetto pirlesco aggredisce donne, le denuda, le stupra e poi le uccide. Oppure le aggredisce, le uccide, le denuda e le stupra. Oppure aggredisce coppia, uccide lui, denuda lei, la stupra e la uccide. E questo schema, con varianti minimali, si ripete per tutto il film, salvo che negli ultimi minuti, in cui succede qualcosa di diverso, ma sempre piuttosto immotivato. Critica sociale? Può darsi, ma allora perché non considerare profonde disamine dei mali della società moderna anche i fotoromanzetti porno che circolavano qualche decennio fa? Getto la spugna per noia.

Kôji Wakamatsu HA DIRETTO ANCHE...

Spazio vuotoLocandina Su su vergine due volteSpazio vuotoLocandina Shinjuku MadSpazio vuotoLocandina EmbrioneSpazio vuotoLocandina Estasi degli angeli
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  • Discussione Ciavazzaro • 4/06/16 23:09
    Scrivano - 5591 interventi
    Il genere Pinku lo conosco molto superficialmente, ho visto solo qualcosina come il truce Assault Jack the ripper !

    E' un genere però che voglio approfondire nel futuro prossimo, esattamente come tutto il cinema asiatico, molto affascinante devo dire.
    Questo titolo sembra molto interessante.
  • Discussione Daniela • 4/06/16 23:18
    Gran Burattinaio - 5930 interventi
    Schramm ebbe a dire:
    su questo non posso scommettere a favore né contrariamente, ma almeno embryo, su su due volte vergine e estasi degli angeli devi assolutamente recuperarli!

    "Su su due volte vergine" traduzione letterale o bizzarria del titolista?
    Promette poco, molto poco... prima provo il serial rapist, poi si vedrà...
    Ultima modifica: 5/06/16 09:56 da Daniela
  • Discussione Schramm • 4/06/16 23:44
    Scrivano - 7694 interventi
    Ciavazzaro ebbe a dire:
    Il genere Pinku lo conosco molto superficialmente, ho visto solo qualcosina come il truce Assault Jack the ripper !

    ocio, ciava, ascrivere wakamatsu al pinku è fuori scala. sarebbe come dire che salò è eros-swastika!
  • Discussione Schramm • 4/06/16 23:58
    Scrivano - 7694 interventi
    Daniela ebbe a dire:
    Schramm ebbe a dire:
    su questo non posso scommettere a favore né contrariamente, ma almeno embryo, su su due volte vergine e estasi degli angeli devi assolutamente recuperarli!

    "Su su due volte vergine" traduzione letterale o bizzarria del titolista?
    Promette poco, molto poco... prima provo che, poi si vedrà...


    non conosco bene il giapponese quindi non saprei risponderti, ma considerata la reiterazione anche in originale dovrebbe essere una traduzione letterale. il film in questione è straordinario specie considerando l'anno di realizzazione.
  • Discussione Daniela • 7/06/16 23:26
    Gran Burattinaio - 5930 interventi
    Cotola ebbe a dire:
    Daniela, se riesci a vederlo mi farebbe piacere avere un tuo parere. Sono certo che il film può essere letto anche in chiave politica e simbolica, ma a me è piaciuto davvero poco. Se lo vedi fammi un
    fischio.

    Ovviamente l'invito è esteso a tutti i davinottiani che si vogliano avventurare nella visione.


    Visto oggi, finito con molta, molta fatica, giusto nella speranza (rivelatasi vana) di un guizzo nel finale che giustificasse quel che precede.
    Tirati da solo uno scappellotto sul capino indifeso, affettuoso ma energico, perché io da qui non ci arrivo...
  • Discussione Cotola • 7/06/16 23:34
    Consigliere avanzato - 3842 interventi
    Me lo tiro, ma con un po' di sollievo. Pensavo che sarei stato solo a non apprezzare la pellicola. In giro (su altri siti) ne leggo giudizi molto positivi e pensavo di non aver capito nulla.

    Pensa però che poteva andare peggio: ti ho solo rubato un'oretta!
    ;-P
    Ultima modifica: 7/06/16 23:35 da Cotola
  • Discussione Daniela • 7/06/16 23:53
    Gran Burattinaio - 5930 interventi
    59 minuti e 38 secondi per la precisione, ma ogni minuto sembrava durare il triplo, tanto era noioso - repetita mica sempre juvant...
    In effetti anch'io ho letto cose positive in giro ed anche la media su IMDB è buona.
    Bah! Profondo mistero, ma anche a me consola il fatto che siamo almeno in due a non aver colto il messaggio ;o)


    Noterai che anche io nel commento faccio riferimento ai fumetti porno. In effetti mi ha proprio ricordato dei fascicoli che mi capitarono fra le mani molti anni fa, durante una vacanza al mare: non si trattava di un vero e proprio fumetto, ma di una specie di fotoromanzo in cui un tizio che faceva il verso a Diabolik torturava a morte donne bionde seminude. Non ricordo come si chiamasse il tipo, comunque era piuttosto limitato quando ad immaginazione, proprio come il protagonista di questo noiosissimo Serial rapist.
    Ultima modifica: 8/06/16 00:05 da Daniela
  • Discussione Schramm • 8/06/16 11:15
    Scrivano - 7694 interventi
    non ho visto il film in questione, ma va osservato che al pari di un miike -e di non pochi altri stakanov nipponici della settima arte- wakamatsu è un autore-cosmo, ciascuna opera andrebbe vista -oltre che a se stante come è giusto, naturale e forse anche doveroso che sia- come la tessera di un puzzle e collocata a strapiombo in un tetris filmografico e segnico ben più vasto e complesso.

    questo per avvisare di non prendere la parte per il tutto: ripeto non posso parlare per serial rapist e sono il primo a dire che le singole opere non mi hanno tutte entusiasmato o convinto (ho sudato a terminare caterpillar, per esempio, e il chiacchieratissimo angeli violati fu una delusione), e se due benemeriti monopalla fanno già un indizio è probabile che il terzo sarà a mio nome, però parliamo di un regista che quanto a portata espressiva, complessità contenutistica e frappé di sesso&violenza sprigionati già nel 66 era nel futuro di almeno mezzo secolo e rotto, che ha sfornato opere notevoli (come quelle segnalate post addietro, che a vederle davvero sembrano firmate dalla mano di un miike dell'altroieri - e vedere estasi degli angeli aiuta a psiconavigare meglio in un kichiku dai enkai): lasciarsele sfuggire in seno alla sventura di averlo conosciuto con questa sarebbe un peccato.
  • Discussione Daniela • 8/06/16 11:52
    Gran Burattinaio - 5930 interventi
    Schramm, certo non metterò una pietra sopra a Wakamatsu e cercherò di vedere altro se ne avrò la possibilità (come Caperpillar che ho già in collezione, anche se non pensavo fosse dello stesso regista), ma ciò non potrà cambiere il giudizio su questo serial rapist come brutto senza rimedio, proprio perché ogni opera va comunque giudicata autonomamente, casomai tenendo presente epoca e contesto storico.
    Per citare il richiamato Miike, ho apprezzato molto o moltissimo alcuni suoi film ma ciò non mi ha impedito di monopallinare altri come ciofeche assolute. Per fare un esempio concreto, l'apprezzamento per Ichi e Kakihara non mi ha evitato lo scuotimento di testa e gli sbadigli con le avventure scolastiche/menatorie degli studentelli di Crown Zero e seguito.

    Fammi un fischio se e quanto inserisci il commento, ok?
  • Discussione Schramm • 8/06/16 12:47
    Scrivano - 7694 interventi
    beh chiaro, anch'io ho avuto i miei miike no e quelli nì, però se vai a vedere tutto miike dall'alto una volta che ne hai visti un'abbondante metà capisci come anche il più noioso e il migliore siano interfacciati e interconnessi, come le dinamiche interne dell'uno si rimpallino in quelle dell'altro, come malgrado il polimorfismo esasperato siano arti di un leviatano, e soprattutto come -una volta isolati in laboratorio critico- vanno incontro a una sorta di scrematura segnica e organica malgrado le rispettive e rispettabili autonomie singole. è un discorso che fa la voce abbastanza grossa nell'alveo dell'iper-produttività nipponica (tanto più che non si riesce ad accalappiare miike con un'analisi complessiva fintanto che vive e opera) e vale tantissimo anche per wakamatsu. per (riba)dire: caterpillar non l'ho in sé apprezzato, ma lo capisco meglio nell'ottica e nell'economia di un'intera filmografia-piovra, man mano che la approfondisco di tentacolo in tentacolo.
    Ultima modifica: 8/06/16 12:58 da Schramm