Retroscena - Corto (1919)

Deludente sequenza di gag assolutamente prevedibili senza fantasia, con un'appena sufficiente Keaton. All'epoca Roscoe "Fatty" Arbuckle era una vera stella del cinema muto. Il film si svolge nei camerini e sul palcoscenico di un teatrino di infimo ordine con attori che fanno la caricatura di se stessi.

La routine degli spettacoli di varietà in un teatrino, tra preparazione, sciopero degli artisti e spettacolo finale. L'inizio riserva alcune gag deliziose imperniate sull'apparenza: il manifesto leggibile in modi diversi, la finta scala a scendere, la stella che cambia posizione... Poi le prove dei singoli artisti con l'innesco della storia sentimentale mantiene una discreta riuscita, mentre lo show vero e proprio scende su standard un po' più banali. Ma il film è piacevole, soprattutto per la buona presenza e alchimia dei due protagonisti.

In un teatrino (si suppone) di basso livello, una compagnia prepara una commedia; il cortometraggio racconta le vicissitudini della preparazione, fino alla rappresentazione. Se da un lato la rappresentazione del "dietro le quinte" è concettualmente interessante, poco funziona dal punto di vista comico, nè le gag piuttosto "spente", nè la prova degli attori, Buster Keaton compreso, alquanto sottotono.

Compagnia teatrale alle prese con la routine della preparazione e dell’esibizione. A partire dall’attacco del manifesto all’introduzione dei personaggi, la comicità è trattata in modo surreale giocando sulle caratteristiche del cast (dal ballerino snodato al forzuto con donnina facchino). Durante gli show diverte lo sguardo serioso di Keaton alle prese con gli abiti da donna. Conclusione pirotecnica con lieto fine giocato non molto bene.