Cayatte gira un dramma a sfondo politico che affronta un tema spinoso del proprio paese, il traffico d'armi tra la Francia e l'Africa. Il tema è basato su fatti reali declinati in una struttura da thriller, con due protagonisti che raccolgono prove in un dossier ma che verranno ovviamente perseguitati dai servizi segreti e dal governo. Convincente il cast francese e sempre brava la Vitti; l'atmosfera plumbea ben rende la discesa dei personaggi in un vortice di corruzione e segreti di Stato senza via d'uscita, fino a un finale cinico tipicamente 70s. Qualche lentezza ma meritevole.
Appassionato cantore dei mali della giustizia, Cayatte stavolta gioca la carta del thriller politico denunciando il traffico d'armi tra la Francia e i paesi africani. E pur nei limiti del film a tesi (didascalismo, netta contrapposizione tra buoni e cattivi, pessimismo spinto fino all'estremo), si può dire che anche stavolta l'obiettivo è raggiunto. Brava un'insolita Vitti, Yanne perfetto nel suo cinismo, abituale il personaggio di Bouquet (il volto più odioso del potere), molto meno quello di Périer (un idealista senza macchia e senza paura). Buone le musiche di Vladimir Cosma.
Cayatte affronta una situazione spinosa come quella del traffico d'armi internazionale e mentre Sordi l'aveva buttata sul ridere qualche anno prima, decide di dare un taglio maledettamente serio. La vicenda è narrata in modo estremamente chiaro e la denuncia viene fuori tutta, ma al film mancano la sanguigna attualità e il coraggio di andare fino in fondo che avrebbe saputo dargli uno come Costa-Gavras, per esempio. Cast discreto in cui emerge la Vitti pasionaria. Qualche banalità toglie forza alla vicenda, ma il film rimane un documento utile e ampiamente guardabile.
Quando un biologo in possesso di documenti compromettenti per il governo muore in un incidente stradale, una sua collega decide di portare avanti la sua battaglia contro il traffico illegale di armi fra Francia e paesi africani... L'ultimo film diretto da Cayatte è forte nei contenuti di denuncia politica dai toni pessimisti ma purtroppo piuttosto debole nella rappresentazione: piatto nella messa in scena, troppo confuso in alcuni passaggi, didascalico in altri. Vitti si impegna ma appare spaesata, più centrato Jean Yanne nel ruolo del funzionario con lo stomaco foderato di pelo.
POTRESTI TROVARE INTERESSANTI ANCHE...
Per inserire un commento devi loggarti. Se non hai accesso al sito è necessario prima effettuare l'iscrizione.
In questo spazio sono elencati gli ultimi 12 post scritti nei diversi forum appartenenti a questo stesso film.
DISCUSSIONE GENERALE: Per discutere di un film presente nel database come in un normale forum.
HOMEVIDEO (CUT/UNCUT): Per discutere delle uscite in homevideo e delle possibili diverse versioni di un film.
CURIOSITÀ: Se vuoi aggiungere una curiosità, postala in Discussione generale. Se è completa di fonte (quando necessario) verrà spostata in Curiosità.
MUSICHE: Per discutere della colonna sonora e delle musiche di un film.
Il protagonista Marrot è chiaramente ispirato al biologo, filosofo, scienziato e pacifista francese Jean Rostand, accademico di Francia, morto immediatamente prima delle riprese in circostanze mai del tutto chiarite, che viene anche omaggiato con una citazione prima dei titoli di testa.