La tragedia di Shakespeare in versione oleografica e magniloquente. Abbondano belle e belli, come sempre in Zeffirelli, ma il film è molto ben curato, le ambientazioni (così come scene e costumi) raffinate e – anche se non ci si può aspettare il colpo d’ala della genialità – alla fine l’opera è godibile e di buon livello. Il regista è un eccellente artigiano e ci sa fare e la grazia acerba dei giovanissimi protagonisti (Leonard Whiting e Olivia Hussey), in linea con l’età chiesta dalla storia, fa il resto. Da segnalare la musica di Nino Rota.
Buona trasposizione su schermo della celebre tragedia di Shakespeare. Non ci si può, né si deve, attendere chissà quali innovazioni da parte di Zeffirellli, ma la messa in scena è molto accurata e gli interpreti svolgono appieno il proprio dovere (splendida l'allora giovanissima Olivia Hussey). Merita sicuramente la visione.
Dramma scespiraiano per eccellenza, Romeo e Giulietta trova una buona traduzione cinematografica in questo film di Franco Zeffirelli che se non grande regista è comunque un valido mestierante (in senso buono) e compie un'ottima opera di ricostruzione ambientale con una messa in scena raffinata e curata. Forse limitato nella resa dei personaggi, il film si segnala tuttavia per una buona prova degli attori impiegati con vecchie glorie e giovani (allora talenti).
Lo considero uno dei migliori Zeffirelli di sempre (assieme a La bisbetica domata, guarda caso sempre ripreso da Shakespeare) poiché stranamente qui il regista fiorentino oltre a rispettare il testo letterario di partenza, tiene a freno il suo ego smisurato, rendendo così un buon servizio alla riuscita della sua pellicola. Alla regia si aggiunge una confezione impeccabile che si può fregiare della bella colonna sonora di Nino Rota, dei costumi di Danilo Donati e della fotografia di De Santis.
Versione stilisticamente e letterariamente ineccepibile, ma troppo oleografica: i protagonisti e gli ambienti corrispondono all'età e agli elementi richiesti dal dramma, ma Zeffirelli si conferma un ottimo metteur en scène privo del colpo d'ala che animava i lavori del suo maestro Luchino Visconti. Insomma, la tragedia sfiora lo spettatore ma non rende partecipi del dramma dei due amanti. Musiche romantiche e celeberrime di Nino Rota. C'è pure la voce off di Vittorio Gassman.
La magnificenza del "modus operandi" di Franco Zeffirelli dà lustro al capolavoro di Shakespeare consegnandolo, semmai c'è ne fosse bisogno, all'immortalità. Il pregio del regista è quello di dare al film un'impronta più teatrale che cinematografica, con dialoghi e situazioni da palcoscenico azzeccati, visto il testo. Qualche remora verso i due giovanissimi protagonisti, a mio parere un po' acerbi, mentre bravi sono i comprimari. Fotografia straordinaria di Pasqualino de Santis e musiche superbe di Nino Rota. Voce fuori campo finale di Gassman.
Forse l'unico film strappalacrime per cui ho sempre avuto un debole. La più celebre tragedia di Shakespeare viene trasposta sullo schermo da Zeffirelli senza voli pindarici ma con grande scrupolo e aderenza al testo letterario, a cominciare dalla scelta dei due protagonisti: giovanissimi, acerbi, ma proprio per questo estremamente credibili. Oscar per i costumi di Danilo Donati e la fotografia di De Santis, ma rimarchevoli anche le scenografie e la colonna sonora di Nino Rota. Ottimo Milo O'Shea nei panni di frate Lorenzo.
Difficile porsi di fronte a un’opera simile, tratta da un dramma tra i più celebri al mondo. Zeffirelli mantiene fede al testo, non stravolgendo nulla e spostando ogni valutazione critica al lato tecnico. La volontà di restituire un qualcosa di prossimo all’originale traspare dalla qualità dei costumi, delle scenografie e dalla fotografia di De Santis. Stesso dicasi per le interpretazioni degli attori e per il tema di Nino Rota. Questa rigidità formale, però, potrebbe essere allo stesso tempo un limite, essendo l’opera concepita per il teatro.
Una trasposizione del capolavoro di Shakespeare elegante, raffinato e superbamente romantica. Il cast recita eccellentemente, la scelta delle location, scenografie e costumi sono azzecatissime. Che dire poi della meravigliosa colonna sonora di Nino Rota, che riesce a comporre motivi eccezionali. Il film non risente della pesantezza che un linguaggio aulico e arcaico potrebbe dare.
La tragedia di Shakespeare vista con gli occhi di un regista come Zeffirelli, che fa dell'eleganza e dello sfarzo le sue abituali griffe. Una lunga pièce teatrale più che un'opera cinematografica, visto lo splendore dei dialoghi, mai lasciati al caso ma sempre permeati da un lirismo fuori dal comune. Girato nel centro Italia e con un dispiego magniloquente di costumi, ebbe un enorme e meritato successo finanche negli Stati Uniti, dove arrivò a vincere due Oscar minori. Voce narrante nientemeno che di Vittorio Gasmann.
MEMORABILE: La festa in maschera all'inizio del film.
Romeo Montecchi si innamora di Giulietta Capuleti, la figlia dei rivali di famiglia. In un contesto storico ricostruito con impeccabile bellezza (fotografia e costumi hanno meritato l'Oscar), si alternano momenti goliardici e tragici con aderenza alla tradizione della storia. La versione di Zeffirelli, col suo pathos e senso del cinema, è ancora la migliore.
Gran bell'adattamento della più famosa tragedia amorosa di tutti i tempi: merito soprattutto di uno Zeffirelli in stato di grazia, talmente ispirato da riuscire a combinare senza stonature la meticolosità costumistico-scenografica delle ricostruzioni storiche con l'innaturale (e indovinata, vista la materia) teatralità delle interpretazioni. Deliziosa a livelli prodigiosi Olivia Hussey come Giulietta, irresistibile Pat Heywood nei panni della solerte balia. Alla sontuosità delle sequenze corali e al pathos delle scene madri danno sostegno le musiche incantevoli di Nino Rota. Amabile.
MEMORABILE: Caos al mercato; Gli sproloqui di Mercuzio; Il ballo in maschera; La scena del balcone; Il doppio duello fatale; La prima volta; Il celebre finalone.
Trasposizione classica della tragedia scespiriana in cui Zeffirelli dà lustro alle componenti tecniche. Costumi ineccepibili di gran cura e ambienti da kolossal dell'arte; musiche di Rota rimarchevoli, sebbene con sprazzi pomposi. Le interpretazioni sono altalenanti in quanto la Hussey è meglio di Whiting, anche se McEnery è il migliore; male la Heywood in quanto a lessico e recitazione sguaiata. La voce narrante di Gassman impreziosisce il racconto.
MEMORABILE: Mercuzio colpito a morte; I pensieri sul balcone; Le salme distese nei sudari; I funerali.
Cosa si potrebbe correggere dell'opera di Shakespeare? Nulla! Chi potrebbe osare farlo? Nessuno! Così Zeffirelli non fa altro che confezionare un abito perfetto a un corpo già perfetto. Un amore puro e totalitario non può che essere interpretato da due adolescenti dalla bellezza soprannaturale, e Olivia Hussey con Leonard Whiting sono semplicemente prodigiosi. Ogni particolare scenografico, musicale, fotografico è impeccabile. Ogni diamante (su tutti il Mercuzio di McEnery) è incastonato nel posto giusto a comporre un gioiello imperdibile per una trasposizione esemplare.
MEMORABILE: Il potente monologo di Mercuzio e la Regina Mab.
La miglior versione cinematografica di sempre della grande tragedia di Shakespeare nonché il film miglior film di Franco Zeffirelli, regista spesso sopravvalutato che qui confeziona una piccola opera d'arte. Straordinarie fotografia e ricostruzione d'epoca, ottima idea quella della fedeltà al racconto e dell'utilizzo di una parlata arcaica che potrebbe apparire pomposa ma che invece si adatta perfettamente a un contesto così ben realizzato. Il cast è ottimo, bravissimi soprattutto i due giovani protagonisti. Olivia Hussey troppo bella per essere vera. Film assolutamente imperdibile.
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DiscussioneNicola81 • 20/03/16 18:31 Contratto a progetto - 693 interventi
Non so se sia vero, ma ricordo di aver letto da qualche parte che a Olivia Hussey, all'epoca minorenne, fu proibito l'accesso in sala proprio a causa della scena di nudo da lei stessa interpretata. Qualcuno me lo può confermare? Se così fosse, non trovate che sia meraviglioso?
DiscussioneZender • 21/03/16 08:04 Capo scrivano - 48839 interventi
Ah beh, sarebbe assai comico, sì.
DiscussioneRaremirko • 28/07/19 23:49 Call center Davinotti - 3863 interventi
Buonissima trasposizione della celebre opera di Shakespeare, premiata con due Oscar; Zeffirelli sempre al top e coraggioso nell'aver dato ai ruoli dei due protagonisti due attori all'epoca sconosciuti (ma comunque bravi).
Misurata, tagliente nei dialoghi, ispirata, rappresenta un altro felice risultato filmico da parte di un artista purtroppo non sempre premiato e rispettato.
Non so se sia vero, ma ricordo di aver letto da qualche parte che a Olivia Hussey, all'epoca minorenne, fu proibito l'accesso in sala proprio a causa della scena di nudo da lei stessa interpretata. Qualcuno me lo può confermare? Se così fosse, non trovate che sia meraviglioso?
Apprendo oggi su Dagospia che le fu rilasciato un permesso apeciale per vederlo. Nell'articolo si parla della recente richiesta danni fatta dai due attori a Paramount per le immagini di nudo che li avrebbe "costretti ad affrontare angosce e disagi emotivi nei cinquant’anni successivi all'uscita del film". No comment.
DiscussioneNicola81 • 4/01/23 13:19 Contratto a progetto - 693 interventi
Capannelle ebbe a dire:
Nicola81 ebbe a dire:
Non so se sia vero, ma ricordo di aver letto da qualche parte che a Olivia Hussey, all'epoca minorenne, fu proibito l'accesso in sala proprio a causa della scena di nudo da lei stessa interpretata. Qualcuno me lo può confermare? Se così fosse, non trovate che sia meraviglioso?
Apprendo oggi su Dagospia che le fu rilasciato un permesso apeciale per vederlo. Nell'articolo si parla della recente richiesta danni fatta dai due attori a Paramount per le immagini di nudo che li avrebbe "costretti ad affrontare angosce e disagi emotivi nei cinquant’anni successivi all'uscita del film". No comment.
Allora evidentemente era tutto vero… Immagino che per i due sventurati debba essere stato un bel trauma! Hai ragione, meglio non infierire!