Nell'erba alta - Film (2019)

Nell'erba alta
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Titolo originale: In the Tall Grass
Anno: 2019
Genere: horror (colore)
Note: Produzione Netflix tratta da un racconto di Stephen King e Joe Hill.
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TITOLO INSERITO IL GIORNO 5/10/19 DAL BENEMERITO RAMBO90
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Il ferrini 7/10/19 00:08 - 2337 commenti

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Visivamente funziona, soprattutto se si tiene conto che è nato per schermi piccoli. Pur essendo ambientato tutto in esterni riesce infatti a trasmettere una palpabile sensazione di claustrofobia; del resto quando si tratta di rimanere intrappolati dentro qualcosa Natali è un maestro. Punto debole sono invece i personaggi, davvero poco profondi per essere interessanti e ancor meno per suscitare empatia; peccato perché nonostante sia un prodotto che intrattiene, alla fine si ha l'impressione che l'idea si potesse sfruttare meglio.

Pesten 20/10/19 21:13 - 785 commenti

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Tratto da un racconto breve di King. Quello che sembra partire come un film forse fin troppo classico, dopo qualche minuto si rivela più interessante del previsto. Gli eventi improvvisamente prendono una piega strana grazie a una serie di sbalzi temporali che si sovrappongono e donano una sorta di follia al tutto. Col tempo si aggiungono anche violenza, richiami sci-fi (immancabili in King), follia religiosa. Verso il finale magari si perde un po', ma nel complesso non è male.

Rambo90 5/10/19 01:43 - 7661 commenti

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Da un racconto breve ma inquietante di King e Hill, un film che allunga a dismisura il poco testo originale fino a farlo diventare ripetitivo e noioso. Ciò che raggela viene direttamente dalla pagina scritta, mentre tutto quello che è in più è superfluo o ridondante, fino a una conclusione troppo conciliatoria. Cast insignificante, compreso un Wilson invasato che sfiora il ridicolo e campo sterminato d'erba per lo più digitale che non può far paura, anzi annebbia solo la vista. Peccato perché con una maggiore aderenza poteva essere un gioiello.

Galbo 5/10/19 07:32 - 12372 commenti

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Mentre guidano verso la California, due fratelli, Becky e Carl, si addentrano in un campo del Kansas, attirati da una richiesta di aiuto. Tratto da King, il film di Natali è un horror che funziona nel ricreare atmosfere cupe ed angosciose legate ad un luogo apparentemente idillico e in realtà minaccioso e terrorizzante, ma è più riuscito nella prima parte rispetto alla seconda, in cui appare più convenzionale con la storia maggiormente “tirata per le lunghe”. Ottima la prova di Patrick Wilson. Buono il doppiaggio italiano.

Herrkinski 6/10/19 03:42 - 8052 commenti

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Ennesima trasposizione da un racconto di King (e Hill), è un horror soprannaturale che flirta con risvolti sci-fi; se l'atmosfera e l'ambientazione rimandano principalmente a Grano rosso sangue, l'orrore qui è meno evidente (poco anche il sangue) e si gioca a confondere lo spettatore in una sorta di caleidoscopio spazio/tempo in parte già visto e comunque abbastanza tedioso dopo metà film, data anche la mono-location. Il cast abbastanza anonimo e la fotografia plumbea tipica degli horror moderni non aiutano; qualche discreta intuizione visiva.

Daniela 8/10/19 22:02 - 12606 commenti

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In viaggio verso San Diego, una donna incinta e il fratello sentono delle voci che chiedono aiuto provenire da un campo di erba alta... Lo spunto è quello del racconto scritto da King & figlio, ma lo svolgimento se ne discosta, nel tentativo di rendere più sostanzioso il plot. Tentativo poco fruttuoso perché la trama, a forza di innesti, diventa confusa e ripetitiva. Qualche sequenza riuscita c'è, ma Natali ha diretto cose più visivamente più intriganti ed anche il paragone inevitabile con l'altra pellicola "agreste" tratta da King risulta nel complesso perdente.

Pinhead80 15/10/19 11:22 - 4715 commenti

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Fratello e sorella incinta si fermano con l'auto nei pressi di una chiesa. Dal campo adiacente sentiranno la voce di un bambino che si è perso e da lì sarà l'inizio di un incubo. I racconti di Stephen King hanno sempre un fascino incredibile sulla carta stampata, ma purtroppo troppo spesso non hanno la stessa resa sul piccolo/grande schermo. La protagonista femminile è alquanto odiosa, mentre gli uomini fanno a dovere la loro parte. Forse c'era troppo poco per fare della storia un lungometraggio e la pellicola alla lunga ne risente.

Taxius 16/12/19 19:51 - 1656 commenti

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Tratto da un racconto breve di Stephen King, il film parla di un infinito campo di grano che attira su di sé sventurati viandanti imprigionandoli come se fossero all'interno di un labirinto senza via di uscita. La trama è abbastanza interessante e gioca molto sull'effetto claustrofobico del campo di grano e sul fascino dei paradossi temporali. Purtroppo i personaggi sono poco convincenti e pure la stessa star del film, ovvero Patrick Wilson (che ormai questi film se li fa tutti), appare poco convinta. Nulla di memorabile ma comunque non male.

Gestarsh99 14/02/20 16:30 - 1395 commenti

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Per Natali, al di là del Rubikone c'è un grande prato verde dove nascono devianze kinghiane. Diversamente dal "cubolavoro" anni '90, l'irrazionalità dei prolegomeni si estende a tutto il narrato, confermando che il loop perde il pelo ma non il circolo vizioso. Il regista la fa semplice mettendoci dentro quasi algoritmicamente un po' di ricorsività alla Mandelbrot, un tot di sovrapposizione in multiverso, due spicchi di Kubrick (il labirinto di Shining, il monolito di 2001), erbette alla Shyamalan e la solita manica larga di Netflix sulla bassa fiscalità nelle rifiniture logico-contenutistiche.
MEMORABILE: Il pietrone a centrocampo.

Cotola 1/12/20 20:41 - 8998 commenti

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Lo spunto iniziale sarebbe anche intrigante, ma ha il fiato corto: non per nulla è tratto da un racconto. Non c'è da stupirsi se il plot, per irrobustire le poche pagine cartacee, deve ricorrere a inutili ripetizioni solo per allungare il brodo. Peccato che ciò abbia un effetto narcotizzante sul film, che si fa ben presto noioso e confuso. A tutto ciò si aggiunga anche che alcuni spunti sono buttati lì e non vengono approfonditi, perdendosi così in una mare d'erba come i suoi protagonisti. Inutile negarlo: Natali ha azzeccato, al momento, solo il suo esordio.

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Minitina80 9/01/21 18:45 - 2976 commenti

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Non è sempre facile trasporre un racconto sullo schermo, men che meno quando tra le mani si ha un’opera di King. Traslare o tradurre l'atmosfera presente nelle pagine del libro in qualcosa di funzionale diventa spesso l’ostacolo principale. Il lavoro di Natali, purtroppo, non fa eccezione e non evita la noia che predomina per tutta la durata. Tutto ciò è imputabile alla monotonia dello scenario e alla trama, ridondante e aggrovigliata dal pasticcio temporale dal quale non riesce a districarsi in maniera sensata. Si fatica ad arrivare ai titoli di coda e non è cosa da poco.

Lupus73 17/01/21 14:27 - 1485 commenti

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Da Stephen King: gente nei pressi di un campo di erba alta sente chiamare aiuto, entra e non esce così facilmente. Il campo di erba è un dedalo in cui lo spazio e il tempo perdono ogni connotazione e ordine da noi normalmente percepito, senza apparente rispondenza alle leggi fisiche terrene. Al centro un monolite con graffiti (pagani? extraterrestri?) che ricorda molto quello di Black mountain side per connotazioni ed effetti sugli umani. Fotografia molto artefatta e digitale, abuso di chroma key per sfondi e cieli visibilmente fintissimi, sceneggiatura non così entusiasmante.

Pumpkh75 22/03/21 14:54 - 1736 commenti

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Una spirale di paradossi spazio temporali in cui il tempo trae giovamento da rotture e ripartenze (inserite con poca logica ma a fagiolo) mentre lo spazio, uno sterminato campo d’erba con al centro un monolite magnetico e un po' santone, è comunque troppo parco di fronzoli per poter reggere una durata alla quale quindici minuti in meno avrebbe fatto solo bene. Discreti regia e interpreti, con il piccolo Buie jr che ricorda, ma guarda un po', il John Franklin di Grano rosso sangue. Amabilmente ciclico, anche se non viene certo voglia di cominciarne daccapo la visione.

Enzus79 23/07/21 22:26 - 2864 commenti

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Tratto dall'omonimo racconto di Stephen King. Storia che, pur non essendo propriamente banale, risulta alquanto confusionaria, con dinamiche tutt'altro che lineari. Dialoghi e alcune situazioni (come  per esempio il finale) sono tirati per i capelli, suspense e tensione latitano. Visivamente apprezzabile, comunque, e la regia di Natali è efficace. Ci si aspettava qualcosa di meglio.
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  • Curiosità Daniela • 8/10/19 21:49
    Gran Burattinaio - 5925 interventi
    Il coautore del racconto da cui è tratto il film è Joe Hill, pseudonimo di Joseph Hillstrom King, scrittore e fumettista figlio di Stephen King.
  • Curiosità Siska80 • 16/02/20 12:40
    Comunicazione esterna - 668 interventi
    Il regista è Vincenzo Natali che divenne famoso dopo aver diretto Cube. Comq qui, anche in Cube l’ambiente presentato era claustrofobico e le persone chiuse all’interno avevano un solo obiettivo: quello di cercare di sopravvivere, in qualche modo. Oltre a sedersi sulla sedia da regista, Vincenzo Natali ha firmato anche la sceneggiatura del film.

    Fonte: https://popcorntv.it/cinema/nellerba-alta-trama-cast-curiosita-sul-film-netflix/64741