L'impostore - Film (1997)

L'impostore
Locandina L'impostore - Film (1997)
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MMJ Davinotti jr
Titolo originale: Deceiver
Anno: 1997
Genere: thriller (colore)

Cast completo di L'impostore

Note: I gemelli Jonas e Josh Pate sono autori anche di soggetto e di sceneggiatura.

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La nostra recensione di L'impostore

Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Thriller da camera con tre uomini in scena. Due sono poliziotti, uno è il presunto colpevole dell’omicidio di una prostituta (Zellweger), fatta a pezzi e ritrovata in due luoghi tra loro assai distanti. Un delitto feroce, che non si farebbe fatica ad associare a uno con quella faccia lì: è Wayland (Roth), rampollo di ricca famiglia (il padre è l’ex Johnny Oro Mark Damon, qui anche produttore del film), quoziente intellettivo oltre i 150, afflitto da una forte forma di epilessia che lo conduce a perdere totalmente la testa durante le crisi.

Con aria di sfida perenne ha accettato di sottoporsi alla macchina...Leggi tutto della verità e di fronte a lui ha due specialisti nell’utilizzo del celebre macchinario. Chi sono? Braxton (Penn) ha scommesso su un cavallo dato 50 a 1 e risultato vincente dopo aver saputo ciò che non doveva sapere, Kennesaw (Rooker) ha problemi in famiglia perché la bella moglie (Arquette) lo tradisce. Wayland risponde impassibile alle loro domande mentre la macchina traccia le linee sul foglio e nell’aria si respira tutta la tensione che la furba sceneggiatura dei fratelli Pate (anche registi) sa generare. Perché è chiaro che in un film in cui l’ambientazione è praticamente unica e l’azione ridotta quasi a zero… o hai sottomano un copione solido o è meglio rinunciare. E devi pure poter disporre – come in questo caso – di attori all’altezza.

Roth – va detto – è perfetto: lo sguardo obliquo, irridente, scaltro, l’aria di chi ti sa prendere in giro come vuole… La coppia Penn/Rooker, alle prese con personaggi intellettualmente non all’altezza di Wayland, regge bene il gioco e la storia fila, coi suoi bei colpi di scena piazzati al punto giusto e un finale che per molti, forse, non chiuderà come sperato. Ed è proprio l’ultima parte il punto debole della pellicola: quando tutti i nodi arrivano al pettine l’oliato meccanismo sembra incepparsi, perdersi in contorsioni che sarebbe stato probabilmente meglio evitare, al fine di arrivare a una conclusione soddisfacente. Ma se alzi le aspettative a quel punto è difficile mantenere lo stesso livello qualitativo. Per quanto parzialmente sorprendente, l’ultima parte cede in più punti, ed è un peccato. Anche in altri momenti non tutto quagliava, comunque, con qualche intervento superfluo (Michael Parks nel ruolo del dottor Banyard, lo psicologo che spiega la situazione di Wayland ricorrendo a pretestuosi paralleli con van Gogh) e figure non proprio centrate (la Mook di Ellen Burstyn).

Siamo dalle parti di GUARDATO A VISTA, di UNA PURA FORMALITA’, film che ci pongono di fronte a un prolungato faccia a faccia tra polizia e indagato ricostruendo il passato del presunto colpevole, spesso alterando la percezione della realtà così come in questo caso Weyland si beffa (o almeno così sembra) della macchina della verità. Per buona parte della durata DECEIVER comunque sa come catalizzare la nostra attenzione e l’intreccio è piuttosto ben studiato, valorizzato come detto da un cast eccellente e un Roth che al tempo era la perfetta incarnazione del genio del male, insinuante e capace di improvvisi scatti in cui esternava tutta la follia dei suoi personaggi.

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Tutti i commenti e le recensioni di L'impostore

TITOLO INSERITO IL GIORNO 12/09/11 DAL BENEMERITO DANIELA POI DAVINOTTATO IL GIORNO 7/01/25
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Daniela 12/09/11 07:39 - 13317 commenti

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Rampollo di ricchissima famiglia è l'unico indiziato per il brutale omicidio di una prostituta. Due detective, ciascuno con i propri guai personali, cercano di farlo confessare con l'ausilio della macchina della verità ma le patologie del tizio (epilettico ed alcolizzato) falsano i risultati. Thriller da camera che si svolge quasi interamente nella stanza dell'interrogatorio, piacevole da seguire anche se il ribaltamento dei ruoli appare artificioso. Cast di prestigio anche nei ruoli minori, con Roth che gigioneggia a ruota libera.

Didda23 30/08/12 14:58 - 2465 commenti

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I gemelli Pate, oltre a dirigere con diligenza e con qualche inquadratura davvero riuscita specie nel vorticoso triangolo fra Roth, Rooker e Penn, scrivono una notevole sceneggiatura dagli sviluppi imprevedibili, condendo il tutto con scontri dialettici godibilissimi. Ottima la prova dell'intero cast, soprattutto quella dello scomparso Penn, capace di interpretare con naturalezza l'americano medio. Il finale aperto fa scaturire più di un interrogativo.
MEMORABILE: Rooker che obbliga la Arquette a lavare per terra, umiliandola pesantemente; L'attacco epilettico di Roth nella stanza degli interrogatori.

Nando 19/02/13 17:40 - 3913 commenti

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Thriller psicologico totalmente ambientato in interni in cui si assiste allo scontro, soprattutto verbale, tra un indiziato di omicidio e due detective con qualche scheletro nell'armadio. Buono lo sviluppo narrativo con il finale ambiguo. Roth gigioneggia egregiamente, Penn e Rooker appaiono vittime sacrificali della lucida pazzia di Roth. L'Arquette meglio della Zellweger.

Tarabas 12/07/13 19:04 - 1888 commenti

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Un disadattato di ottima famiglia con elevato QI viene sottoposto alla macchina della verità: ha ucciso o no una squillo? I due poliziotti che lo indagano hanno peraltro qualche macchia sulla fedina. Gioco delle parti molto formalistico e piuttosto disonesto per come accumula elementi nuovi, che lo spettatore mai potrebbe conoscere o desumere. Il meccanismo funziona se si accetta di essere guidati da un narratore onnisciente. Film di pura recitazione, seppure di altissimo livello, che acutamente Ebert appaia a I soliti sospetti.

Myvincent 17/03/20 07:28 - 4039 commenti

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Il presunto assassino di una prostituta sfida sfacciatamente, con tutti i suoi scaltri mezzi, la macchina della verità e sarà un duello all'ultimo respiro nei confronti dei poliziotti che si occupano del caso. Trattasi di un kammerspiel decisamente ben fatto, dove spicca la geniale professionalità di Tim Roth, dove però l'eccesso di verbosità nei dialoghi toglie fluidità al ritmo, regalando ambiguità a tutto spiano, specie nel finale shock.
MEMORABILE: L'usuale recitazione sopra le righe della Zellweger.

Ira72 15/06/21 08:56 - 1368 commenti

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Classico esempio di quando, per fare un buon lavoro, non occorrono sempre effetti speciali strabilianti. Merito di un cast in parte e di una sceneggiatura riuscita. Se Tim Roth, nei panni del cinico, sofferente, psichiatrico James, annoiato rampollo di famiglia, vanta un'interpretazione ad effetto, non da meno sono Rooker e Penn nel tentativo di tenergli testa. Più defilati i ruoli delle interpreti femminili. Anche i dialoghi sono ben congegnati. Epilogo inaspettato e godibilissimo.

Kinodrop 27/03/23 19:14 - 3443 commenti

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Accusato dell'omicidio di una ragazza, un uomo ricco destremamente intelligente (anche se patologicamente compromesso) viene sottoposto alla macchina della verità da due poliziotti altrettanto problematici. Ne scaturirà un duello verbale un po' prolisso ma interessante, per i risvolti filosofici sul libero arbitrio e sulla "consistenza" della verità, in un tira e molla con un'inversione dei ruoli un po' tirata per i capelli. Sebbene quasi tutto girato nella stanza dell'interrogatorio, risulta abbastanza fluido e dinamico grazie a una regia efficace e a un trio di ottimi attori.

Anthonyvm 12/10/23 00:42 - 6624 commenti

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Thriller dal taglio teatrale la cui intricata struttura deve forse qualcosa alla lezione di Bryan Singer di due anni prima: anche qui confessioni e menzogne vanno a comporre un fitto reticolato di flashback di dubbia veridicità, sottraendo e aggiungendo a ondate alterne elementi utili alla risoluzione del mistero. E anche se non tutti gli incastri sembrano combaciare perfettamente, anche per qualche forzatura nelle dinamiche psicologiche dei protagonisti, la conclusione riesce a sorprendere. Più divertente che soddisfacente, ma l'ottimo cast e la regia dinamica valgono una visione.
MEMORABILE: Le pericolose crisi epilettiche di Tim Roth; Michael Rooker e la moglie fedifraga; Il videotape compromettente; "Un anno dopo": colpo di coda finale.

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