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TITOLO INSERITO IL GIORNO 26/02/18 DAL BENEMERITO NANCY
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Nancy 26/02/18 11:44 - 774 commenti

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Film che sviluppa un corto dello stesso autore. Sorprende per le idee che portano oltre il mito di Freaks: la deformità (reale o percepita) come misura con cui vedere il mondo. Casanova ci porta dentro queste storie malate eppure normali attraverso una calibrata sceneggiatura interpretata ottimamente da tutto il cast e una fotografia irresistibile dai colori pastellati come quelli della pelle umana. Le storie che si intrecciano e la durata limitata rendono la visione scorrevolissima. Veramente un bel film, ragionato e ben orchestrato.
MEMORABILE: La donna-culo soffia sulle candeline il giorno del suo compleanno; Il richiamo della sirena.

Kinodrop 28/02/18 19:40 - 2950 commenti

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La contorsione barocca portata all'estremo sul tema dei freaks, che qui costituiscono una specie di mini società che reinterpreta in modo grottesco e al limite del cattivo gusto gli stereotipi della vita sociale e della convivenza. C'è chi accetta la propria deformità, chi non la percepisce, chi la rifiuta e chi ci convive "di buon grado". Al fondamento tragico, il regista contrappone un'ambientazione color rosa/lilla forse per alleggerire l'impatto di alcune situazioni abbastanza ripugnanti. La sceneggiatura stenta a uscire dal cliché favolistico.
MEMORABILE: La ripugnante ragazza "faccia di culo"; Il ragazzo che voleva farsi sirena.

Galbo 28/03/18 07:21 - 12392 commenti

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Volutamente disturbante, un film spagnolo sulle deformità che tenta di riportare le stesse in un alveo di normalità. In definitiva, al di là di storie spesso grottesche, si rappresenta la solitudine dei soggetti delle storie e la loro disperante ricerca di contatti, spesso realizzata solo con i propri simili. Il tutto in un contesto che valorizza l’estetica, con un trionfo di rosa e viola che contrassegnano il film cromaticamente. Non male, ma forse meno provocatorio di quello che vorrebbe essere.

Il ferrini 6/05/20 00:57 - 2358 commenti

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Non è una visione che si dimentica. Prodotto da De la Iglesia (e chi sennò?) è un film che si colloca a metà fra il drammatico e il grottesco oscillando in un equilibrio miracoloso. Gli attori, pur nelle loro pesanti deformità, riescono a essere magnificamente espressivi, merito di una direzione sapiente e di personaggi scritti con cura. L'emarginazione e il body shaming sono senza dubbio i temi centrali ma Casanova non si limita al compitino e va a toccare anche perversioni e sfruttamento. Un moderno freakshow che disturba e fa pensare.

Minitina80 3/10/20 01:44 - 2984 commenti

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I modelli a cui il regista si è ispirato sembrano essere Tod Browning e David Lynch, anche se il film riesce a stare in piedi da solo e a brillare di luce propria. È senza dubbio disturbante e provocatorio e l’assenza pressoché totale di filtri lo testimonia. L’uso di un linguaggio tanto forte, veicolato da scenografie e costumi che oscillano tra il fucsia e il rosa confetto, sembra essere un ossimoro cinematografico utilizzato come espediente per dare al quadro d’insieme un tocco artistico o d’autore. Perché perdere l’occasione di scoprirlo?

Pigro 3/11/20 10:28 - 9666 commenti

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Mostri, ovvero specchi nei quali rifletterci. La nana, la sfigurata, la donna senza occhi, quella con l’ano in faccia: un mondo di freaks (forse con eccessivo compiacimento) in cui la sovversione dei canoni di bellezza diventa tornasole dei canoni delle relazioni sentimentali e umane tout court nella società odierna. Un film sulla solitudine e sul bisogno d’amore, dipinto con una fiabesca fotografia dai tenui colori pastello rosa e viola, che supera l’eccentricità per portare lo spettatore alla commozione. E a una domanda: cos’è la  normalità?

Schramm 5/10/21 14:50 - 3495 commenti

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La vita è rosa, la vita erosa. La vita in viola, la vita violata. Macroargomentando per situazioni limite, Casanova si spolmona per avvalorare browinghianamente che tutto il mondo è freako e che deforme dentro è peggio che deforme fuori. È tango argentino di kitsch e weird e non stupisce trovare De la Iglesia quale talent scout supervisore, ma tra le fronde di tanta sofisticazione estetica e ampollosa bizzarria si cela maldestro un buonismo così acutizzato da sovrascrivere agrodolci facoltà comiche, trazioni tragiche e slanci grotteschi, e tra stupore e fastidio prevale quest'ultimo.

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