Una giovanissima ragazza sposa ad un uomo burbero ma non cattivo mostra le sue doti canore incantando il pubblico americano. Uno spaccato americano in cui prevale la famiglia e la voglia di esprimere le proprie emozioni con la musica. La Spacek è superba e si mostra cantante di buon rango (d'altronde in gioventù si era dedicata alla canzone).
La splendida performance di Sissy Spacek è l'unico reale motivo di interesse di questa biografia piuttosto edulcorata di una star della musica country totalmente sconosciuta da noi. In più momenti sembra un tv-movie pomeridiano, la regia di Apted è corretta ma le emozioni latitano e le oltre due ore di durata sono francamente spropositate. Manca di forza e di vigore ma gli appassionati del genere gradiranno.
Biotopic della cantante country Loretta Lynn, dall'infanzia poverissima al matrimonio appena quindicenne con un uomo rude ma di buon cuore, ai primi timidi tentativi con la chitarra fino ai successi sui palcoscenici negli anni '50 e '60. Alternando con il bilancino gioie e dolori, lacrime e sorrisi, Apted può contare sulla eccellente performance anche canora di Sissy Spacek, credibile sia come adolescente che come donna matura e stressata. Il risultato però è prolisso, spesso banale, in definitiva scarsamente interessante, almeno per chi non ama particolarmente quel genere musicale.
Ispirato alla vera storia di Loretta Lynn, icona di musica country classe 1935, il film ne ripercorre, con sobrietà narrativa, le vicende biografiche, artistiche, sentimentali, avvalendosi di due fuoriclasse come Sissy Spacek e Tommy Lee Jones. Nulla di straordinario, ma brillano la loro interpretazioni e la maniera con cui viene descritto l'inferno esistenziale in cui può cadere una star.
La storia eterna della realizzazione del sogno americano ha il volto e la voce di una ragazza di provincia che diventa per caso una star della musica. Sissy Spacek veste i panni della protagonista in modo credibile e compie delle buone performances musicali ma il film che è formalmente corretto (e diretto professionalmente da Michael Apted) appare troppo lungo e poco coinvolgente emotivamente. Destinato soprattutto agli estimatori del genere country.
Il racconto del raggiungimento delle più alte e inattese mete professionali, bruciando assai le tappe e accatastandovi anche altri importanti eventi della vita, anch'essi centrati di corsa, come se fosse la vita stessa a trainare, con poco controllo e quasi poca scelta da parte di chi è trainato. Ma la protagonista è comunque intelligente, lineare ed essenziale, come la regia di Apted. Così il film avanza senza fronzoli, retto bene da Jones e ancor meglio da una ottima e tenerissima Spacek, anche brava cantante. Lentino, vola basso ma è buono.
Film biografico sulla cantante folk Loretta Lynn, ottimamente resa dalla Spacek che si rivela anche valente cantante. A Lee Jones danno un colore di capelli ridicolo! Classica favola americana con ascesa dalle stalle (letteralmente) alle stelle, nel finale lascia irrisolte troppe situazioni (i primi quattro figli che fine fanno? Il rapporto con il marito come si evolve? E l’emicrania?) finendo per perdere ritmo e mordente.
Dalla polvere all’altare è tema ricorrente quando si tratta di ripercorrere la vicenda umana e artistica di personaggi del mondo musicale. Non sfugge a tale traiettoria anche questo biopic di Loretta Lynn, country singer combattuta tra le lusinghe del successo e il desiderio di una vita da casalinga realizzata. Bene la Spacek nel tracciarne la parabola contraddittoria, ma il film scivola spesso nel dolciastro pur senza tuttavia scadere nella celebrazione.
Biopic della cantante country Loretta Lynn. Formalmente diviso in due parti tra la vita di campagna adolescenziale e il successo canoro, appare più un tributo (anche perché le conseguenze negative della fama vengono solo accennate). Nel complesso rappresenta uno spaccato d’America della vita suburbana (ben descritta nelle miniere) con la musica country a fare da sottofondo. Brava la Spacek a passare da ragazzina sprovveduta a donna acclamata (buona anche la prova di canto); Lee Jones è più a suo agio quando è grezzo. Conclusione buonista in linea col personaggio.
MEMORABILE: La foto con il lenzuolo come sfondo; La canzone in studio cantata davanti ai figli; La Lynn in tv; La crisi sul palco.
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CuriositàDaniela • 8/04/12 19:36 Gran Burattinaio - 5945 interventi
Il film ebbe 9 nominations all'Oscar, aggiudicandosi quello per la migliore attrice protagonista.
Vinse anche 2 Golden Globe (miglior film e migliore attrice protagonista)
Direttamente dall'archivio privato di Buiomega71, il flanetto di Tv Sorrisi e Canzoni della Prima Visione Tv (domenica 25 agosto 1985) di La ragazza di Nashville: