Pare più una favola che una commedia, se si considera il numero dei particolari legati a risvolti del tutto improbabili nella vicenda (e di cui Wilder è al corrente, dal momento che chiude con un'apparizione “impossibile” del doppio di Lemmon). Tutto sa di fasullo fin dalla Parigi che funge da ambientazione, ricostruita in studio o disegnata su fondali dipinti. Il muoversi quindi in territori ove la plausibilità si fa a tratti quasi disvalore segna l'indirizzamento deciso verso la farsa e il comico; senza che però il film ne tenga davvero conto, perché invece dialoghi e situazioni restano quelli tipici della commedia. Rispetto quindi ad altri lavori del regista – anche per la derivazione...Leggi tutto del soggetto da un musical, nonostante qui nessuno canti – ci si pone di fronte a una storia in cui i buoni sentimenti dovranno per forza trionfare ad ogni scena seguendo un percorso di fondo ingenuo che contrasta con temi in realtà adulti come la prostituzione. La Irma del titolo infatti (MacLaine) fa la passeggiatrice nel quartiere di Les Halles, condividendo la strada (e l'hotel a ore dove “si consuma”) con un nutrito gruppo di colleghe. Esercitano protette dai relativi magnaccia che nel bar all'angolo gestito dal folcloristico Moustache (Jacobi) corrompono i “flic” della zona pagando una tangente da versarsi nel cappello rovesciato sul tavolo come in una incresciosa questua. Un giro di denaro ben preciso interrotto dall'arrivo in zona di Nestore Patou (Lemmon), poliziotto integerrimo il quale come prima cosa ordina una retata. Una vera rivoluzione, sedata con il veloce licenziamento del poveretto che, passato dalla parte opposta, si autopromuove protettore della bella Irma e sogna che lei possa cessare l'attività per viverci insieme senza travasi di bile. Per realizzare il proprio progetto a lunga scadenza Nestore inventa un piano in combutta con il barista: si mette baffi, benda sull'occhio e cappello per trasformarsi in Lord X, un ricchissimo inglese disposto a pagare 500 franchi per ogni giornata passata a giocare a carte con la donna, contenta di potersi dedicare solo a lui. I soldi glieli presta il barista, al quale Nestore li restituirà dopo averli ricevuti da Irma per il suo lavoro da protettore. Manca però com'è ovvio un anello alla catena, e per procurarsi i franchi sufficienti al “traffico” Nestore lavorerà di notte al macello, ritrovandosi di giorno sfinito. Un passaggio di denaro ingegnoso che, con il doppio ruolo di Lemmon, regala al protagonista lo spazio per occupare la scena anche più di una MacLaine deliziosa, qui prostituta con un suo codice d'onore e naturalmente innamorata del suo Nestore. Popolato di personaggi sopra le righe, ricco di un umorismo sovente datato che trova in un Lemmon esagitato un mattatore troppo macchiettistico per convincere, il film si ferma alla superficie azzeccando qualche dialogo e procedendo spedito grazie all'inappuntabile regia di Wilder. Ma l'impatto è quello della commedia allegra e fin troppo spensierata, vivace come i colori della fotografia di Joseph LaShelle, sganciata virtualmente da ogni implicazione con la realtà e che ricorre a espedienti tipici del comico (il doppio, il barista con trascorsi in ogni lavoro immaginabile pronto a intervenire in qualsiasi difficoltà) calcando però maldestramente la mano sull'iperbole con risultati talvolta scoraggianti. La MacLaine è comunque davvero dolcissima. Piccole parti per Tura Satana (la passeggiatrice con le decorazioni sul petto), James Caan (il soldato con la radiolina) e Bill Bixby (il marinaio). Piuttosto insopportabile l'intero gruppo di protettori, non molto meglio il parco prostitute.
Parigi. Irma è una "nota" prostituta, che trova il vero amore incontrando Nestore, un ex-poliziotto. Sbarazzatosi del protettore di Irma, Nestore si fidanza con lei; ma Irma non ha assolutamente intenzione di abbandonare la professione più antica del mondo... Grande commedia di Wilder, che torna nella sua amata Parigi. Il vero protagonista del film è il quartiere malfamato della città, con i suoi strambi personaggi che vanno e vengono. Wilder è lesto nel "giocarci su". Spassoso il personaggio del barista/avvocato/ostetrico/ecc.
Tratto da una commedia di un autore francese, Irma la dolce è una delle commedie più riuscite dirette dal grande Billy Wilder. Magnifica la rappresentazione di Parigi (città molto amata dal regista) paradossalmente ricostruita in studio ma assolutamente realistica, deliziose le musiche di Andrè Prèvin ed ottima la prova dei due attori principali, Jack Lemmon e Shirley MacLaine.
Uno dei capolavori indiscussi del grande Billy Wilder. Ben scritto, insieme al fidato I. A. L. Diamond e diretto con mano impeccabile, ha nel ritmo e sopratutto nel ricco cast i suoi punti di forza. Jack Lemmon in forma strepitosa. La MacLaine lascia il segno. Jacobi nel ruolo del barista semplicemente memorabile. Diversi i momenti da ricordare. Classico.
Irma... nome da dura per una ragazza dolce! Felice antinomia che rispecchia il carattere del film, in fondo, una storia romantica, a forte rischio di scivolare nel moralismo: la redenzione di una prostituta ad opera di un bravo ragazzo. Eppure la commedia è irriverente e giocosa, sapida di ironia e di parigina nonchalance, costellata dalle perle di cinica saggezza del filosofo da bar Moustache. Lemmon ultra-trasformista, felina la MacLaine.
Flic parigino innamorato di una prostituta, per poterla avere tutta per sé prima ne diventa il protettore, poi l'unico cliente, facendosi passare per un vecchio e facoltoso lord inglese, di cui però finisce per diventare geloso. Commedia spiritosa e coloratissima, come la Parigi ricostruita in studio con la sua "fauna" bizzarra, che offre a Lemmon un ruolo multiforme in cui può dare sfogo a tutto il suo talento istrionico. A rimanere impressa è però soprattutto la figurina di MacLaine, col suo volto lunare e le lunghe gambe con le calze verdi.
MEMORABILE: L'apparizione finale del lord inglese... ma, come dice il barista/avvocato/ostetrico, "questa è un'altra storia".
Scattante commedia degli equivoci la cui pur stilizzata essenzialità non scade nel generico grazie alla ricostruzione di una Parigi popolana e mercantile (“il ventre di Parigi”) e alla grandiosa interpretazione – con tanto di travestimento da Lord inglese eccentrico e monocolo – di Lemmon; altrettanto memorabili Jacobi nel ruolo di Moustache, accorto barista factotum, e l’enorme Yarnell in quello del violento protettore Hyppolite. I colori della fotografia tendono spesso al verde, intonandosi alle calze della MacLaine e al fiocchetto della sua cagnolina.
MEMORABILE: «Ma questa è un’altra storia» (Moustache). Il travestimento da poliziotto.
Ottima commedia wilderiana che pur non avendo lo spessore “autoriale” di altri suoi lavori, riesce a deliziare e divertire lo spettatore per tutta la sua durata. Merito di una sceneggiatura briosa e vivace e di una coppia di protagonisti in gran forma, specie un Lemmon trasformista, e di una serie di comprimari in ruoli decisamente riusciti.
Wilder torna sul meccanismo dell'innamorato che inventa un alter-ego e fa ancora centro. Lo strano triangolo tra il poliziotto, la prostituta e il riccone è ambientato in una Parigi tanto pittoresca quanto stupefacente nella bella ricostruzione scenografica, valorizzata da una piacevole fotografia da cartolina. La coppia Lennon-MacLaine regala momenti di assoluta godibilità, cesellati su una sceneggiatura impeccabile e su una regia dai ritmi perfetti. Gusto dell'irriverente a briglia sciolte, ma calibrato da un garbo che seduce e diverte.
Un tema drammatico e fragile come quello della prostituzione viene trattato con ironia e cinismo da un Billy Wilder in gran forma. Jack Lemmon più bravo della MacLaine. Peccato per il finale che non convince e per la durata, che purtroppo si "sente".
Devo confessare che mi aspettavo di più da questa commedia targata Wilder, decisamente meno riuscita rispetto al capolavoro A qualcuno piace caldo. Inizia col ritmo giusto e per un po' tutto fila liscio, anche grazie alle interpretazioni di Lemmon e ancor di più di Shirley MacLaine e Lou Jacobi; poi però incomincia a pagare lo scotto di una durata eccessiva (siamo ben oltre le due ore) fino ad arrivare a una conclusione non troppo entusiasmante. Buona la ricostruzione in studio di una Parigi d'epoca. Sicuramente merita comunque la visione. **!
Come sempre Billy Wilder non sbaglia un colpo. Aggiungiamoci poi i valori aggiunti degli strepitosi Lemmon - MacLaine e il gioco è fatto. Bellissima commedia agro dolce che forse difetta solo nella lungaggine. Il lavoro più vecchio del mondo visto in maniera soft e romantica, in una Parigi minuziosamente ricostruita.
Bellissimo esempio di grande cinema elegante ed esilarante, basato su equivoci a volte paradossali ma dal divertimento assicurato e nel quale Wilder esalta il suo pregevole modo di dirigere. Nonostante la durata non compaiono segni di noia grazie al suo stile goliardico e brillante, con uno humour dal gusto agrodolce. L'ottima regia, il sarcastico tono di denuncia sociale e la briosa interpretazione del duo Lemmon-MacLaine lo rendono un film da apprezzare e riscoprire.
MEMORABILE: "Essere troppo onesti in un mondo disonesto è come spennare un pollo controvento: si finisce sempre con la bocca piena di penne".
Altro gioiellino di Billy Wilder con la straordinaria coppia Lemmon-MacLaine, già vista nel capolavoro L'appartamento. Colpiscono soprattutto i dialoghi, assai distanti dal tipico puritanesimo americano tuttora presente nel cinema. La prostituzione, qui, non viene affatto attaccata dai soliti moralismi ma solo dalla gelosia del protagonista, peraltro bravissimo in entrambi i ruoli (fidanzato e ricco cliente). Spassoso.
MEMORABILE: "Mi hanno chiesto di fare le cose più strane, ma mai di smettere di fumare".
Una commedia geniale e d'altri tempi fondata sugli equivoci. Il tema principale è la prostituzione: un tema molto delicato a quell'epoca, ma quel genio di Billy Wilder ci ha costruito sopra una bellissima commedia che a più di 50 anni continua a far sorridere. La MacLaine e Jacobi sono fantastici, ma Lemmon è monumentale soprattutto nella parte del vecchio Lord. Tante ma tante risate.
MEMORABILE: La perquisizione a casa di Irma; Lord X che riemerge dalle acque; Il finale.
Rispettare le regole è più faticoso che trasgredirle: quindi cui prodest? Dopo una ricognizione sulla legge del mercato sociale che tra mattatoi, prostituzione e malavita fa pensare a Fassbinder, Wilder si sdrammatizza nella più collaudata commedia degli equivoci: doppio, bipolare, a un passo dalla tragedia si volatilizza nel surrealismo. D'altra parte, quello che urgeva dire è stato detto. Tra una Parigi vera e il suo doppio, identità e conformità, ribaltamento della dialettica uomo-donna, senso del dovere e del piacere, la schizofrenia sembra l'unica forma possibile di adattamento. Geniale.
Celeberrima commedia in cui, almeno inizialmente, non tutto funziona: non esalta il ritmo, non esalta il personaggio un po' in bilico (poliziotto timido, magnaccio geloso) del sempre eccellente Lemmon e nemmeno la piega che il soggetto sembra prendere in un primo momento. Poi fortunatamente si sterza verso il paradossale-pirandelliano e il film prende quota. A quel punto diventa anche più facile apprezzare la sgargiante confezione, la bellezza della MacLaine, le raffinate sonorità della colonna sonora e la fascinosa Parigi ricreata in studio.
Ex poliziotto protegge una prostituta per amore. Durata notevole per una commedia sentimentale che sfrutta gli ambienti parigini (sebbene palesemente in studio) e gli scambi di ruolo (maschili). Meglio la seconda parte, quando ci si concentra sui guai giudiziari per salvare l'amata. Lemmon è più variegato mentre la MacLaine si fa notare per la spigliatezza. Piccoli ammiccamenti sessuali per un'epoca in cui il massimo era una schiena nuda.
MEMORABILE: Lemmon che esce dall'acqua vestito; La MacLaine che balla.
La commedia umana del regista continua con questa gioiosa pochade degli equivoci. Priva della proverbiale cattiveria wilderiana è forse la sua opera più leggera, un tantino lunga ma sempre spassosa grazie alla splendida e coloratissima ricostruzione in studio dei mercati parigini delle Halles e alla maiuscola prestazione attoriale dell’ormai collaudata coppia Lemmon-MacLaine, lui nuovamente impegnato in un doppio ruolo en travesti. I primi 45 minuti sono un eccezionale e sfrenato omaggio al genere slapstick. Memorabile come sempre il finale.
MEMORABILE: La spruzzata di seltz in faccia; La palla da biliardo in bocca; Il twist sul tavolo da biliardo; Il cagnolino ubriaco; "Ma questa è un'altra storia".
Commedia brillante e romantica di Billy Wilder, esperto nel genere, che neanche stavolta tradisce benché la pellicola non arrivi allo straordinario livello di altri suoi lavori. Numerose sono le buone battute, i dialoghi sono brillanti come sempre e il cast rende perfettamente nei vari ruoli, con Jack Lemmon e Shirley McLaine che mostrano tutta la loro bravura. Il problema sta nella tendenza del film all'abbandonare il credibile per alcune scene fantasiose che forse era meglio evitare. Altra pecca è la lunghezza, esagerata. Alcuni riempitivi si potevano eliminare. Comunque da vedere.
Briosa, spumeggiante ed effervescente commedia degli equivoci d'autore, capace di sostenere egregiamente la sua significativa durata grazie a brillanti cardini d'inverosimiglianza, colpi di scena elettrizzanti e buone parentesi dialogiche. Sebbene indebolita da svariate gag dall'impatto eccessivamente datato e caricaturale, l'intera opera guizza in una fiammante danza del cigno dello stile wilderiano, zigzagando tra gustose citazioni , sfondamenti delle profondità sceniche da appartamento e robusti istrionismi interpretativi. Notevole il picco ritmico degli ultimi venti minuti.
MEMORABILE: Il rapporto Nestore/Moustache; Il pollo controvento; Rissa; Lento svestimento di Nestore; Scambio della maschera; "Tigre! "; Lord X; Al fiume; Finale.
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Scopro che il film è V.M. 18!!!
Che non sia mai passato integrale in tv?
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HomevideoRocchiola • 10/08/19 18:03 Call center Davinotti - 1318 interventi
Il tema della prostituzione era al tempo ancora tabù e pur con un tono leggero Wilder lo affrontò in modo piuttosto diretto beccandosi il divieto ai 18. Infatti è consigliabile vederlo in DVD perché credo che in televisione abbia qualche piccolo taglio per permetterne il passaggio nelle fasce orarie protette. Il vecchio DVD della MGM presentato nel corretto formato panoramico 2.35 offre un'immagine dai colori piuttosto brillanti ed una definizione più che accettabile per un supporto SD. Tuttavia la pellicola non è stata restaurata e per tutta la durata persistono piccoli difetti(puntinature e modesti graffi) che in ogni caso non disturbano più di tanto la visione. L'audio italiano mono è discreto non potentissimo ma chiaro. Certo sul fronte bluray abbiamo le recenti edizioni Usa Kino e Uk Eureka che pur non avendo l’audio italiano sono comunque ragguardevoli di segnalazione per la superba qualità video stando alle recensioni disponibili sul web.
DiscussioneRocchiola • 10/08/19 18:15 Call center Davinotti - 1318 interventi
il film è una vera fucina di futuri star. Infatti abbiamo nell'ordine:
- nei panni del marinaio tatuato
Bill Bixby futuro Hulk televisivo,
- in quelli della prostituta Kiki la cosacca Grace Lee Whitney la futura bionda attendente del Capitano Kirk nella prima stagione della serie classica di Star Trek,
- addirittura la futura centaura di Russ Mayer Tura Satana nei panni della prostituta Suzette Wong;
- e per chiudere non accreditato un giovanissimo James Caan nel ruolo di un militare che sta ascoltando la partita alla radio mentre entra con una prostituta all'Hotel Casanova.
Billy Wilder voleva Marilyn Monroe per il ruolo principale, essendo stato convinto dalla sua performance in A qualcuno piace caldo. Purtroppo la Monroe morì prima dell'inizio della lavorazione.
Dvd Sinister (edizione restaurata in hd) disponibile dal 10/03/2021.
HomevideoRocchiola • 22/03/21 11:04 Call center Davinotti - 1318 interventi
Il DVD della Sinister rappresenta un ulteriore miglioramento nella rappresentazione di questo classico della commedia americana. Il video panoramico 2.35 restaurato in HD è eccellente, sono state eliminate le residue spuntinature dell'edizione MGM e le immagini appaiono perfettamente pulite, brillanti e dalla colorazione ben equilibrata. Anche la definizione è molto buona e regge bene la visione anche su uno schermo di grandi dimensioni 55" da me personalmente testato. Audio italiano d'epoca mediamente potente e chiaro. Probabile l'utilizzo del master del bluray americano. Unica pecca la solita riduzione di un master HD su supporto SD, prassi ormai consolidata nel nostro Belpaese !!! Quando ci decideremo a commercializzare il disco blu?