La notte delle streghe - Film (2003)

Nonostante il titolo, di horror c’è poco o nulla: siamo piuttosto dalle parti di una moderna fiction costellata di gelosie, complotti, tradimenti, sulla quale splende incessante il caldo sole della Spagna. La storia, assai confusa, è narrata utilizzando gli stilemi tarantiniani dell’incastro tra flashbacks e alcune apparizioni (la vecchia strega con la bambina) fanno venire in mente certe pellicole della serie “Lucio Fulci presenta”. Recitazione dilettantesca. Cinque pallini davinottici alle magnifiche tette dell’Arcuri.

Un pony express più sfigato di Jerry Calà salva un gatto nero portafortuna, che appartiene a una misteriosa signora. Che sia una strega? Pasticcio ispanico con intrighi di famiglia misti a una doppia storiella sentimentale. Attori indecenti, storia improponibile con una struttura che vorrebbe essere allusiva ma è solo incomprensibile. Ai fans della Manuelona conviene armarsi di FFWD e arrivare subito al sodo (è il caso di dirlo). Desastre.

Si è parlato tanto male di questo filmaccio ed in effetti quello che manca è proprio la forma. Perchè se una trama del genere fosse stata in mano a Brian de Palma (il suo Femme Fatale non è molto lontano a livello di concetto) staremo a parlare di tutt'altra cosa. La qualità scadente delle immagini, degli attori e delle situazioni che si vengono a creare abbassano il livello del film, ma ripeto che una bella rilettura hollywoodiana non gli farebbe male. Quindi un bravo allo sceneggiatore e un "rimandato" a tutta la troupe.

Offre così poco che è difficile classificarlo come genere. Oltre ad horror, altri siti lo definiscono drammatico o thriller. Non è nessuno dei tre. Il genere giusto sarebbe “inespressivo” o “non classificato”. Tensione al minimo, qualche banalità nella trama, stranezze, misteri infantili. Solo la Arcuri riesce a prendere il film di petto concedendo la visione del meglio di sé. Se le donne recitassero solo col corpo, Manuela vincerebbe l’oscar. Riservato solo ai suoi fan più accaniti, che lo possono comprare on-line a pochi euro. Un affare. *!

Unica nota positiva è il dipinto di Goya che raffigura il sabba e che fa sperare in sviluppi interessanti e horrorifici. Alla fine però diventa nota negativa, perché mettere un quadro cosi bello e oscuro in questo film non c'entra nulla. Ero incurisito dal fatto che il film fosse spagnolo. Chissà Manuela Arcuri in un horror (che horror non è)? Niente, risulta scialba: ha il volto da fiction italiana, e un vero regista di horror non l'avrebbe scelta o l'avrebbe valorizzata in qualche modo (anche perché i nudi sono banalissimi).

Thriller iberico (divenuto in patria un piccolo cult) che come struttura sembra voler in parte richiamare Rapina a mano armata. Trama a incastro con narrazione alternata, la stessa storia vista da quattro prospettive differenti. Pesa la confezione televisiva, ma i colpi di scena non mancano e si rimane costantemente in bilico tra una soluzione di stampo fantasy e una più realistica. Accettabile il finale, non funziona invece il contro-finale che chiude si il cerchio narrativo ma in maniera forzata e poco sorprendente. Nel mediocre cast la Arcuri si mostra generosamente.