Volti del cinema italiano nel cast VOLTI ITALIANI NEL CAST Volti del cinema italiano nel cast

Location LE LOCATIONCineprospettive

TITOLO INSERITO IL GIORNO 25/05/12 DAL BENEMERITO PAULASTER
Clicca sul nome dei commentatori per leggere la loro dissertazione
ORDINA COMMENTI PER: BENIAMINI GERARCHIA DATA

Paulaster 25/05/12 09:52 - 4417 commenti

I gusti di Paulaster

Forse si voleva rappresentare la difficile realtà imprenditoriale in questo periodo di crisi, o la deriva che ne può scaturire. L’analisi è comunque scarna: il contesto lavorativo, sociale e matrimoniale vengono disegnati a larghi tratti e tra i protagonisti non c’è alchimia. Favino ci mette il suo, mentre la Crescentini è melodrammatica. La fotografia livida incornicia un quadro freddo, che non scalda la visione.

Galbo 3/06/12 09:41 - 12392 commenti

I gusti di Galbo

Forse è più originale di altri la prospettiva di Montaldo sulla crisi economica, che è quella padronale e che si mescola con problemi attinenti alla vita privata del protagonista. L'industriale è pertanto un lavoro sfaccettato, che fa intravedere sotto la luce livida di una bella fotografia (in una Torino quasi metafisica) un'Italia in pieno disfacimento morale senza quasi possibilità di redenzione. Pierfrancesco Favino, bravissimo, dona al suo protagonista una dolenta umanità ma anche una forte connotazione "italica" in senso non positivo.

Motorship 4/08/12 16:53 - 585 commenti

I gusti di Motorship

Non male questo film sulla crisi imprenditoriale diretto dal veterano Giuliano Montaldo, regista dotato di doti notevoli. La tematica è trattata con originalità e questo dà gusto; i temi della vita privata dell'industriale protagonista non danno alla noia, anche perché sono in linea con la tematica principale della pellicola. Bravissimo Pierfrancesco Favin, nell'interpretare, nel caratterizzare e nel dare un'impostazione psicologica al protagonista del film.

Ilcassiere 15/11/12 17:50 - 284 commenti

I gusti di Ilcassiere

La violenza e la crudeltà della crisi vista da un altro punto di vista, quello dell'imprenditore, uno con i soldi, con una bella moglie e una casa di lusso ma anche uno per cui il lavoro e la fabbrica rappresentano tutto. E quando le cose vanno davvero molto male il mondo gli crolla addosso. Favino è bravo come al solito, anche se non è troppo a suo agio con la cadenza torinese. Torino, invece, con questo bianco e nero quasi surreale, è splendida.

Capannelle 22/01/13 10:02 - 4411 commenti

I gusti di Capannelle

Fotografato in modo particolare (e alla lunga non so quanto sia una scelta felice), il film racconta la crisi economica personalizzandola sul personaggio di Favino, che offre una discreta prova coadiuvato da un parco attori funzionale e ben assortito. Non aspettatevi sorprese (se non alla fine) ma una raffigurazione efficace che non approfitta del facile cronachismo e rimane sufficientemente pungente.

Nando 23/01/13 08:05 - 3814 commenti

I gusti di Nando

L'avvento della crisi economica con le conseguenti difficoltà per un'officina meccanica. Colori rarefatti inquadrano la città di Torino, evidenziando anche un disfacimento morale del protagonista, un valido Favino. Tutta la narrazione appare intrisa di un tono plumbeo validamente associabile alla reale situazione italica.

Puppigallo 20/02/13 13:36 - 5273 commenti

I gusti di Puppigallo

Pellicola troppo artificiosa, a partire dalla fredda scelta cromatica, che appare eccessiva, nonostante sottolinei la negatività di una situazione senza possibilità di soluzione (una ci sarebbe, ma il protagonista è troppo orgoglioso). La storia dell'industriale che fa di tutto per salvare l'azienda poteva essere un buon pretesto per un film interessante, che spiegasse i mille ostacoli che un imprenditore deve superare per ottenere qualcosa. Ma qui la si butta sul disastrato rapporto lui-lei, esposto anche in maniera banale. E il dramma finale non fa che confermare la mediocrità dell'insieme.
MEMORABILE: La madre alla figlia: "Petto in fuori e pezze al culo!"; Al protagonista, ormai indebitato fino al collo: "Dimmi, fin dove è arrivata la merda?".

Furetto60 13/05/13 10:18 - 1194 commenti

I gusti di Furetto60

Ambientato nella bella cornice di Torino e immediati dintorni, il film è tristemente attuale, trattando di un’azienda in difficoltà, senza futuro. Nicola (Favino) è cresciuto con principi all’antica ma non ha personalità, non riesce ad adattarsi ai cambiamenti e la crisi professionale si incrocia con quella personale con tragici risultati. Trama piacevole; forse stona la scena con i giapponesi, chiaramente irreale, però di effetto scenico e utile a risollevare un clima altrimenti troppo plumbeo. Buona la fotografia.

Mutaforme 15/05/13 13:58 - 417 commenti

I gusti di Mutaforme

Non si sa dove voglia andare a parare questo film dalle tonalità fredde. Si parte con l'imprenditore in crisi, si prosegue con una storia di tradimenti. Alla fine si può forse parlare di un mediocre thriller di cui si può fare tranquillamente a meno. **

Pigro 12/12/13 09:43 - 9666 commenti

I gusti di Pigro

Visioni di crisi di un piccolo industriale d’oggi: quella economica che lo porta sull’orlo del fallimento e quella sentimentale con la moglie (con finale prevedibile). Oscillante tra intento di analisi sociale e racconto esistenziale, con alterna efficacia e scelte discutibili (come quella, gratuita, della fotografia desaturata), il film scivola in più punti verso una concezione da soap, a cui si richiama tra l’altro il mediocre livello della sciatta recitazione dei personaggi minori. Ma gli spunti sono interessanti e Favino si destreggia bene.

Elisabetta Piccolomini HA RECITATO ANCHE IN...

Spazio vuotoLocandina Il siero della vanitàSpazio vuotoLocandina Un gioco da ragazzeSpazio vuotoLocandina ChimeraSpazio vuotoLocandina Autunno

Homesick 8/02/15 17:10 - 5737 commenti

I gusti di Homesick

La crisi economica - homo homini lupus capitalistico, precariato e rischi di chiusura delle fabbriche - si lega alla crisi dell'uomo, visto nella duplice prospettiva di imprenditore sull'orlo del fallimento e di coniuge allo sfascio. Nome storico del cinema italiano, Montaldo impone serietà e controllo: il protagonista Favino esprime i dubbi, manda giù i magoni e piange le lacrime amare del suo personaggio rispettando appieno queste due parole d'ordine, mentre la Torino in grigio alle sue spalle lo avvolge come un sudario. Tra gli operai della fabbrica compare il critico Steve Della Casa.
MEMORABILE: I paterni rimbrotti del vecchio operaio a Favino; l'acquisto dei buonissimi (e carissimi) gianduiotti Streglio, ditta di lì a poco in crisi...

Kanon 15/12/15 13:02 - 604 commenti

I gusti di Kanon

Un (quasi) "instant movie" sulla crisi che in realtà fotografa perfettamente lo stato di salute del cinema italiano sempre più alla portata delle fiction tv. La sceneggiatura è terribilmente anacronistica, non aggiornata con ciò che accade nei palinsesti italiani (o forse proprio per non osare troppo, in perfetta linea con lo schermo da salotto). Si conclude la visione con la sensazione di aver visto una long version di Centovetrine, però più laccata. Simpatico l'unico momento di cinema (i giapponesi), anche se (forse) mutuato da Sordi.

Roger 11/07/16 01:23 - 143 commenti

I gusti di Roger

Lodevole nelle intenzioni, ovvero rappresentare il mondo odierno come predominanza assoluta e senza speranza del denaro e del potere sull'etica del lavoro e la dignità dell'individuo. Meno nel risultato finale, dove un certo schematismo dei personaggi (si veda solo la madre cinica contrapposta ai "bravi" giovani) e dialoghi eccessivamente didascalici e affettati lasciano una sgradevole senzazione di fiction televisiva.

Beffardo57 1/10/17 21:51 - 262 commenti

I gusti di Beffardo57

Non è niente di più di una pretenziosa fiction televisiva, con Favino - al solito - bravo. Però anche l'idea del colore "sbiadito" (ovvero del bianco nero con qualche nota di colore ogni tanto) non è per nulla originale. Torino è la solita Torino (ci sono anche i gianduiotti, tanto per non farsi mancare nulla). La suocera è la solita suocera ricchissima; la moglie, invece, è integra e quasi santa. E lui, il povero industrialotto, pieno di orgoglio e buone intenzioni, combina solo disastri e non riesce nemmeno a fallire decentemente.

Bubobubo 27/10/18 16:46 - 1847 commenti

I gusti di Bubobubo

Prospettiva inedita e coraggiosa - specialmente in virtù della propria storia artistica - quella adottata dal tardo Montaldo, che trasforma un industriale travolto dalla crisi economica nel prototipo dostoevskijano di uomo superfluo (poco più di una marionetta che si muove nell'universo plumbeo e opprimente dei precedenti Demoni di San Pietroburgo). Molto buoni i due protagonisti, la cui alchimia si fa vieppiù evidente nella sequela di rivelazioni che rovesciano la prospettiva positiva fatta intravedere nel prefinale.
Per inserire un commento devi loggarti. Se non hai accesso al sito è necessario prima effettuare l'iscrizione.

In questo spazio sono elencati gli ultimi 12 post scritti nei diversi forum appartenenti a questo stesso film.


DISCUSSIONE GENERALE:
Per discutere di un film presente nel database come in un normale forum.

HOMEVIDEO (CUT/UNCUT):
Per discutere delle uscite in homevideo e delle possibili diverse versioni di un film.

CURIOSITÀ:
Se vuoi aggiungere una curiosità, postala in Discussione generale. Se è completa di fonte (quando necessario) verrà spostata in Curiosità.

MUSICHE:
Per discutere della colonna sonora e delle musiche di un film.
  • Discussione Galbo • 3/06/12 09:41
    Consigliere massimo - 3990 interventi
    @Didda
    Credo sia un film che possa piacerti.
  • Discussione Didda23 • 5/06/12 11:01
    Compilatore d’emergenza - 5797 interventi
    Grazie mille del suggerimento.
  • Discussione Reeves • 14/02/20 09:21
    Segretario - 700 interventi
    Credo che l'operaio che discute conFavino sul futuro del figlio e sul mutuo che deve opagare sia Steve Della Casa, il critico cinematografico