Red Christmas - Film (2016)

Horror natalizio dall'Australia con un vendicativo freak scampato all'aborto. Anderson punta a un tono grottesco, tra black humour e splatter artigianale (non male la testa trapanata con un frullatore), ma il divertimento vola basso. I personaggi detestabili, i tocchi drammatici fuori luogo con morale (forse) anti-abortista, la pessima fotografia monocroma rendono la visione piuttosto sgradevole. Non male la tragica figura shelleyana del mostro, un Baby killer cresciuto vestito come The elephant man e Darkman. Lo scarno budget si nota, ma la Wallace dà dignità all'insieme. Mediocre.

Tanto splatter, regia pedestre, fotografia slavata. Sotto il cielo dello slasher qualche piacevole irregolarità però emerge: la famiglia da sgominare è così stramba e variopinta da sembrar assemblata con il bussolotto, il killer deforme qualche brividino (tra tunica bende e soprattutto voce) lo mette, niente neve o costumi di Babbo Natale perché in Australia al massimo c’è qualche lucina sotto un cielo tiepido e crepuscolare. La precarietà dell’impianto è comunque evidente e quel che sopravvive è il moderato giubilo del fan per qualche frattaglia sparsa. Esornativo.

L’insonnia del fondamentalismo prolife genera incroci mal riusciti tra cosplayer halloweeniani e simbolismi coatti (il superedipico aborto mancato). Benvenuti in casa Gory, dove l’hating imperversa imperterrito anche nel pieno del massacro one by one, solo spunto interessante di un cine-cliché che per il resto non è niente di sostanzialmente diverso sotto l’albero. Insomma, il solito pacco: cast che pare più spaventato dalla sceneggiatura che dal villain, slashering che fa il baciamano all’ordinario senza nemmeno essere granché emofiliaco o creativo. Non è tutt’oro quel che ozploita.