Interessante horror con atmosfera da film Universal Anni Trenta (con presenza dei veterani Lon Chaney, jr. e Lugosi in un ruolo molto gustoso). Da una buona idea di partenza, un bello svolgimento e un'ottima interpretazione di Rathbone (doppiato superbamente da Cigoli) che lo rendono degno di nota. Sicuramente però il personaggio più riuscito, lo ribadisco, è lo zingaro.
MEMORABILE: Come Lugosi riesce furbescamente a salvarsi della furia del dottore.
Dove i traduttori italiani abbiano visto il dottor Satana resta un mistero. Qui ci troviamo al cospetto di un chirurgo che tenta di risolvere un dramma familiare facendo esperimenti sull'altrui cervello. E' una sorta di scienziato della medicina in vena di manipolazione cerebrale. Detto ciò, la pellicola si regge molto sull'interpretazione degli attori, soprattutto il dottore (freddo quanto basta), il risvegliato (pieno di giusti dubbi) e lo zingaro che procura materiale umano, dotato di notevole parlantina. Purtroppo, nell'ultima parte finisce in pagliacciata con la rivolta dei dementi.
MEMORABILE: Lo zingaro: "La donna avrà anche il cervello più piccolo dell'uomo, ma l'area che controlla la lingua deve essere più grande"; Lo schema cerebrale.
Gotico ordinario che alla debolezza del materiale narrativo – talora maneggiato con la grossolanità e il ridicolo involontario di un Ed Wood – replica convocando l’aristocrazia del vecchio cinema del terrore: il bestiale Chaney jr., il maggiordomo sordomuto Lugosi e il delirante crociato Carradine seggono con egual dignità accanto a Rathbone, imperturbabile mad doctor, e a Tamiroff, losco zingaro servile e linguacciuto. Avendo chiamato in causa Ed Wood non si può tralasciare il suo bombolone calvo Tor Johnson. Sufficiente.
MEMORABILE: L’operazione al cervello; la rivolta dei malati di mente.
Non male questa rimpatriata di attori dentro un castello in bianco e nero, come negli anni 30. Nel cast un Lugosi vecchio e muto, un Chaney jr che se la cava, mentre troneggia Basil Rathbone in un riuscito ruolo di scienziato pazzo. Personaggi sempre molto "realistici" quelli dei mad doctor, che mostrano come la scienza possa essere criminosa. Il film contiene scene abbastanza forti per l'epoca (l'operazione al cervello). Le scenografie a basso costo rendono discretamente l'atmosfera gotica inglese. Per me un precursore dei film Hammer.
MEMORABILE: La donna che corre con la schiena in fiamme.
Questa volta è Basil Rathbone lo scienziato pazzo di turno. Tutto sommato il film si lascia vedere senza problemi, seppur con alti e bassi. Ci sono spunti interessanti come la recitazione di Akim Tamiroff nella parte dello zingaro necroforo e il canuto Bela Lugosi nei panni di Casimiro, maggiordomo tuttofare. L'ostinazione del dottor Gordon di esplorare e manipolare i comportamenti umani collegati alle aree cerebrali sarà destinata a un misero fallimento. Nulla di eccezionale, ma migliore di altri film dell'epoca sullo stesso tema.
Fuorviato dal titolo italiano mi aspettavo sicuramente qualcosa di diverso (legato magari alla stregoneria) e sono quindi rimasto sorpreso dell'argomento. Per fortuna è un film che si lascia ben vedere, soprattutto nella ricostruzione delle atmosfere e che può contare su attori validi e ben calibrati (su tutti Basil Rathbone!). Io direi che *** li merita tutti.
Per parlarne verrebbe voglia di lasciar da parte ogni griglia di carattere filmico per ricorrere invece a un glossario cinematografico-lombrosiano, considerato il preoccupante materiale antropologico offerto dal cast: dall'incartapecorito Rathbone al catatonico Chaney jr passando per l'ormai belante occhio di Lugosi. È nondimeno però proprio la presenza di queste maschere di cera, mosse da Le Borg con accondiscendente apatia, a render simpaticamente bizzarra questa creatura Frankensteinian-Franjuiana. Straripante Tamiroff, che infonde linfa vitale.
Il ricco cast è quanto di meglio offra il film: in particolare è molto gustosa la partecipazione di un Akim Tamiroff zingaresco. Per il resto la storia, a tratti prevedibile col solito mad doctor come protagonista, è abbastanza scombicchierata così come lo sono i suoi sviluppi: vedasi soprattutto il delirante finale. Poca roba, ma se
vorrete vederlo potrebbe non dispiacervi del tutto.
Una specie di dottor Frankenstein conduce esperimenti quanto mai bizzarri (e perniciosi) sul cervello di vari individui... è la trama un po' sgangherata di questo horror fanta-neurologico che conta tante stelle nel suo carrozzone (tra i quali Bela Lugosi in una sua ultima, sofferente apparizione). Ancora un film d'accusa contro lo scientismo a tutti i costi, ancora divertimento sotto forma di brividi freddi.
Premessa l'assoluta incomprensibilità della seconda metà del titolo (invenzione tutta italiana), quello che ci troviamo di fronte è un gotico ordinario che si sviluppa su una buona invenzione di fondo, quella del sonno nero. Per il resto la storia segue i canoni classici del genere. L’operazione al cervello doveva essere audace per il ’56, così come alcuni trucchi dei poveri malcapitati sotto i ferri del dottore. Non male, considerando il suo anno.
Il dott. Cadman, sorta di Herbert West ante-litteram, si diletta (per procurare morte apparente) con "nind andhera", una droga indiana e relativi antidoti da iniettare via venosa al fine di operare su cervelli di cavie umane. Straniante low budget ben girato e avvalorato da un prezioso cast in via di decadenza (Lon Chaney Jr. alcolizzato, Bela Lugosi praticamente muto) nel quale risalta il cinico e convincente Basil Rathbone, qui novello Frankenstein spietato e votato allo studio scientifico per amore "malato". Per l'epoca molto crudo...
MEMORABILE: L'operazione al cervello su Odo (Akim Tamiroff), spietata quando fuori campo e fastidiosa nei pochi secondi di esposizione della simmetria bilaterale.
Non solo horror, ma con qualche interessante risvolto giallo, specie per le persone scomparse o dichiarate morte. All'inizio va lento, ma il finale è corposo e in netta crescita. La pozione in grado di dare morte apparente verrà ripresa perfino nel Sandokan nostrano; mi ha colpito di più il vedere l'evoluzione dello studio dei compartimenti cerebrali come deputati a molte funzioni vitali. Da un lato è molto crudele la sperimentazione su condannati o su figli di nessuno, dall'altro intenerisce la disperazione per la morte quasi sicura della donna amata.
MEMORABILE: Il prigioniero col cervello deteriorato che crede di essere un crociato; Le massime del dottore sulla pazienza.
Il sonno nero rischia di averlo lo spettatore che si approccia a questo film ricco di vecchie icone del cinema horror... La storia del mad doctor non è certo una novità (nemmeno per l'epoca) e il fatto di essere estremamente dialogato finisce per appesantire un ritmo fin troppo compassato. Il cast è senz'altro di richiamo, ma l'unico che recita dignitosamente è Rathbone, gli altri entrano ed escono dalla scena in modo goffo provocando più che altro un'ilarità non certo premeditata. Musiche e ambientazione ok, ma resta un B-movie dimenticabile.
Al netto della stupidità del titolo italiano il film è discreto. Esso oscilla fra spunti interessanti e cadute da horror di serie B. Interessanti: la tetragona volontà scientista di Rathbone, la divertita gigioneria di Tamiroff (il migliore), il sotterraneo dei "mutanti"; serie B: Carradine alla Montecristo (ridicolo), la coppiola Lugosi/Chaney ridotta al mutismo e alla marginalità (una metafora involontaria sulla crudeltà di Hollywood?). Solo per amanti del genere.
Gran reunion di celebri interpreti del cinema horror d'epoca. I migliori del lotto sono qui Rathbone e Tamiroff, che con le loro interpretazioni reggono la classica trama con il dottore che fa esperimenti di dubbia morale. Gli altri a dire il vero non hanno grandi ruoli (i malandati Lugosi e Chaney nemmeno parlano), in un film che comunque scivola via bene, con una certa atmosfera suggestiva e alcuni momenti davvero riusciti. Finale un po' frettoloso.
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Papà Mango! Uno dei vari esperimenti poco riusciti del dottore (che ha qualche "leggerissimo problema" con i centri raziocinanti del cervello), prima dell'operazione era un eminente professore. Ma dopo che il chirurgo gli ha rimestato nella materia grigia, si è trasformato in un dementone aggressivo chiamato Mango. E' a questo punto che ho avuto l'illuminazione. Sarà mica il padre di Mongo, altro noto demente, che in Mezzogiorno e mezzo di fuoco arrivava in sella a un bue? Lo sguardo perso nel vuoto è lo stesso e le capacità cognitive sono identiche.
Bela muto e defilato Mi ha un po' intristito vedere Bela Lugosi in una parte ultrasecondaria (il servo muto, menomato dal dottore). Anche se, già quando aveva interpretato Dracula, non aveva certo riversato sul pubblico fiumi di parole, lavorando soprattutto sullo sguardo draculeo.
Il panzone lottatore di Ed Wood Ho riconosciuto, tra i poveri esperimenti umani, il gigante obeso utilizzato da Ed Wood nei suoi film ultratrash (qui, è colui che tutti credevano morto).
Puppigallo ebbe a dire nellaSez. Curiosità: Papà Mango! Uno dei vari esperimenti poco riusciti del dottore (che ha qualche "leggerissimo problema" con i centri raziocinanti del cervello), prima dell'operazione era un eminente professore. Ma dopo che il chirurgo gli ha rimestato nella materia grigia, si è trasformato in un dementone aggressivo chiamato Mango. E' a questo punto che ho avuto l'illuminazione. Sarà mica il padre di Mongo, altro noto demente, che in Mezzogiorno e mezzo di fuoco arrivava in sella a un bue? Lo sguardo perso nel vuoto è lo stesso e le capacità cognitive sono identiche.
Bela muto e defilato Mi ha un po' intristito vedere Bela Lugosi in una parte ultrasecondaria (il servo muto, menomato dal dottore). Anche se, già quando aveva interpretato Dracula, non aveva certo riversato sul pubblico fiumi di parole, lavorando soprattutto sullo sguardo draculeo.
Il panzone lottatore di Ed Wood Ho riconosciuto, tra i poveri esperimenti umani, il gigante obeso utilizzato da Ed Wood nei suoi film ultratrash (qui, è colui che tutti credevano morto).
A parte Lugosi, il quel periodo, Lon Chaney Jr. aveva forti problemi con l'alcool, e pare che sia per questo che gli facevano interpretare quasi sempre ruoli di muto o di ritardato, zombie e così via... per farlo parlare il meno possibile!
Guarda Ciavazzaro che Lugosi interpreta il maggiordomo muto e non lo zingaro che tu citi. E' piuttosto riconoscibile, anche se dimagrito e sofferente, visto che in quel periodo stava già poco bene.