Red rocket - Film (2021)

Baker continua la sua esplorazione di un'America marginale con questa dramedy in cui un pornodivo in rovina torna al paesello texano dalla ex-moglie, vivendo d'espedienti e cercando la prossima occasione per tornare sulla cresta dell'onda. Ritratto di un narcisista impenitente e senza morale ben reso da un Rex superlativo, capace di incarnare il dualismo del personaggio restituendo sensazioni contrastanti allo spettatore; riuscita anche la fotografia di un Texas provinciale desolato e "white trash", per una storia che si fa seguire con interesse fino al finale surreale e amarognolo.

Mikey Saber, ex pornodivo in crisi, torna nella sua città natale in Texas e scopre di non essere ben accetto. Baker dirige un perfetto Simon Rex in uno dei suoi non troppi ruoli da protagonista: il classico povero diavolo, simpatico anche quando annega nelle inconsistenze del suo narcisismo. Grande carattere dei comprimari, che riescono a creare un contesto di grande eccentricità ma comunque realistico. L'emarginazione e il degrado sono trattati con dignità e ironia, quel tanto che basta per rendere questo "Red Rocket" un film leggero e divertente.

Ex pornoattore cerca di ripartire da dove era cresciuto. Ambientazione suburbana, stavolta texana, per chi vive oltre il limite della legalità e gli operai delle raffinerie. Sceneggiatura calzante per il ruolo di Rex, adescatore, falso e senza morale, in una storia che evita connotati drammatici ma non è frivola. Più che discreta tutta la parte di convincimento della ragazza, mentre quella conclusiva è più colorita che altro.

Dopo aver a fatica trovato ospitalità presso la moglie e suocera, un ex divo del porno continua a mettersi nei guai fino a quando l'incontro con una commessa graziosa e disinibita cambia le sue prospettive.... Il protagonista è un cialtrone bugiardo e inaffidabile al quale però è impossibile non affezionarsi per la capacità di continuare a sognare nonostante i calci che la vita continua a dargli: è proprio la sua carica vitale a rendere paradossalmente ottimista un ritratto ambientale segnato dal degrado non dissimile da quello presente ne Un sogno chiamato Florida. Ottimo Rex.

Baker mette a fuoco le dinamiche interpersonali di una comunità texana che vive attorno a una periferia industriale titando avanti come può. Un'agrodolce commedia che ruota intorno al personaggio di Mickey, ex pornodivo egocentrico e megalomane che fa ritorno "in famiglia" illuso di poter cominciare daccapo con gli stessi metodi e con la faccia tosta di sempre. La straordinaria sceneggiatura dà credibilità a una storia di marginalità e mancanza di principi, ma con un tono di leggerezza e di comprensione affidato alla grande prova attoriale di Rex, coadiuvato da un validissimo cast.

Ancora i margini geografici degli USA in questo film di Sean Baker, questa volta il Texas dopo la Florida del film precedente. Il personaggio principale è un irredimibile cialtrone in cerca dell’ennesima svolta di vita. Il ritratto, nonostante i toni della commedia, è amarissimo e illustra un degrado morale dal quale non sembra esserci via di scampo. Simon Rex è bravissimo e le sue alterne vicende ben raccontate, con il limite di una durata eccessiva della pellicola. Una nota in più per la meravigliosa locandina del film.

Film che racconta "anche" la storia di un attore porno in disarmo che si ripresenta a casa male accolto e poi si incapriccia di una lolita non attraentissima ma disinibita. Il racconto si snoda avendo come sottofondo la campagna elettorale di Donald Trump e visivamente ha come sfondo costante una enorme raffineria e un ambiente molto degradato (tipico delle periferie USA) con pali della luce in legno, cavi penzolanti, case di legno maltenute, tv accesa h24... Uno spaccato dell'America di oggi e ottima la recitazione di tutti. Il classico film da cineforum, se ci fossero ancora...

Visionario e precisissimo, metaforico ma immanente, il cinema di Baker si conferma (ed evolve) come tra le "letture" più capaci di stare al passo con la contemporaneità polimorficamente perversa, al contempo marginale e ombelicale (il Texas posto delle strawberry) che ci pervade e permea (sublime la fauna umana del film). Così la parabola da figliol prodigo del "cerebroleso" Mikey (Rex in gran "tiro" recitativo) sbellica e spaventa alternativamente, caricando il suo fatuo narcisismo di stratificati significati, a cominciare da quel rosso segno/sogno di rinascita di una Son da urlo.

Ex pornodivo, squattrinato e allo sbando, torna nella cittadina natale in Texas per ricominciare da capo (col piccolo spaccio di droga), ma l'amore per una giovane venditrice di ciambelle cambierà i piani. Valida dramedy, dolceamara e saggiamente privata di moralismi, con un protagonista fallace ed egoista che riesce nondimeno a trovare il pieno sostegno del pubblico. Merito anche della sbalorditiva prova di Simon Rex, del tutto a proprio agio nell'universo disastrato, disfunzionale e grottescamente squallido (in contrasto coi cromatismi da confetteria degli sfondi) creato da Baker.