Nella città di Aquilea, oppressa da misteriosi e feroci invasori il vecchio Don Porfirio organizza la resistenza...Thriller metafisico? Noir espressionista alla Lang o Welles? Apologo politico di esatta profezia? Fanta-spionistico d'autore? Tutte definizioni plausibili per questo gioiello del cinema argentino che vanta firme illustrissime e per noi sante, e che coniuga alla perfezione intenti "alti" ed entertainment. Assolutamente da recuperare in dvd. Borges firma anche le liriche della "Milonga de Manuel Flores". Cult
In un'Argentina indeterminata è in corso l'invasione di Aquileia, di cui nessuno però si accorge: solo un manipolo di agenti segreti, addestrati da Don Porfirio (Paz), tenterà di opporre una difficile resistenza... L'aspetto più inquietante di questa spy story fantascientifica a lungo perduta è la sua totale impenetrabilità: di ciò che succede si colgono sprazzi, associazioni, istanti, ma non si ha mai un quadro completo della situazione, né si chiariscono forme e obiettivi degli schieramenti in campo. Terribilmente sinistro il finale allo stadio, che preconizza la dittatura cilena.
MEMORABILE: Check point a nord; Chi combatte chi?; Il finale.
Notevole opera diretta in maniera eccezionale da Hugo Santiago, scritta dal grande Borges con senso del thriller marcatissimo e una propensione a una realtà dispotica che mette i brividi. Il cast è buono, così come ottimi sono i movimenti di macchina e le varie scene d'azione. Una perla rara del cinema argentino, che sembra raccontare una certa voglia di rivoluzione e resistenza contro le dittature in generale e che si propone di aprire differenti dibattiti di stampo politico, senza tralasciare le sfumature da thriller dell'opera in sé.
Fino alla fine non si sa chi sta con chi, cosa fa esattamente e perché lo fa. Ciò, lungi dall'essere un difetto, rende il film criptico, ma sa creare un forte coinvolgimento per la curiosità di vedere cosa succederà e come finirà. Da un soggetto di Borges (che cosceneggia) e Bioy Casares, una pellicola inquietante, tristemente presaga (il finale allo stadio) ed amara e malinconica come una milonga. Notevole colonna sonora, da sottolineare il rumore di passi, con canzone firmata da Borges. Grande "thriller" che intrattiene e fa riflettere. Da recuperare immediatamente.
MEMORABILE: Lebendiger ad un donna appena conosciuta: "Credo che si senta sola: posso farla compagna del mio silenzio?; Don Porfirio: "La resistenza inizia ora".
La tecnica cinematografica è eccelsa, come pure la trama, su un'invasione intestina che già da allora alludeva a ben noti golpe futuri in buona parte dell'America Latina, con resistenze alla lunga destinate a soccombere alla ferocia delle dittature instaurate. Ma quel che sconvolge di più, e anche se appena citato è più che mai attuale, è l'indifferenza della gente, la faciloneria di fronte ai pericoli mortali, come pure la tenacia di un'idealista nel difendere una città che secondo lui va ben oltre i suoi abitanti come valore. Unico neo: la scarsa chiarezza alla prima visione.
MEMORABILE: I buoni con gli abiti scuri e i cattivi li hanno chiari; Lo sbandamento del camion e quel che segue; L'isola coi due ragazzi; Il vinaio; La dark lady.
Nell'indifferenza dei più un piccolo gruppo di cittadini di Aquilea cerca di opporsi a spietati invasori. Lugubremente presago dell'arrivo della dittatura, è basato su un soggetto di Borges co-sceneggiato con Bioy Casares. E si vede. Il nome della città richiama quello di Aquileia, una capitale del decadente Impero romano d'Occidente distrutta dagli Unni. Brillante l'idea di giocare con i preconcetti degli spettatori sui significanti cromatici bianco-nero. Poco budget a disposizione ma bene la recitazione e meglio la fotografia, il montaggio e la colonna sonora. Ottimo.
MEMORABILE: La milonga di Manuel Flores; L'esecuzione allo stadio, pochi anni prima di quelle vere degli oppositori in Cile.
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DiscussioneMatalo! • 20/09/11 10:39 Call center Davinotti - 613 interventi