Motorpsycho! - Film (1965)

Motorpsycho!

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 8/04/07 DAL BENEMERITO ALMAYER
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Almayer 8/04/07 15:34 - 169 commenti

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In un film che può apparire mera exploitation, Meyer ci mette una bella analisi sulla tendenza alla violenza nella società USA. Buon ritmo, deliziosa colonna sonora e attrici splendidamente poppute, anche se molto meno discinte rispetto ai suoi successivi lavori. Raccomandato.

Undying 2/10/07 15:10 - 3807 commenti

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Cinema del corpo, fatto di sensazioni (a volte sgradevoli, come la violenza nelle sue varie sfaccettature: sessuale e psicologica) che pulsa di carne e sangue. È sviluppato come un road-movie, dove tre mascalzoni motorizzati se ne vanno a spasso violentando donne fidanzate in un'ambientazione "desertica". Meyer questa volta analizza, pur superficialmente, le derive di una nazione democratica con un occhio meno disincantato di quello che porrà nei film a venire. Il taglio distintivo è dato dalla presenza di attrici dall'abbondante torace.

Matalo! 18/08/08 14:16 - 1378 commenti

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Nonostante io sia un apprezzatore storico di Meyer, Motorpsycho! è di un tedio inarrivabile, con quelle motorette che sembrano dei Garellini, con le loro radioline dondolanti sguainate chitarre psicotroniche. Davvero noioso e si sente tutto il low budget, cosa che succedeva solo in minima parte nell'inquietante suo predecessore Faster Pussycat.

Deepred89 15/08/08 22:14 - 3706 commenti

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Tra i migliori film di Russ Meyer. Esteticamente poco curato ma veloce, divertente e con un interessante messaggio di fondo. Attori scarsi ma funzionali al ruolo, un po' di violenza, un po' di erotismo (le attrici impiegate sono quelle tipiche del regista) e il gioco è fatto. Molto simile (ma superiore) a Faster pussycat! Kill! Kill!.

Homesick 2/12/09 18:20 - 5737 commenti

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Anticipando alcune situazioni-tipo del prolifico filone del rape & revenge e il teppismo incontrollato di Arancia meccanica, Meyer percorre un’America brulla, selvaggia e violenta, profondamente ferita dalla guerra del Vietnam: quest’ultima è richiamata in un assedio finale in cui non mancano bombe a mano e slogan contro i Vietcong. Le nudità femminili sono più parche del solito, ma il bikini sfoggiato in apertura dalla prosperosa Arshalouis Aivazian lascia un ricordo tanto indelebile quanto piacevole. Meyer compare nel ruolo dello sceriffo.

Pinhead80 5/11/10 11:39 - 4759 commenti

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Una banda di motociclisti (ma non pensate alle harvey davidson) scorrazza per le strade/deserti importunando coppie, costituite da giovani molto procaci. Altro film da drive-in del bosomane Meyer che non ci fa mancare la solita dose di "vixen" (come chiama lui le donne) formose e abbondanti. Tuttavia è molto più casto di altri film dello stesso autore. La sceneggiatura, tranne qualche incongruenza nei dialoghi, è accettabile. Film estivo da vedere accompagnato da una bella limonata fresca.

Giacomovie 11/01/11 17:21 - 1398 commenti

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I film di Meyer in bianco/nero sono utili per capire meglio il suo stile (e qualche sua idea di natura socio-politica) ma non sono indispensabili. È più piacevole come road-movie che come presunta pellicola erotica. Di provocante c'è solo un trio di donne maggiorate che fa immaginare le proprie curve, per il resto la storia è girata come uno scorrevole fumettone in cui non manca però qualche stupidità. Pessimo il doppiaggio. **!

Luchi78 24/10/11 12:05 - 1521 commenti

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È il Meyer che raggiungerà il suo apice poco dopo con Faster Pussycat, ma lo stile proposto è lo stesso e anche l'attrice protagonista, Haji, comparirà in tutti e due i film. Il tono violento e drammatico è in qualche modo stemperato dalle presenze delle formose attrici che accendono le micce del trio di sconsiderati motociclisti. Nel finale il richiamo agli stress post-traumatici del Vietnam con delirii ed esplosioni associate è niente male. Ottima prova.

Fauno 31/01/11 11:23 - 2212 commenti

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Fa un po' meno pena di Faster Pussycat, ma non capirò mai cosa volesse rappresentare questo regista. Il matto che viene forzato o che forza sè stesso alla follia, alla cattiveria, alla violenza più estrema? Non me lo spiego diversamente. Inutile mi stia a crogiolare sui veterinari di allora con le clienti vogliose e dai seni smisurati, anche perché Corey è un gran puro, ma la sua personalità scompare col film...
MEMORABILE: Sparano perfino all'unica cosa carina del film che è la radio...

Cotola 10/06/11 22:24 - 9043 commenti

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Quello di questo film è un Meyer meno divertito e spensierato dei lavori successivi anche se già vi campeggia il suo stile iperbolico. L'analisi sull'America e sui suoi istinti violenti non è certo raffinata e originale, ma tuttavia abbastanza efficace soprattutto da un punto di vista visivo. Anche la narrazione regge bene, grazie ad un ritmo consistente e a qualche discreta trovata come quella delle parte finale. Buone anche le ambientazione e l'incalzante e jazzante colonna sonora.

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Ciavazzaro 5/06/15 01:27 - 4770 commenti

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Molto divertente. Pur non risultando un capolavoro, nella sua semplicità risulta godibile. La violenza, seppure soprattutto suggerita, è ben presente e rappresentata dall'odioso personaggio del pazzo capo dei motociclisti, che trascinerà se stesso e i suoi due compari in una spirale di morte, senza speranza di salvezza. Cast meno peggio della media di questi prodotti, con l'interessante e compianta Aivazian. Bella l'ambientazione desertica e il finale "esplosivo".
MEMORABILE: Il finale; Il tentativo di seduzione; Il capo dei motociclisti con fucile sopra la roccia.

Paulaster 9/03/18 12:13 - 4419 commenti

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Tre motociclisti gradassi se ne vanno a zonzo seminando morte e terrore. Un film sempre condotto sul filo dell’erotismo, con le donne ricche di iniziativa (non discinte però) e pronte ad ammiccare al sesso. Principio con dialoghi ambigui tra puledre e accoppiamenti, poi più drammatico col deserto a far pagare i conti. Attori con le facce giuste ma qualche limite recitativo vengono aiutati da musiche vivaci e dal b/n che funziona con l’ambiente polveroso.
MEMORABILE: La ragazza che finge di essere presa all’amo.

Jdelarge 19/12/19 21:16 - 1000 commenti

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Un film stravagante, come ogni opera di Meyer, il quale riesce a mettere in evidenza i temi più svariati con l'ausilio di una trama decisamente esigua. I dialoghi, pur risultando semplici ed essenziali, riescono a creare un ritratto appropriato delle passioni e dei vizi dell'America provinciale. Donne, motori, violenza e guerra sembrano essere il fulcro attorno al quale tutti gli uomini girano finendo col diventare, inesorabilmente, vittime. Il montaggio e la fotografia contribuiscono a rendere il film assolutamente unico.

Berto88fi 11/02/20 14:07 - 216 commenti

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Deludente prova di Meyer, incerto tra "Sex & violence" e road-movie d'azione; ma la pellicola non funziona né come exploitation, con violenza ridotta al minimo, né come erotico perché le nudità sono pari a zero. La regia è superficiale e priva di guizzi, le musiche a lungo andare irritanti e il ritmo troppo blando. Le attrici, senz'altro belle e procaci, si muovono come fossero in passerella e i tre malintenzionati che fanno i duri girano con dei motorini da 40 km/h. Il finale ha il suo perché ma ci si arriva davvero a fatica.
MEMORABILE: Haji, obbligata a succhiare il veleno dalla gamba.

Lupus73 5/06/22 00:35 - 1494 commenti

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Russ Meyer crea una sorta di brutta copia in versione maschile del suo prossimo capolavoro Faster pussycat: tre moticiclisti/teppisti seminano panico, violentano e uccidono tra paesaggi desertici dell'Arizona. Interessante come questa sorta di biker-exploitation abbia anticipato capisaldi come Easy rider. Il b/n è ancora influenzato da certo gotico anni '30, la sceneggiatura dai tipici dialoghi didascalici o baloonistici è fortemente vicina a certi fumetti pulp, mentre il finale mostra chiare ascendenze western. Non il miglior Russ Meyer ma seminale (e le pinup sono sempre notevoli).

Cerveza 29/08/23 09:53 - 366 commenti

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Femmine con seni oversize ancheggiano dietro swing da nightclub, giovinastri in sella a motorette giapponesi si caricano ascoltando chitarre surf dalla radiolina, dialoghi rudimentali che fan sembrare Alex l’ariete il Settimo sigillo. Lo scabro Russ Meyer si lancia ad accalappiare gli istinti primitivi del pubblico giovane da drive-in: sesso e potere. Il solito Meyer dalle polverose inquadrature rasoterra, l'intreccio scarno e i personaggi da fumetto; un freak show da luna park che replicherà all'infinito. Qualsiasi significato recondito possa emergere, è totalmente accidentale.
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