Il pianeta Bellus si scontrerà con la Terra distruggendola, il suo satellite Zyra passerà venti giorni prima provocando terremoti e inondazioni: una prospettiva poco allettante, per l'uomo, che infatti stenta a credere alle fosche previsioni degli astronomi. Questi allora si arrangiano e preparano la loro astronave-arca che porterà quaranta uomini su Zyra. Un'idea simile l’aveva avuta James McIntosh in “Il mondo finirà venerdì”, romanzo diviso in più parti che però concentrava sulla scelta degli eletti il proprio fascino narrativo. Qui Rudolph Maté si rifugia invece in una fantascienza molto di maniera, tutta dialoghi, con ritratti psicologici piuttosto banali: l'astronomo capo, la sua...Leggi tutto bella figlia innamorata di un pilota poco indispensabile al progetto, il finanziatore cinico ed egoista in sedia a rotelle. Siamo di fronte a un film modesto sotto molti punti di vista; e anche gli effetti speciali (premiati con l'Oscar!) non fanno gridare al miracolo: c'è qualche bella immagine di tempesta, con New York sommersa e altro, ma ad esempio il finale con uno sfondo disegnato quasi in stile Disney è imbarazzante. Buoni sentimenti, i soliti astronomi versione eroico-umanitaria, un po' di filosofia spicciola e considerazioni sullo spirito di sopravvivenza dell'uomo, un viaggio spaziale che dura troppo senza motivo e tanto allarmismo negli appelli accorati degli scienziati. Nessuno ci dice come la Terra viva i suoi ultimi giorni; giusto un paio di titoli di giornale, poi di nuovo subito nella stazione scientifica all'esterno della quale si prepara la rampa di lancio per l'astronave salvifica. WHEN WORLDS COLLIDE fa parte di quella fantascienza americana priva di vero interesse, legata visivamente al passato e oggi quasi improponibile, anche se impostata e diretta con professionalità.
Due pianeti rocciosi si stanno per schiantare contro il pianeta terra. Degli scienziati elaborano un modo per salvaguardare la civiltà umana. Poca suspance anche se girato bene. Per il periodo in cui è stato girato, gli effetti speciali sono notevoli. Il cast è discreto. Sufficiente.
Uno dei pochi buoni film di fantascienza americani di quel periodo che ho visto. La storia mi ha allettato molto. Certo, le scenette mielose non mancano (vedi la storia del pilota con la figlia dello scienziato), ma fortunatamente è l'unico difetto, il resto è sufficiente. Molti film americani di oggi dovrebbero prendere esempio da questo: meno effetti speciali più storia.
Un pianeta distruggerà la Terra, e così si prepara una navicella per portare in salvo pochi pionieri di una nuova umanità. Più della spettacolarità della distruzione (che pure c'è) e delle suggestioni fantascientifiche (idem), contano le riflessioni sul futuro dell'umanità nel momento del suo azzeramento: cioè, chi può entrare nella nuova arca di Noè? Questione morale, dunque, che vede continui dubbi, arbitrarie decisioni, dolorose esclusioni, sottili disquisizioni, affrontate però in modo sbrigativo dalla sceneggiatura. Interessante.
Forse un po' debole nelle scene non d'azione, ma comunque un ottimo film di fantascienza. Cast più che buono (cito la Rush), ottimi per l'epoca gli effetti speciali catastrofici; forse sono di troppo qualche dialogo all'inizio, ma il film è molto piacevole. Consigliato.
Fonte di ispirazione non dichiarata del polpettone digitale 2012, è molto sbrigativo nello svolgimento e contenuto nell'uso degli effetti speciali ma efficace nel tratteggio dei personaggi. Cinici ed egoisti, quasi immorali (Barbara Rush mentre balla con il futuro marito, lancia occhiate maliziose al pilota bellimbusto), i prescelti atterrrano su di un pianeta-cartolina dove Dio è già pronto ad accoglierli. Scatta la domanda fra coppie: cosa faresti se il mio nome non venisse estratto mentre il tuo sì?
Durante le mega-rassegne del 1975-77 questo film - come anche La conquista dello spazio - non c'era mai, quindi io lo vidi solo in televisione negli anni '80, malamente ridoppiato... e mi deluse parecchio. I riferimenti biblici, consueti in molte produzioni statunitensi di SF dell'epoca, sono più invadenti del solito; la spettacolarità latita nelle scene di distruzione (è più efficace, in tal senso, persino il vecchio "La distruzione del mondo" diretto ben 18 anni prima da Felix Feist!).
A causa di un nuova stella scoperta, Bellus, assieme al suo unico pianeta Zyra, si prevede una rovinosa collisione con la Terra a cui nessuno dà credito. Ma un gruppo di scienziati illuminati organizza una neo-arca di Noè su Zyra. Film catastrofista che non brilla per originalità, condito da una storia d'amore presente tanto per smorzare i toni. Gli effetti speciali, all'avanguardia per l'epoca, gli valsero un meritato oscar.
Innocua fantascienza di un tempo che fu, con molte inevitabili ingenuità e, purtroppo, vagonate di dialoghi. Per fortuna, ogni tanto si scatena un cataclisma (eruzioni, terremoti, inondazioni) che ravviva il tutto, ridando ossigeno a una pellicola che vive nell'attesa dell'arrivo dell'apocalisse planetaria. La confezione è dignitosa e gli attori sono passabili, anche se il tutto è diluito; e quando si vede la superficie del pianeta alieno, si fatica comunque a giustificare l'immagine (praticamente, una pittura neanche tanto ben realizzata) con l'anno della realizzazione. Mediocre, ma vedibile.
MEMORABILE: Gli astronomi irrisi dai rappresentanti delle nazioni; I vari cataclismi; La partenza, poco prima dell'impatto.
Un corpo celeste sta per cozzare contro la Terra distruggendo ogni forma di vita, ma per fortuna (sic!) poco prima dell'impatto passerà nei pressi un altro pianeta simile al nostro... Ricordato nella storia del cinema di fs come uno dei primi catastrofici globali, il film del buon Matè è invecchiato male, non tanto per gli effetti speciali che appaiono ora assai ingenui ma hanno comunque un loro fascino vintage quanto per una sceneggiatura cincischiata fra il pallo-verboso e lo sciocchino (il triangolo sentimentale), mai in grado di trasmettere l'assoluta drammaticità della situazione.
MEMORABILE: I gridolini di entusiasmo allo sbarco del manipolo di sopravvissuti sul nuovo pianeta: cavolo, ma nessuno pensa ai morti sulla Terra?
In un futuro prossimo la Terra verrà distrutta da un impatto con un corpo celeste. L'unica salvezza è la migrazione di massa a bordo di una nave colossale. Classico dei classici che unisce il catastrofico alla fantascienza alternando spettacolari sequenze di terremoti e maremoti a scenette da soap-opera e dissertazioni tra esperti trascurabili. Gli effetti speciali per l'epoca sono ottimi, un po' meno gli attori. Fonte di ispirazione per molti film successivi, mantiene comunque un fascino nostalgico anche oggi con i suoi pregi e i suoi difetti.
MEMORABILE: La progettazione e costruzione della nave spaziale simil-arca di Noè; I cataclismi devastanti che preannunciano la fine; L'apocalittico finale.
A parte le scene della furia catastrofica (come rimanere indifferenti di fronte ai flutti e alle vampe che distruggono quei teneri modellini di case?), che fan sempre effetto, il film si rivela di stancante prosaicità. Chiacchiere su chiacchiere e un tono apocalittico che sembra uscito dall'Istituto Luce del Giudizio Universale. L'afflato perbenista-positivista non fa che aggravare le pecche. Interpreti mediocri. Una delusione postuma (il ricordo lo ingigantiva non poco).
Arca di Noè 2.0. Il mondo sta per essere colpito da un pianeta pericoloso così si pensa di far partire pochi uomini fortunati, su un'astronave, verso un nuovo mondo. Pesante come un macigno, con dialoghi estenuanti e oltretutto invecchiato malissimo. Si cerca pure di aggiungere un'insulsa storia romantica. Neppure qualche esterno degna di nota per "gustarsi" i luoghi anni '50! Adatto a pubblico molto paziente.
Una collisione fra pianeti s'avvicina, e con lei la fine del mondo. Una moderna arca di Noè in fuga porta con sé anche Bibbia e armi (accoppiata molto cara agli USA), e preferisce un cane a due utilissime galline (assurdità che però accalappia il pubblico emotivo). Technicolor sfavillante, ingenuità scientifiche inevitabili dopo più di 70 anni ed effetti speciali che oggi faranno sorridere, ma di sicuro impatto all'epoca. Confezione lussuosa quindi, ma prevale la noia poiché non viene presa una direzione precisa; è un film fantascientifico? Catastrofico? Romantico? Sociologico?
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Mi era sfuggita la scena sul finale quando il miliardario finanziatore in sedia a rotelle si alza e cammina; o forse non era presente in alcune versioni del film... In ogni caso non si può non pensare al Dottor Stranamore... Curioso anche il paesaggio del nuovo mondo con due piramidi all'orizzonte e una costruzione muraria ciclopica sulla sinistra, dell'inquadratura finale...