In mani sicure - Film (2018)

Respinto dalla madre al momento della nascita, Theo viene affidato ai servizi sociali in attesa di essere adottato. Due mesi e mezzo di tempo in cui si interessano di lui varie persone, tutte intente ad assicurargli cure, affetto e la migliore famiglia possibile... Un film dedicato e gentile, bimbo-centrico, che pur muovendo da uno spunto potenzialmente drammatico ed insistendo sulla responsabilità materiale ed affettiva nei confronti del neonato, trasmette un senso di serenità e fiducia. Nel cast spicca Lellouche in un ruolo per lui non usuale, quello di un "babbo provvisorio" tenerissimo.

In modo molto composto e forse un po' idealizzato, la regista segue le complesse e lunghe fasi preliminari all'adozione di un neonato, Theo, che la madre non ha voluto tenere. Il piccolo, dopo un periodo di affidamento a tempo, sarà assegnato a una single sensibile e un po' fragile. Nonostante l'impegno di tutti i protagonisti, dal "babbo provvisorio" Lellouche alla nuova madre (una bravissima Bouchez), l'attenzione giocoforza si concentra sul bimbo e la sua condizione sospesa in attesa che si decida per lui. Un po' macchinoso, ma rasserena.