Volti del cinema italiano nel cast VOLTI ITALIANI NEL CAST Volti del cinema italiano nel cast

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Commedia garbata che s’inserisce perfettamente nel trend di questi anni, in cui lo stile è pressoché sempre lo stesso con minime variazioni perlopiù imputabili alle diverse interpretazioni di attori dal cliché già oliato. Margherita Buy, che nel filone si è ampiamente guadagnata col tempo la palma della migliore, non sbaglia nemmeno questa volta, tratteggiando con estrema dolcezza e grande bravura il solito personaggio di donna psicologicamente instabile, costantemente in bilico tra il pianto liberatorio e il desiderio di esplodere la propria rabbia. Qui è una tenera zitella la cui sorella (Inaudi) deve sposarsi con un simpatico guascone (Volo)...Leggi tutto dopo una vita passata da un letto all’altro. Siamo in chiesa, il giorno delle nozze, e al momento del fatidico “sì” parte il flashback attraverso il quale si raccontano i giorni precedenti la cerimonia. E’ così che conosciamo dapprima la famiglia (padre, madre e sorella) e quindi il futuro cognato della protagonista, col quale s’instaurerà uno strano rapporto di amore/odio destinato a protrarsi per l’intero film e a caratterizzarne l’andamento. Grazie infatti anche alla buona vena di Fabio Volo, attore magari non eccelso ma dotato di una spontaneità che lo rende immediatamente simpatico, i dialoghi tra i due rappresentano uno dei punti di forza a cui la regia non impeccabile di Nina di Majo si appiglia per recuperare ritmo e dinamicità. Poi ovviamente, di contorno, qualche personaggio un po’ strambo a cui spetta il compito di garantire un po’ di risate. In questo senso va letta la presenza dell’intruso svedese fissato con l’idea di girare un film “dogma” ma anche quella di Luciana Littizzetto, l’amica bruttarella che vorrebbe agganciare il buon partito (Antonio Petrocelli) e che però riesce a emergere anche come personaggio a tutto tondo grazie alla bravura dell’attrice. Tutto gira comunque intorno alla Buy e al suo spirito ingenuo, alla sua ricca gamma espressiva capace di donare spessore e profondità al personaggio. Non c’è niente di nuovo, nulla di particolarmente memorabile e anzi nel finale si accusa un improvviso e malaugurato prolungarsi di una chiara fase di stanca, eppure non si può dire che il film demeriti. Perché è costruito con apprezzabile leggerezza e si lascia vedere, centrando qualche buon momento e offrendo una soddisfacente prova complessiva del cast.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 8/05/10 DAL BENEMERITO PUPPIGALLO POI DAVINOTTATO IL GIORNO 15/05/10
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Puppigallo 8/05/10 00:30 - 5250 commenti

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La Buy se la cavicchia (forse anche perchè fa sempre lo stesso personaggio: la nevrotica, incompresa e stressata) e Volo è sopportabile. Il vero problema è la sceneggiatura, che regge circa 35 minuti, per poi naufragare lentamente, ma inesorabilmente. Si ha infatti la netta sensazione che gli sceneggiatori, a un certo punto, vedendo che il tutto si stava già esaurendo dopo mezzo copione, abbiano iniziato a sbatterci dentro banali colpetti di scena per ravvivare il fuoco di idee di una pellicola in riserva. Il risultato è una mediocre, facile commediola che, qua e là, al massimo fa sorridere.
MEMORABILE: La Buy: "Questo servizio di piatti è vecchio; si sposa mia sorella, non l'infanta di Spagna".

Ianrufus 10/05/10 20:03 - 139 commenti

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Mah... Si rimane perplessi davanti a certe pellicole così prive di pathos. Sì certo, la Buy è brava, l'abbiamo capito già da parecchi anni... ma qui il suo personaggio è abbandonato a sé stesso. Gli altri poi fanno da cornice opaca; il rampante Volo sarebbe anche interessante ma si approfondisce poco, per non parlare della Littizzetto, messa lì giusto per fare qualche posa (la gag dell'alito pesante, nel 2010... ancora?! Era più efficace in Febbre da cavallo!). Buchi di sceneggiatura a parte, un film quasi inutile perché non emoziona, mai!

Markus 16/05/10 15:07 - 3680 commenti

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Ennesimo film corale sull'amore e i suoi derivati tipico del cinema italiano odierno che, tuttavia, in questo senso ha trovato la via della rinascita. La Buy appare perfetta per il ruolo di zitella, ma più per la sua bravura d'attrice che per la sua fisicità, che invece ci fa percepire il contrario. Volo (che io notoriamente non sopporto) debbo dire che come attore funziona. Al film sono stati addizionati dei siparietti comici composti da un funzionale cast di contorno. "Marchettata" della Litizzetto, qui però mal sfruttata.

Galbo 3/09/10 07:18 - 12372 commenti

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La solita (per il cinema nostrano) voce fuori campo, introduce una commedia della quale non si sentiva il bisogno. La scadente sceneggiatura di Matrimoni e altri disastri descrive personaggi improbabili (e a volte totalmente avulsi dal contesto, tipo quello della Littizzetto, messa lì probabilmente per motivi commerciali) interpretati da un gruppo di attori svogliati, a partire dalla Buy alla quale non farebbe male ormai un cambio di personaggi per rivitalizzare la carriera. Inutile.

Belfagor 14/09/10 09:02 - 2689 commenti

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La prova che alla commedia italiana non mancano gli attori, bensì degli sceneggiatori. Perché, nonostante il copione sia ovviamente riciclato, il cast riesce da solo a tenere in piedi il film: la Buy ripropone un personaggio già visto ma si riconferma brava, Volo sorprende nei panni dell'odioso imprenditore, la Littizzetto fa ridere nelle sue (poche) comparsate. Non sarebbe allora il caso di cercare delle trame nuove, degli intrecci più interessanti? Coi tempi che corrono, non dovrebbe essere difficile.

Mco 3/04/11 02:21 - 2323 commenti

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Commedia semplice e ben recitata (soprattutto dal duo Volo-Buy) che regala un'oretta e mezza di spensieratezza inframezzata da qualche riflessione. Quando si guarda questo tipo di film spesso ci si riconosce in quello o in quell'altro personaggio e la riuscita del medesimo va di pari passo con il grado di immedesimazione che lo spettatore raggiunge. Qui tra Volo, Buy e Inaudi c'è solo l'imbarazzo della scelta elettiva...

Vstringer 27/04/11 00:43 - 349 commenti

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Commediola minimalista italiana che di vagamente originale ha solo l'ambientazione, una Firenze patrizia e signorile da cartolina peraltro ininfluente per le sorti del film. Dove la Buy conferma per l'ennesima volta la sua bravura nel ruolo dell'incompresa, Volo si prende il centro della scena nel duetto, la Littizzetto fa la sua buona macchietta. La Di Majo, ex promessa del cinema italiano, ci mette una regia corretta e poco fantasiosa, cadendo di brutto (insieme al veterano Bruni) con la sceneggiatura, in affanno verso fine film.

Jcvd 26/05/11 21:56 - 258 commenti

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Commedia molto gradevole e con un bel cast. Nonostante un avvio non esaltante, sia la Buy che Volo pian piano si sciolgono e danno il meglio di sè. Decisamente piacevoli le varie scene sui preparativi del matrimonio, molto meno invece quelle finali sui problemi tra la Buy e i genitori (evitabili). Finale agrodolce ma non banale.

Luchi78 12/10/11 13:33 - 1521 commenti

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Simpatica commedia con una Buy protagonista assoluta e sulla quale si regge tutto il film. La regia è garbata ma senza particolari emozioni, la fotografia dai colori accesi esalta le tonalità fiorentine. Anche la sceneggiatura non ha spunti notevoli, se si esclude il classico intreccio famigliare che necessariamente doveva uscir fuori per dare un po' di sale alla minestra. In conclusione, buono per passare 90 minuti alla leggera...

Pinhead80 9/04/12 12:03 - 4715 commenti

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Alla fin fine il film non è così male, anche se si affida quasi esclusivamente al carisma dei protagonisti piuttosto che a una sceneggiatura originale. La storia infatti non ci dice niente che non si sia già visto o scritto. La verve degli attori regala qua e là qualche sprazzo di chiarore in un film fin troppo grigio. Anche i personaggi (il regista svedese è simpatico ma che c'azzecca?) sembrano messi li tanto per fare e lasciati in balia di una sceneggiatura senza amalgama. Peccato.

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Mark70 30/06/12 07:03 - 118 commenti

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Esile commedia ambientata nella cornice di una Firenze radical-chich un po' troppo da cartolina. Trama prevedibile, abbondanza di luoghi comuni e inserimenti di personaggi e storielle di contorno che paiono messi lì solo per aumentare il minutaggio. Eppure alla fine il risultato è godibile grazie ai protagonisti, una Buy perfetta nel suo ruolo tipico di donna complessata e Fabio Volo decisamente bravo nel personaggio più articolato del film. Insomma, un filmetto facile e leggero per chi non cerca capolavori.

Gabrius79 6/09/13 19:14 - 1420 commenti

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Commedia frizzantina che si regge sulle spalle di un'ottima Margherita Buy (che fa sempre il solito personaggio della "svanita"). Lo spunto del film è un po' riciclato ma tutto scorre piuttosto bene anche grazie ai momenti in cui appare Luciana Littizzetto (troppo pochi purtroppo). Fabio Volo così così.

Paulaster 5/12/19 10:07 - 4373 commenti

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Sorella aiuterà nei preparativi del matrimonio. Elogio della zitella in crisi ma col sorriso che si emanciperà alla faccia delle altrui ipocrisie. La Buy (al limite dell’età per il ruolo) regge il peso della sceneggiatura dando consistenza all'impronta femminista. Volo è impostato all'inizio e riesce bene nell'essere sgradevole, poi esce dal personaggio. Regìa senza grandi soluzioni, utilizza split screen e porte in faccia. Finale prevedibile per la gioia del pubblico rosa.
MEMORABILE: Il ragazzo che dice alla Buy che è una fallita; La televendita di pentole contro la lirica.
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  • Discussione Raremirko • 1/10/14 01:37
    Call center Davinotti - 3862 interventi
    Sopravvalutato dai critici, poco apprezzato dla pubblico, il film della Di Majo è scorrevole e piacevole, pur non rinunciando alle solite banalità di turno.

    Ottimo l'aver usato una brava Littizzetto in un ruolo calmo e mite, diverso dal solito (definito dalla regista un "Chaplin al femminile"), bravissima al solito la Buy, ripetitivo Volo (e, come anche lui dice negli extra, non ha fatto altro che mettere se stesso on screen) e grande, grandissima, la Berenson, qua guest star eccezionale (come il regista Bakri, che ben interpreta, manco a dirlo, un ruolo ambivalente).

    Una commedia italica che qualcosa deve anche all'estero (Inghilterra soprattutto), dove non succede molto ma dove ben vengono comunicati allo spettatore l'ambiguità e l'imprevedibilità di molti strati sociali.

    Qua e là gira un pò a vuoto, non tutto è messo a fuoco, ma non mancano i buoni momenti (i colloqui con la madre, come quello attraverso la porta, il finale, il momento col padre riguardo i rapporti).

    Vale un'occhiata.
  • Discussione Galbo • 1/10/14 05:47
    Consigliere massimo - 3990 interventi
    Raremirko ebbe a dire:
    Sopravvalutato dai critici, poco apprezzato dla pubblico, il film della Di Majo è scorrevole e piacevole, pur non rinunciando alle solite banalità di turno.
    Vale un'occhiata.


    ma anche no ! la sceneggiatura è una delle più scadenti viste di recente in un film italiano e non mi risulta che i critici ne abbiano parlato bene..
  • Discussione Zender • 1/10/14 07:49
    Capo scrivano - 47698 interventi
    Non mi è sembrata così scadente, mi sembra invece una delle tante commedie che girano oggi tutte molto simili. Non certo eccelse ma almeno simpatiche (almeno in questo caso). Non lascia gran ricordi ma lo ricordo piacevolmente.
    Ultima modifica: 1/10/14 07:50 da Zender
  • Discussione Raremirko • 1/10/14 23:17
    Call center Davinotti - 3862 interventi
    Zender ebbe a dire:
    Non mi è sembrata così scadente, mi sembra invece una delle tante commedie che girano oggi tutte molto simili. Non certo eccelse ma almeno simpatiche (almeno in questo caso). Non lascia gran ricordi ma lo ricordo piacevolmente.



    D'accordissimo