La fée des roches noires - Corto (1907)

Quello che attende il viandante tra le rocce fatate è un giaciglio decisamente inospitale, che lo precipita in un incubo di mostri e trasformazioni. Proprio le mutazioni (a tratti con esiti da grande mascherone da sfilata carnevalesca) sono la parte più interessante, anche se naturalmente non ci si può aspettare una grande originalità. Suggestivo lo stacco che catapulta l’azione nel cimitero innevato con i fiocchi che cadono copiosi. Ma, al di là di questo, la pellicola non mostra spunti significativi o ragguardevoli.

Lo sventurato si sdraia (per ben due volte, a testimonianza che la prima lezione non gli era servita...) dove sarebbe proibito, nonostante un chiaro avvertimento. Mal gliene incoglie, sia la prima volta, sia la seconda. Se è vero che anche in questo film di de Chomón si assiste al solito meccanismo di animazioni, di sparizioni e di trasformazioni, è anche vero che stavolta c’è qualcosa in più: l’aspetto umoristico della doccia gelata prima e poi l’onirico risveglio che assume una dimensione piuttosto tetra. Corto in tutti i significati (dura solo tre minuti e mezzo), ma interessante.