Dal romanzo di Cornell Woolrich "L'incubo nero". Reduce di guerra viene assunto come autista da un gangster. Quando scopre che questi tiene segregata la propria moglie, decide di assecondarla nei suoi progetti di fuga. La trama di questo noir è abbastanza banale, ma la struttura narrativa lo è molto meno, riservandoci un risvolto onirico decisamente inatteso per i canoni del periodo e che finisce per essere proprio la cosa migliore di un film il cui epilogo risulta fin troppo agevole per i "buoni". Azzeccati comunque gli interpreti, a cominciare da una splendida Michèle Morgan.
Tratto dal "solito" Cornell Woolrich, un piccolo noir che parte benissimo: i primi 20 minuti sono un gioiellino. Poi quando lui incontra lei, il film sembra prendere una strada già vista ma per poco. Ben presto si arriva ad una svolta non del tutto prevedibile ed il film riparte con un buon grado di coinvolgimento fino ad un vero e proprio inatteso colpo di scena che rimescola tutte le carte. Confezione professionale, regia discreta ed una buona prova del cast per quello che è un piacevolissimo intrattenimento.
Reduce spiantato viene assunto come autista da un malavitoso. Quando l'infelice moglie di questi chiede il suo aiuto per fuggire a Cuba, il protagonista non si tira indietro... La firma di Woolrich è una sorta di garanzia: raramente i film tratti da suoi romanzi sono banali e anche questo lo conferma: tra colpi di scena inaspettati, inserti onirici ed inattesi rewind, l'interesse è sempre desto. Di valore il cast in cui spiccano il sadico Cochran e dal suo tirapiedi Lorre, mentre Cummings risulta funzionale e Morgan illumina con lo sguardo ogni scena in cui appare.
MEMORABILE: L'omicidio in cantina tramite cane feroce; L'automobile coi doppi comandi che consente a Cochran di pigiare l'acceleratore sostituendosi all'autista.
Da un canovaccio un po' usurato (lei, il nemico pubblico numero uno, l'altro), si sviluppa questo dramma tinto di nero che ricorda Gilda, fino a quando il racconto subisce uno sviluppo inaspettato che desta lo spettatore dal suo torpore. Con un marchingegno narrativo e un'atmosfera "fatata", prende corpo una storia nella storia in cui lo sguardo lontano di Michèle Morgan è la sintesi perfetta di tutto il film.
MEMORABILE: La simpatia indiscutibile di Robert Cummings, eroe positivo e squattrinato.
Noir atipico in cui Ripley riesce a cogliere le atmosfere torbide dello splendido romanzo di Woolrich pur incorrendo in qualche momento poco riuscito dovuto alla banalizzazione della storia. Il cast brilla solo con la Morgan, alla sua ultima fatica americana, e Lorre, la cui espressività mette spesso in ombra le prove di Cummings e Cochran, più stereotipate. La regia trova qualche buon momento ma sembra talvolta affannata, anche a causa di una confezione che lascia parecchio al caso. Non male, sicuramente, ma nemmeno capace di conquistare il pubblico dei non appassionati del genere.
Pur non essendo esente da facilonerie e incongruenze, rimane comunque un’opera di grande fascino estetico carico di raffinatezza. Un po’ rigido, a tratti stranito, Robert Cummings. Sfolgorante di algida nobiltà Michèle Morgan: stupenda. Impassibile nel suo fascino untuoso Steve Cochran. Si forza l’ingarbugliamento dell'intreccio con un tocco mentale, ma l'inserto onirico buttato in mezzo per sviare lo spettatore, è un escamotage pretestuoso e disorganico che provoca solo inutile confusione.
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Di questo film esiste un'edizione italiana in DVD, distribuita daDNA Srl: SABBIE MOBILI (1950) + THE CHASE (Incatenata, 1946) - (2 Film su un unico Dvd). Lingue: Inglese Sottotitoli: Italiano (Forced) Rapporto schermo: 1.33:1 (Riadattato in formato 16/9 Pillarbox) Extra: Trailers DNA Il film è stato rieditato con il contributo dello studioso di storia del cinema Riccardo Cusin. Questa versione è disponibile anche in streaming su alcune piattaforme.