Un paio di gradini sotto al classico con Rains, a cui questo film si rifà ampiamente. A quel tempo gli appassionati del genere rimasero delusi e non poco dal risultato ma oggi, rivedendolo, è ottimo. Certo, anche questo punta più sul melodramma che sull'horror e fa capolino la noia, ma la baracca è tenuta in piedi con maestria dal grande Fisher e sopratutto dal protagonista, il magnifico Herbert Lom, veramente molto bravo nei panni del tormentato fantasma. Ottimi anche Gouch, Malleson e Walters.
MEMORABILE: Ovviamente il flashback su quanto accadde al fantasma; Il crollo del lampadario.
Non la migliore versione di questa icona dell'horror, ma decisamente buono. Herbert Lom offre una buona interpretazione, c'e un ottimo cast di caratteristi (cito Thorley Walters e Michael Gough), il finale nel teatro è ben costruito e il film non arriva mai ad annoiare nonostante in certi punti si possa rischiare. Più che buono.
Discreta versione del romanzo di Leroux che scorre via gradevole e senza intoppi per tutto l’arco della sua durata. Forse avrebbe giovato al regista soffermarsi meglio e più a lungo sui tormenti che agitano il protagonista. Buona la confezione. Non male.
L'accoppiata Hammer/Terence Fisher dà di nuovo buoni risultati in questa ennesima trasposizione del romanzo di Gaston Leroux, apportando alcune nuove modifiche in una trama risaputa; la sceneggiatura, infatti, è ben strutturata, svelando lentamente i vari misteri del film. Herbert Lom è un ottimo fantasma. Notevoli le scenografie teatrali dove si svolgono i concerti operistici.
Trasposizione dignitosa ma poco esaltante del romanzo gotico di Leroux che lasciò molto delusi gli spettatori dell'epoca: la firma di Fisher alla regia lasciava presagire un horror, mentre qui gli aspetti orrifici sono ridotti al minimo ed il fantasma interpretato da Lom, che si mostra col suo volto in un lungo lashback, sembra più depresso che folle. Non molto felice la scelta di spostare l'azione da Parigi a Londra, peraltro poco caratterizzata, mentre la confezione, come nello stile delle produzioni Hammer del periodo, appare curata, in particolare nella fotografia e nel comparto sonoro.
Nell'ondata di revival universaleschi della Hammer, Fisher si scorda di Lon Chaney e si rifà alla versione con Claude Rains (anche in questo caso il fantasma è un ex-compositore truffato in cerca di vendetta). Nonostante diversi momenti di pregio (l'intrusione sul palco del cadavere impiccato, le tranche musicali nell'atto finale) e un Michael Gough più viscido e cattivo che mai, lo script pare affondare nella seconda metà, col fantasma che assume un ruolo sin troppo tragico e patetico, in contrasto con l’appeal intimidatorio costruito all’inizio. Il finale è una grossa delusione.
MEMORABILE: L'iconica Toccata e Fuga in Re Minore; Christine schiaffeggiata; Il deludente (non) scontro con Michael Gough; L'insensata scena dello smascheramento.
Versione decorosa ma poco coinvolgente del classico gotico di Gaston Leroux, inesauribile fonte di trasposizioni cinematografiche nel corso dei decenni, compresa la delirante rilettura polselliana di un paio d'anni succesiva. Erroneamente presentato come un horror, il film si focalizza invece sul singolare triangolo amoroso fra la giovane cantante, l'impresario e il "fantasma" sfigurato e ansioso di vendetta, essendo stato defraudato della sua opera da un ricco e cinico nobile. La professionalità della Hammer e di Fisher sono come sempre inappuntabili, ma non riescono a emozionare.
MEMORABILE: Il rifugio sotterraneo del "fantasma" raggiungibile dalle fogne.
Nonostante l’impressionante sequenza di morte in apertura e un impianto scenografico sontuosamente gotico e sotterraneamente mefitico, il film si sviluppa sulla falsariga di un giallo con aperture sentimentali e patetiche. L'adattamento da Leroux è assai libero e il Fantasma torna a essere vittimizzato come nel classico Universal. Fisher non trova una chiave originale per aggiornarlo e la caratterizzazione dei personaggi rimane schematica, malgrado il cast di livello. Scorrevole, ma con occasioni clamorosamente mancate (lo smascheramento, il lampadario) e troppe ellissi nel finale.
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HomevideoXtron • 22/02/14 12:36 Servizio caffè - 2192 interventi
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