Puppet master: Axis of evil - Film (2010)

Siamo nel 1939, nella stanza d'albergo dove il burattinaio André Toulon si suicida. Un giovane di nome Danny ne ritrova le preziose marionette e fugge dai nazisti. A Charles Band l'idea di abbandonare i suoi giocattolini dopo The legacy non dev'essere piaciuta. Qui, infatti, si torna a raccontare, con toni cupi e perfettamente immersi nella realtà bellica, della formula magica che va a muovere Tunneler, Blade e compagnia bella. Nuovi personaggi (c'è anche l'affascinante giapponese Ozu), un nuovo burattino ma stesse emozioni. Solo per fan.

Il nono capitolo ufficiale (senza contare il crossover Puppet master vs. Demonic toys) si ricollega direttamente al finale del primo film (di cui ricicla e rimonta diverse scene in un gioco al risparmio tipico di casa Band). Questa volta si prende la via del fanta-spionaggio, fra infiltrati nazisti e criminali nipponici. Il plot è poco interessante e la regia di DeCoteau non è particolarmente ispirata, sebbene un paio di sequenze facciano sorridere (la sanguisuga nel sushi ingurgitata come in Slugs). Quello che sembrava un restyling della saga si rivela l'ennesima variante superflua.

Capitolo che si ricollega direttamente al capostipite, come per riavviare la saga su un nuovo sentiero. I pupazzi questa volta finiscono all'interno di una storia all'insegna dello spionaggio (Germania e Giappone tentano di sabotare gli USA dall'interno con un numero ridotto di uomini). Lo sviluppo non è neanche malvagio, sebbene i dialoghi prevalgano sull'azione; semmai, ciò che indispone è la scelta di troncare la resa dei conti finale (tra l'altro nessuno dei due sequel riprenderà il discorso). Cast mediocre e burattini (ce n'è uno nuovo, ma piuttosto brutto) poco sfruttati.