Note: Trad. lett. "Sul globo d'argento". Purtroppo le autorità polacche, al tempo, non permisero che Zulawski terminasse il film. Le parti mancanti sono narrate in terza persona dal regista stesso in una sorta di documento complementare.
Raccontato con la tecnica del POV, viene documentato lo sbarco di quattro astronauti su un altro pianeta molto simile alla terra e la conseguente nascita di una nuova civiltà. La fotografia azzurrina permea quasi tutta la totalità del film creando poi un distacco temporale e di colore nella seconda parte. Offre diverse interpretazioni, la più palese è l'analogia parziale con la bibbia. Ricco di contenuti e messaggi filosofici, il che lo rendono davvero impegnativo, offre dal punto di vista grafico splendide immagini e un cast fantastico.
MEMORABILE: Le vittime impalate; La colonna sonora (che compare solo verso la fine).
Per Zulawski quello di limite è un concetto astratto e il suo cinema si riconferma pari a un tir che vien giù da una scarpata coi freni rotti: dialoghi apoftegmici in odor di peyotl, nosocomiale acting sciamanico, cobaltata fotografia livida, mdp psicotica metà deltaplano metà autoscontro che rincorre una mitologia, il carnale che si fa politico, il politico frontiera del misticismo, l’epos quale cosmica voragine meta-testuale, la sensazione che 2001, Stalker, Annaud, tutto Herzog e un postatomico siano stati blobbati da Artaud in un unico monumentale, sacrale rullo di insopportabile Bellezza. Non più film, ma Monolite. Non più cinema, ma Sabba.
Smisurato film di Zulavski di grande complessità ed a tratti ermeticità. Sconta un impianto troppo verboso con dialoghi letterario-filosofici che non sempre è facile capire dove vogliano portare, ma per fortuna può contare su un impianto visivo di grande bellezza e visionarietà che è la vera molla per portarlo a termine. Resta comunque un'opera ostica, sicuramente affascinante ma non per tutti. Forse vedendolo una seconda volta si capisce meglio, ma bisogna trovare il coraggio. Resta il rimpianto per le parti monche e solo raccontate dal regista polacco.
Film di monolitica epicità e di abbacinante bellezza capace di catturare per il fascino suggestivo delle immagini che aiuta nell'immersione in una trama complessa, ricchissima di metafore criptiche e oscure così come di dialoghi estatici apparentemente slegati dal resto. Permeato da riflessioni filosofiche, religiose e possibilmente anche politiche le quali contribuirono alla travagliata lavorazione dell'opera. Talmente affascinante e ipnotico che persino la sua incompletezza passa in secondo piano e non rappresenta un vero ostacolo per godersi la corsa.
MEMORABILE: Le scene mancanti completafe con le descrizioni del regista.
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DiscussioneZender • 25/12/13 08:31 Capo scrivano - 48839 interventi
...signori, ma qui siamo a livelli di bellezza ultraterreni e incalcolabili!! mi sto sputando e schiaffeggiando allo specchio per averlo snobisticamente tenuto come riserva per anni!! 157' di tale meraviglia e fluidità che volano come se fossero 10, e alla fine ne vorresti vedere altri 157'! eppoi, cacchiarella, sentir dire in un film di 26 anni fa profetiche sentenze come "registra bene: per te la registrazione dell'immagine rappresenta un semidio per metà animale" è qualcosa che ti stende! kanon recuperalo presto, è uno di quei film che ti porti sulla tomba!
Schramm ebbe a dire: ...signori, ma qui siamo a livelli di bellezza ultraterreni e incalcolabili!! mi sto sputando e schiaffeggiando allo specchio per averlo snobisticamente tenuto come riserva per anni!! 157' di tale meraviglia e fluidità che volano come se fossero 10, e alla fine ne vorresti vedere altri 157'! eppoi, cacchiarella, sentir dire in un film di 26 anni fa profetiche sentenze come "registra bene: per te la registrazione dell'immagine rappresenta un semidio per metà animale" è qualcosa che ti stende! kanon recuperalo presto, è uno di quei film che ti porti sulla tomba!
Ti ringrazio per avermelo ricordato perché io me ne ero quasi dimenticato di questo film. Pensa che stavo quasi per creare un festival - per la precisione un "fantafestival"- dedicato alla sci-fi dell'est europa. Purtroppo, defezioni ed ostruzionismo delle autorità hanno bloccato (e tutt'ora bloccano) una sua organizzazione.
Mi sono riletto la trama del "Globo d'argento" e mi ha riportato alla mente romanzi come "Cronache marziane" di Bradbury e "È difficile essere un Dio" dei fratelli Strugackij: entrambi i racconti sono stati concretizzati per il cinema (da me visti ma non davinottati).
Per dovere di cronaca, il film è tratto dall'omonimo racconto (facente parte della trilogia della luna) del prozio di Andrzej, Jerzy Zulawski.
Kanon ebbe a dire: Mi sono riletto la trama del "Globo d'argento" e mi ha riportato alla mente romanzi come "Cronache marziane" di Bradbury e "È difficile essere un Dio" dei fratelli Strugackij
fidati, qua siamo Oltre. e di grandissima lunga. oltrissimo, direi. è il suo impareggiabile capolavorissimo. se ne può parlare solo per superlativi assoluti.
ti rimando al davibook e al commento di imminente uscita.
dico solo che quando leggi/ascolti le parti andate perdute per sempre e ti immagini, dato quanto fin là visto, cosa avrebbero potuto essere, ti viene voglia a) di abbandonarti a un irrefrenabile pianto sfociante nella crisi isterica dell'adjani in possession e b) di presentarti al ministero della cultura polacco armato di tutto punto e farli morire tutti male e molto lentamente.
DiscussioneZender • 22/12/14 09:03 Capo scrivano - 48839 interventi
Cosa significa, Ryo?
DiscussioneNoncha17 • 10/09/16 02:22 Pulizia ai piani - 1067 interventi
Finito di vedere qualche ora fa c/o il Cinema Oberdan di Milano per la rassegna Milano Film Festival in un'edizione recentemente restaurata della durata di 2ore 45minuti e 22secondi.