La bella estate - Film (2023)

Uno dei racconti più noti di Cesare Pavese viene portato sullo schermo con grande attenzione filologica a costumi e ambientazioni ma con una parte lesbo-chic (i rapporti tra le due protagoniste femminili) che appare completamentre estranea a quanto scritto nelle pagine dell'autore. Molto brava la Vianello, contenuta e espressiva, bella ma un po' inutile la figlia d'arte Deva Cassel. Troppi dialoghi appesantiscono il tutto.

Un lavoro di misura, questo di Laura Luchetti che, grazie in particolare all'interpretazione della Vianello, riesce a riprodurre il senso di quel passaggio essenziale nella vita di una fanciulla così ben raccontato da Pavese. Se fotografia, costumi e ambienti rimangono cuciti al sentimento scaturito dal romanzo, la sceneggiatura si prende qualche libertà, forse per accasare sensazioni di un'altra epoca in quella moderna. Sul comparto recitativo siamo sull'altalenante, con un registro minimale che, specie nel caso di Maupas, ricorda un po' il suo Chiattillo (pure se qui migliorato).

Ispirata da una novella di Pavese, la pellicola mostra una valida ricostruzione dell'epoca realizzata con attenzione alle varie scenografie. Lo sviluppo narrativo, talvolta, soffre di alcune lungaggini che appesantiscono il tutto nonostante la buona e tormentata prova della Vianello al contrario della Cassel, che appare troppo algida nella recitazione. Nel complesso accettabile, nonostante alcune situazioni esulino dalla novella originale.