Note: Il film è la versione italiana di un progetto di Ridley Scott: selezionare un video tra gli oltre 44.000 spediti per commentare la giornata del 26 ottobre 2013.
Molto deludente, purtroppo. Troppe cose sono palesemente finte, oppure costruite con l'altrui complicità. Basti citare la bimba che arriva in classe dopo il suono della campanella, con l'insegnante già pronto a sfornare la battutina simpatica e preconfezionata. Ci sono bei momenti (l'imprenditore auto-recluso su tutti), ma troppo rari rispetto al resto. Peccato.
40.000 filmati girati con le varie tecnologie web in un giorno d'autunno revisionati, montati e trasformati in un clip che racconta l'Italia contemporanea (nord, sud e isole) dalla nascita alla quarta età. Una maniera originale per fare cinema, affidando a tutti il mezzo e ricavandone materiale incandescente ed espressivo. Un film "politico" che tocca vari temi non senza, purtroppo, qualche sprazzo di retorica qua e là. Insomma, ancora un prodotto che segna il ritorno alla qualità del cinema italiano.
Da un progetto di Ridley Scott un documentario da premiare per la sua semplicità e schiettezza, in piccola parte evidentemente costruito ad hoc ma in grado di far sorridere e riempire il cuore e gli occhi di splendide immagini del quotidiano e infine seriamente commuovere dinanzi la nascita e la morte, la solitudine e la speranza, per quello che è un piccolo ritratto dolceamaro del nostro paese e dei nostri cittadini in giro per il mondo in un giorno qualunque.
MEMORABILE: Inizio-fine dei turni di lavoro; La nascita della bambina poi in braccio alla sorellina: “Lo sai cos’è l’amore?”; La mamma che non ricorda più i figli.
Resto perplesso sul taglio che si è voluto dare a questo collage. Un’Italia patria di buoni sentimenti, speranze positive, che fa figli come ricci, con nell’anima il tricolore. Una versione da spot pubblicitario con solo un magro riferimento ai giovani senza lavoro o alla criminalità organizzata. Correttissimo, con cameo di rapporto lesbo, sui matrimoni gay, con sullo sfondo la benedizione del Papa. Montaggio che vuol dar enfasi alla Malick e musiche folk per democrazia popolare.
Un tentativo sperimentale di raccontare l'Italia attraverso la quotidianità degli italiani stessi. Salvatores seleziona il materiale pervenuto ma ci mette lo "zampino" con sequenze palesemente realizzate ad hoc che turbano nel complesso la spontaneità del progetto. Ciò non toglie che il documento sia a tratti interessante e coinvolgente e sia rilevante (com'era logico attendersi) il lavoro di montaggio effettuato.
L'idea era di usare Gabriele Salvatores come nome di riferimento e di chiedere agli italiani di raccontare se stessi approfittando delle nuove tecnologie che consentono a chiunque di fare riprese. Il risultato è però molto deludente, perché il regista commissiona con ogni evidenza sequenze ad hoc che gli servono per confermare il suo punto di vista. Un'occasione mancata.
Gabriele Salvatores HA DIRETTO ANCHE...
Per inserire un commento devi loggarti. Se non hai accesso al sito è necessario prima effettuare l'iscrizione.
In questo spazio sono elencati gli ultimi 12 post scritti nei diversi forum appartenenti a questo stesso film.
DISCUSSIONE GENERALE: Per discutere di un film presente nel database come in un normale forum.
HOMEVIDEO (CUT/UNCUT): Per discutere delle uscite in homevideo e delle possibili diverse versioni di un film.
CURIOSITÀ: Se vuoi aggiungere una curiosità, postala in Discussione generale. Se è completa di fonte (quando necessario) verrà spostata in Curiosità.
MUSICHE: Per discutere della colonna sonora e delle musiche di un film.
Ho notato che Legnani è, in genere, piuttosto stretto nei suoi giudizi di valore...
Realista più di un re: ha capito che il cinema è un' arte minore e che non produce (più) capolavori se non in casi rari.
Personalmente sono più indulgente nelle votazioni: fare un film è un meccanismo complicato da organizzare e gestire; arrivare fino alla fine delle riprese è una fatica che va premiata per se stessa; ecco perché non vado quasi mai sotto i due pallini anche per film modesti. Ringrazio perché si producano nonostante tutto, specialmente in Italia.
Il cinema (almeno quello sonoro) ha toccato lo zenit della creatività negli anni '50 e '60 poi la sua fiamma si è andata lentamente spegnendosi...
Esso, ormai, è stato spodestato dal suo trono.
Altri media, altre sintassi, hanno preso il suo posto privilegiato nell'immaginario collettivo della società globale...Non specifico nemmeno quali....
DiscussioneZender • 1/10/14 07:54 Capo scrivano - 48904 interventi
Ammazza che de profundis, Graf... Non penso che stia così spegnendosi, la fiamma. Semplicemente più gli anni passano più è difficile fare qualcosa di nuovo e di riuscito, cercando poi di compiacere platee che in gran parte sono alla ricerca di effetti speciali o di grandi attori senza più guardar troppo al valore intrinseco del film. Però chi per esempio ha saputo reinventare il cinema (vedi Tarantino) qualcosa di valido è riuscito a farlo.