I violenti - Film (1956)

Il tema dell'eroe senza macchia che sconfigge tutto e tutti e ripristina l'ordine naturale delle cose, è vecchio quanto il mondo, e, in questo buon western d'annata, viene ripreso con tutte le convenzioni del caso, senza però rigidi schematismi. La regia è corretta, la confezione molto buona, i caratteristi vispi e simpatici, le scene d'azione ben fatte e Charlton Heston sta a cavallo come pochi nella storia. Si può vedere.

Il Capitano Saunders torna a casa appena sposato, ma deve fare i conti con un governo texano ostile, un fratello monco e sbandato e l'oscuro passato della moglie. Forse non sarà la summa del cinema western ma è un film fatto bene, con ottimi protagonisti. Heston e la Baxter nello stesso anno avevano lavorato insieme ne I dieci comandamenti, dando prova di ottimo affiatamento. Ottime la fotografia e la regia. Da segnalare Gilbert Roland, attore dalla notevole personalità e capace di far sentire il suo peso nelle scene (e nei film) dove appare.

Salvo gli ultimi minuti, un western da dimenticare, anche perché cappelli da cowboy, pistole, cinturoni e cavalli sono solo la cornice per un film sentimentale muffo e irritante dove la coppia protagonista veste in modo assai ordinario i panni consunti del militare rude ed arcigno (Heston, con ovvio doppiaggio à la John Wayne di Emilio Cigoli) e dell'ex ballerina che cerca di rifarsi una vita (Baxter). L'unico a guadagnarsi con onore il cachet è Gilbert Roland, vaquero carismatico e fedele. Il titolo è quanto mai esagerato in rapporto ai fatti narrati.