Note: Cortometraggio; vincitore dei premi: David di Donatello 2002: Miglior cortometraggio
Cinéma Méditerranéen de Montpellier 2001: Premio Canal+, Premio del Pubblico. Si sente la voce di Ricky Memphis.
In meno di 13 minuti Tirabassi racconta una deliziosa storia che per la semplicità potrebbe essere considerata quasi una barzelletta; ma che ha il pregio di essere contestualizzata in un ambiente romanaccio di malavita e in cui tra la voce narrante del protagonista ed il simpaticissimo motivetto musicale, scorre benissimo e regala (per chi già non sa di che si tratta) un finale stroncante di risate amare. La stessa idea verrà recuperata da Salvatores per una scena del film Happy Family.
Fa perfino tenerezza quell'omone avanzo di galera che si ritrova sul groppone il cane di un amico finito in prigione e il gatto del vicino... Cortometraggio assolutamente delizioso per la genialità della storia che, nonostante l'ambientazione burinaccia già vista e stravista, riesce a fare un inaspettato volo verso l'apologo quasi grottesco. La regia è perfettamente calibrata, il protagonista con il suo vocione strascicato è l'uomo giusto, la musichetta sardonicamente allusiva accompagna degnamente il tutto. Si ride con vero gusto.
Perfetta la caratterizzazione del protagonista (Natale Tulli), la vera anima di questo bel cortometraggio. La sua parlata in romanesco, la sua stazza e la sua andatura caracollante conferiscono un senso di realismo al tutto, che diversamente sarebbe stato possibile mostrare. La storia poi è davvero simpatica. Giustamente premiato.
Tolti i titoli [anagramma!] iniziali e i crediti finali, restano solo dieci minuti, ma sono dieci minuti molto gustosi, perché la leggenda metropolitana viene decorata bene. Certamente non inedito l'ambiente romanaccio della vicenda, ma è reso funzionale alla trama e pure contrappuntato con i monumenti della grande Urbe dell'Antichità e del Secolo Ventesimo. Tulli ha il fisico adatto. Lo sfasciacarrozze è Settimio Scacco, figurante in vari film degli Anni Settanta.
La voce ruvida di un omone poco raccomandabile racconta quel che accadde quando, per una volta in vita sua, volle fare una buona azione... Una leggenda metropolitana fra le più note fornisce il soggetto di questo cortometraggio sorprendente per freschezza ed umorismo, che, dopo aver indotto al sorriso con gli impicci legati al cane in affidamento, fa scoppiare la risata con il gatto adottato. Giuste le facce, impagabile il commento burino fuori campo, indovinatissima la colonna sonora: un gioiellino.
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CuriositàZender • 11/05/10 15:36 Capo scrivano - 47787 interventi
A questo corto ("liberamente basato su una leggenda metropolitana", come dice il sottotitolo), o comunque alla stessa leggenda metropolitana si rifà l'episodio del criceto raccontato da De Luigi in Happy family (2010).
CuriositàFabbiu • 19/07/11 20:41 Archivista in seconda - 652 interventi
primo film come protagonista (anche se di un corto si tratta) per Natale Tulli, presenza riconoscibilissima di quasi un'ottantina di film italiani.